Il Medioevo: la letteratura europea

Un’antologia classica: Le più belle pagine delle letterature doc e doïl, a c. di A. Roncaglia, Milano, Nuova Accademia, 1961. Opera di studio complessivo: Lo spazio letterario del Medioevo, II. Il Medioevo volgare, a c. di P. Boitani, M. Mancini e A. Varvaro, Roma, Salerno, 1999-2005. Sulla letteratura cavalleresca: E. Köhler, L’avventura cavalleresca. Ideale e realtà nei poemi della Tavola Rotonda (1970), Bologna, Il Mulino, 1985. Altri studi: C.S. Lewis, L’allegoria d’amore. Saggio sulla tradizione medievale (1936), Torino, Einaudi, 1981; S. Battaglia, La coscienza letteraria del Medioevo, Napoli, Liguori, 1965; A. Varvaro, Struttura e forma della letteratura romanza del Medioevo, Napoli, Liguori, 1968.


[Bibliografia]

“Epigrafi” per il II cap. (“Echi di guerra”) del libro inedito “Il ‘piano’ del sofo e dello zar”

Epigrafi per il II cap. (Echi di guerra) del libro inedito Il “piano” del sofo e dello zar.


di Stefano Lanuzza

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L’invasione illegale russa è una violazione dell’Articolo 2, paragrafo 4, della Carta delle Nazioni Unite, che vieta la minaccia o l’uso della forza contro l’integrità territoriale di un altro Stato.

Se per decidere ‘se debba esserci o no la guerra’ viene richiesto il consenso dei cittadini, allora la cosa più naturale è che, dovendo decidere di subire loro stessi tutte le calamità della guerra (il combattere di persona; il pagare di tasca propria i costi della guerra; il riparare con grande fatica le rovine che lascia dietro di sé e, per colmo delle sciagure, ancora un’altra che rende amara la pace, il caricarsi di debiti che, a causa delle prossime nuove guerre, non si estingueranno mai), rifletteranno molto prima di iniziare un gioco così brutto” (Immanuel Kant, Per la pace perpetua, 1795).

Se tutti andassero in guerra solo in base alle proprie convinzioni, le guerre non ci sarebbero più” (Lev Tolstoj, Guerra e pace, 1865-1869).

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.62: Salvatore Quasimodo, “Alle fronde dei salici”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Salvatore Quasimodo, “Alle fronde dei salici”. Lettura di Fabiola Filardo.


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Perché non ci devono vedere – o sentire – arrivare? Sparse riflessioni inattuali su un ‘modo di dire’ attualissimo, che forse non è solo una citazione

PERCHÉ NON CI DEVONO VEDERE – O SENTIRE – ARRIVARE?

Sparse riflessioni inattuali su un ‘modo di dire’ attualissimo, che forse non è solo una citazione.


di Luciano Curreri (ULIEGE)

A Luisa, Mea, Lucrezia e Ludovica, le donne che amo

e che mi hanno sempre sentito o visto arrivare.

«Anche stavolta non ci hanno visto arrivare» (Elly Schlein); «perché sì, spesso non ti vedono arrivare» (Giorgia Meloni). Dietro queste frasi è, in prima istanza, la citazione del titolo di Lisa Levenstein, They Didn’t See Us Coming. The Hidden History of Feminism in the Nineties (2020). Su «la Repubblica» del 7 marzo 2023, in un articolo di Raffaella De Santis, si legge che Schlein ha colto il messaggio di Levenstein (parola d’autrice), perché allude a quel movimento, a quella base che l’ha sostenuta, mentre Meloni non avrebbe parlato che di sé stessa, cioè come singola donna. Possibile. Ma non è ciò che mi interessa. Come non mi interessa pensare che dall’origine comune della citazione si possa solo dedurre che analisti e politologi stavano guardando dalla parte sbagliata, quella dei maschi. E poi a me, e ad altre persone come me, sembra stupefacente che si ritenga ancora una novità il guardare solo in una direzione – tipico di alcuni colli ingessati – e l’ascesa di donne più o meno ‘giovani’ (metto gli apici perché l’aggettivo non ci dà più un’idea chiara, tanto la nostra ‘età di mezzo’ è stata dilatata), viste e considerate le grandi figure femminili che hanno fatto la storia della politica e della cultura (anche la sopravvivenza del femminismo dal basso, dopo la cosiddetta fine della storia, oltre che dell’impegno e dell’utopia, e cronologicamente ben prima di #metoo, non è del tutto una novità assoluta).

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.61: Saffo, “Sogno”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Saffo, “Sogno”. Lettura di Fabiola Filardo.


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Dante e le enciclopedie medievali. Atti del Convegno internazionale di Studi (Ravenna, 9 novembre 2019), a cura di Giuseppe Ledda

Dante e le enciclopedie medievali. Atti del Convegno internazionale di Studi (Ravenna, 9 novembre 2019), a cura di Giuseppe Ledda, Ravenna, Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali, 2023

Il nono convegno internazionale organizzato dalla Sezione Studi e ricerche “Anna Maria Chiavacci Leonardi” del Centro Dantesco di Ravenna indaga e discute i rapporti fra l’opera di Dante e l’enciclopedismo medievale, un aspetto rilevante e pervasivo della cultura del suo tempo, che si rivela vitale anche per il poeta fiorentino. Nelle relazioni qui raccolte tali rapporti sono indagati da molteplici punti di vista, coinvolgendo non solo la Commedia ma anche le altre opere di Dante. Il file contiene il volume degli atti nella sua integralità, con i seguenti contributi: FRANZISKA MEIER, La svolta antropologica nell’enciclopedismo medievale: il caso di Restoro d’Arezzo, «La composizione del mondo» – SIMON GILSON, Qualche considerazione su Dante, l’enciclopedismo medievale e Servasanto da Faenza – FRANCESCO SANTI, Dante agiografo e l’enciclopedismo del XIII secolo – RICCARDO MACCHIORO, Sul contributo della lessicografia medievale al latino di Dante. Appunti di metodo e prospettive di ricerca – HEATHER WEBB, Dante e l’arte enciclopedica – NATASCIA TONELLI, L’«infertà rea» e l’autoritratto intellettuale di Dante – Anna Chisena, Le fonti enciclopiche dell’astronomia dantesca – GIUSEPPE LEDDA, Enciclopedie medievali e bestiario dantesco

Qui puoi scaricare il pdf

Jonathan Swift, “Viaggi di Gulliver”

di Francesco Sasso

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La vita di Jonathan Swift (1667-1745) si svolse nel periodo compreso fra la Restaurazione e l’età chiamata augustea. Egli fu il più grande scrittore del secolo, raggiunto solo dai maggiori prosatori dell’Ottocento. Cosciente del proprio ingegno ed ambizioso, egli parve destinato ad una carriera brillante e felice: segretario di sir William Temple, il consigliere di Guglielmo III, prese gli ordini religiosi, guidò gli studi di Esther Johnson che doveva diventare la sua “stella”, dimostrò le sue qualità di polemista. Sul termine della sua vita, deluso dalla vita e accusato di empietà per i tremendi sarcasmi contro il Papa, Lutero e Calvino, trascorse gli ultimi anni della sua vita in preda alla follia.

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.60: Luca Rosi, “Versi sberleffi”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Luca Rosi, “Versi sberleffi”. Lettura di Fabiola Filardo.


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Titti Follieri, “Viaggio d’una provinciale cosmopolita”. Romanzo di formazione

Titti Follieri, Viaggio d’una provinciale cosmopolita, Bari, Les Flâneurs Edizioni, 2023, pp.104, € 13,00


di Stefano Lanuzza

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Poetessa, narratrice e traduttrice dal francese, col suo Viaggio d’una provinciale cosmopolita (Bari, Les Flâneurs Edizioni, pp.104, 2023, € 13,00) dedicato “a tutte le donne che hanno partecipato negli anni Settanta alla nascita del movimento femminista”, Titti Follieri (La voce delle mani, 2003; Piccoli smarrimenti quotidiani, 2009; La solitudine della cattedra, 2013; Tessiture spaziali, 2016; …) sembra legare il proprio biografismo al canone letterario della scrittrice francese Premio Nobel 2022 Annie Ernaux (La Femme gelée, 1981; La Vie extérieure, 2000; Les Années, 2008; Regarde les lumières mon amour, 2014; Mémoire de fille, 2016; …), nata nella piccola provincia normanna di Lillebonne e attiva nel gruppo politico di sinistra La France Insoumise.

Come in una solidale dialettica con la Ernaux, la Follieri fonda sul memorial romanzesco alternante referto autobiografico e mimetica ‘terza persona’ la propria causa di autrice engagée che, presentando la vicenda della “provinciale cosmopolita” Sara Travanti, coniuga i modi d’un emblematico ‘romanzo di formazione’ – quasi un ‘libro della vita’ – coi numerosi viaggi dalla sua provincia originaria al centro toscano dell’Italia, e dall’Europa al mondo.

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.59: Umberto Saba, “Marcia Notturna”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Umberto Saba, “Marcia Notturna”. Lettura di Fabiola Filardo


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“Lungo le sale del Museo di Beksiński” a cura di Francesco De Luca

1° marzo del 2023, il Museo di Sanok ha aperto straordinariamente le porte permettendoci di effettuare una intima visita lungo i corridoi e le sale della galleria dedicata interamente a Zdzisław Beksiński (1929 Sanok-2005 Varsavia), pittore, grafico, architetto, scultore e scrittore tra i più amati della Polonia. La visita sarà informale, intima, gireremo lungo le sale scoprendo i suoi misteriosi e, talvolta, angosciosi dipinti. Il museo si trova nel Castello Reale che fu costruito alla fine del XIV secolo. Il castello è situato presso il fiume San, sopra un ripido pendio, al confine sud-orientale polacco, tra Slovacchia e Ucraina.

Si ringrazia per la disponibilità e gentilezza Jarosław Serafin, Direttore del Muzeum Historyczne w Sanoku.

Qui la pagina Instagram di Francesco De Luca: @francedeluca

RECENSIONI COME CITAZIONI (I.1-3): Ernst Bloch, Gianfranco Contini, Silvio Guarnieri

RECENSIONI COME CITAZIONI (I.1-3)

Ritorni nutrienti (prima serie).

Ernst Bloch (1885-1977), Gianfranco Contini (1912-1990), Silvio Guarnieri (1910-1992).


di Luciano Curreri (ULIEGE).

. Continua a leggere “RECENSIONI COME CITAZIONI (I.1-3): Ernst Bloch, Gianfranco Contini, Silvio Guarnieri”

Il wu wei della poesia contro le guerre n.58: Giovanni Fontana, “Palude”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Giovanni Fontana, “Palude”. Lettura di Fabiola Filardo


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Come comincia la storia (in Italia): “Roma sentimentale” di Diego Angeli, 1900

di Andrea Cortellessa

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Nell’ambito della ricca e complessa ricezione di Bruges-la-Morte, atto di nascita del fototesto europeo pubblicato da Georges Rodenbach nel 1892, un episodio in apparenza minore, ma curioso, è Roma sentimentale di Diego Angeli, poligrafo sodale di d’Annunzio ma vicino anche alla couche “crepuscolare”, testo uscito nel 1900 presso lo stesso editore che pubblicherà nel 1907 la prima traduzione italiana del romanzo di Rodenbach. A differenza di altri spin-off di quegli anni, il testo di Angeli è corredato da un apparato di immagini (fotografie riprodotte su incisioni) e si può forse considerare, allora, il primo fototesto italiano. 

Leggi il saggio in formato pdf

UGO OJETTI, “Alla scoperta dei letterati” (EDMONDO DE AMICIS)

UGO OJETTI, Alla scoperta dei letterati. Colloquii con Carducci, Panzacchi, Fogazzaro, Lioy, Verga, Praga, De Roberto, Cantù, Butti, De Amicis, Pascoli, Marradi, Antona-Traversi, Martini, Capuana, Pascarella, Bonghi, Graf, Scarfoglio, Serao, Colautti, Bracco, Gallina, Giacosa, Oliva, D’Annunzio, Fratelli Bocca editore, Milano, 1899

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EDMONDO DE AMICIS.

Biella, settembre del ’94.        

La valle del Cervo che da Biella sale fino ad Andorno e più su fino alla Balma e a Campiglia distante appena tre ore di mulo da Gressoney, è forse la più quieta e la più libera delle valli Biellesi. Dopo Biella gli alti camini delle manifatture scompaiono, e appena sotto Andorno riappariscono più rari tra le robinie, i pioppi e i faggi; dopo Andorno il tramway corre in una gola stretta ora dalle rocce e dalle acque cadenti, ora da brevi prati verdissimi, eguali, tonduti come in un parco, vigilati da pioppi altissimi pallidi nel tronco e nelle fronde. Raramente, si scorge qualche donna intenta a raccogliere erba o legna, o a lavare panni genuflessa su la roccia verso l’acqua limpida. Una serie continua di paesaggi alpestri verdi, quietissimi, che hanno per isfondo i monti e in alto in alto un arco di cielo chiaro.

E si desidera per tutta la via ardentemente di escire dal piccolo tramway sconnesso e sbuffante per poter liberamente «udire il silenzio» che quasi fa sacre tutte quelle fresche solitudini alpestri.

Alla stazione della Balma, che è l’ultima, trovai Edmondo De Amicis, coi suoi due figli, due ragazzi alti e validi come il padre loro. Il capitan cortese ha l’aspetto ancora giovine e salutevole, e non mostra affatto in sembiante quella stanchezza e quella incerta salute da cui tutti derivano il ritardo nella pubblicazione del Primo maggio. Ha i baffi grigi, folti, corti, rilevati, la fronte ampia, le ciglia lunghe e gli occhi assai placidi e benigni. Portava un largo cappello di paglia e vestiva a lutto.

Ci incamminammo verso Campiglia discorrendo. Continua a leggere “UGO OJETTI, “Alla scoperta dei letterati” (EDMONDO DE AMICIS)”

Il wu wei della poesia contro le guerre n.57: Giuseppe Ungaretti, “San Martino del Carso”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Giuseppe Ungaretti, “San Martino del Carso”


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“Chi sei tu?”

(Di seguito pubblichiamo il discorso introduttivo di Vittorino Curci letto durante l’incontro organizzato dalla Bottega della poesia nell’ambito dei Dialoghi di Trani 2022)


“CHI SEI TU?”

Ho cercato me stesso. Non si cerca che questo.

Cesare Pavese, Dialoghi con Leucò

di Vittorino Curci

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La poetessa tedesca Marion Poschmann ha dichiarato che il suo libro di poesie del 2004 Grund zu Schafen (Terreno per pecore) in cui compaiono molti elementi naturali (alberi, piante, animali) è stato composto mentre abitava vicino a un cantiere. “Di quel tempo”, dice, “ricordo soprattutto il rumore del martello pneumatico e la vista delle travi di acciaio”. Poschmann dice che in quel periodo della sua vita cercava “di immettere nel presente qualcosa di assente”. Sì, la poesia consente di fare questo tipo di operazioni e spesso si spinge anche oltre. Ci sono parole comuni per esempio che non hanno lo stesso significato per tutti. Un giovane che in primavera è felicemente innamorato non penserà mai che aprile sia il più crudele dei mesi, come diceva Eliot. E c’è anche il caso contrario, e cioè che parole diverse dicano la stessa cosa, come accade in questi versi di un altro poeta tedesco, Oswald Wiener (1935-2021): “Il mio colore preferito è il verde, il tuo il viola; ci piace lo stesso colore perché, se potessimo confrontare le nostre sensazioni, il mio verde sarebbe il tuo viola. Ma per termine di confronto abbiamo solo la lingua”.

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.56: Emily Dickinson, “Io sono nessuno”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Emily Dickinson, “Io sono nessuno”. Lettura di Fabiola Filardo


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Benedetto Croce, “La letteratura della nuova Italia”. Volume I

Primo volume (di sei) di questa raccolta di saggi – apparsi tutti sulla rivista “Critica” tra il 1903 e il 1914 – che Croce volle radunare in base a una cronologia che riguarda l’epoca degli autori trattati, non la cronologia di pubblicazione dei suoi saggi. L’opera di revisione e di selezione per la presentazione in volume fu abbastanza rapida e l’autore volle eseguirla mentre le sue note su “Critica” erano ancora in corso di pubblicazione. Il primo volume fu stampato nel 1914; questo e-book è basato sull’edizione Laterza del 1973.

Qui il pdf su Liber Liber

UGO OJETTI, “Alla scoperta dei letterati” (ENRICO A. BUTTI)

UGO OJETTI, Alla scoperta dei letterati. Colloquii con Carducci, Panzacchi, Fogazzaro, Lioy, Verga, Praga, De Roberto, Cantù, Butti, De Amicis, Pascoli, Marradi, Antona-Traversi, Martini, Capuana, Pascarella, Bonghi, Graf, Scarfoglio, Serao, Colautti, Bracco, Gallina, Giacosa, Oliva, D’Annunzio, Fratelli Bocca editore, Milano, 1899

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ENRICO A. BUTTI.


Cerro, agosto del ’94.

Da Laveno (sul lago Maggiore) giunsi la mattina per barca a Cerro. Enrico Butti al timone, Luciano Zuccoli ed io ai remi. Non rammento una mattinata più fresca e più gioconda: il cielo tutto sereno, il lago (noi costeggiando eravamo nell’ombra) verso Pallanza tutto d’argento abbagliante, le rive verdi qua e là macchiate di rupi grigie o di case bianche, la istessa barca nostra tutta nuova fiammante coi cuscini rossi e il legno giallo, i nostri animi giovini festosi fiduciosi.

Tutto il giorno, sedendo sotto il bel pergolato della villa o passeggiando giù per la spiaggia pietrosa o salendo verso una fonte limpida su pel monte nel bosco, noi tre parlammo d’arte. Né io rammento d’aver mai parlato d’altro con Enrico Butti.

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Fresco di stampa: Stefano Lanuzza, CÉLINE PAS FASCISTE (2023)

Stefano Lanuzza, CÉLINE PAS FASCISTE (Le strade bianche di StampAlternativa, 2023)

Qui la scheda e il pdf del libro


INDICE

UN DIBATTITO
Il medico e lo scrittore 5
Metamorfosi céliniane 35
Paranoia della Storia 59
Lingua e stile di Céline 90
L’understatement e il dolore 117
Congeniale Céline 129
IL VERO CÉLINE 137


Fresco di stampa. Una finestra spalancata sul mondo dei libri.

Consigli di lettura di Francesco Sasso: i libri freschi di stampa che non ho ancora letto, ma a naso sono interessanti. Estratti integrali, anticipazioni sulle novità editoriali e sugli autori. Una guida per scegliere i “vostri” libri a colpo sicuro.

José Ovejero, “Insurrezione”

José Ovejero, Insurrezione, Trad. Bruno Arpaia, Voland, 2022, pp. 352, 19,00


di Francesco Sasso

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Aitor è un giornalista di mezza età del mondo della radio. Dopo vent’anni da precario mascherato da libero professionista, il protagonista non chiede molto alla vita. Aitor vuole vivere tranquillo, fare cultura attraverso la radio e garantire a se stesso e alla propria famiglia una vita confortevole:

«Aveva creduto che diventare adulti fosse un processo di accumulazione. Acquisti via via esperienza e una maniera più rilassata di guardare il mondo; siccome non speri più di guardarlo, lo osservi, ci familiarizzi, in una certa misura lo accetti, senza che questo significhi che ti piace». (p. 42)

Il matrimonio di Aitor ormai è naufragato da tempo e il rapporto con i suoi due figli, che vivono con lui, è burrascoso. Soprattutto Ana, la figlia più giovane di diciassette anni, contesta il mondo capitalista e, di conseguenza, la vita borghese del padre. Da mesi Ana se n’è andata via di casa per vivere in un edificio occupato, El Agujero (Il Buco), dove insieme ad altri “idealisti” porta avanti la sua lotta antisistema: “Morte al senso comune, abbasso le verità di tutta la vita”. Alfon è la guida carismatica di questa comunità e introduce Ana in un mondo alternativo.

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.55: Vladimir Majakovskij, “La guerra è dichiarata”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Vladimir Majakovskij, “La guerra è dichiarata”. Lettura di Fabiola Filardo


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CAPELLI AL VENTO

Retroguardia sostiene il progetto ideato e curato da Antje Stehn. Sotto il call con la lista dei sostenitori  (f.s.)


Invitiamo tutte le poete e poeti di tutti i paesi di fare parte della performance artistica-poetica dedicata al coraggio delle donne iraniane e alla loro drammatica lotta che ha avuto inizio dopo l’uccisione di Mahsa Amini, ragazza curda di 22 anni picchiata a morte dalla polizia morale perché non indossava bene il velo, da cui fuoriusciva una ciocca di capelli.
Il progetto ideato e curato da Antje Stehn si intende come proseguimento di ”Rucksack a Global Poetry Patchwork” che si è concluso dopo due anni di attività.

CAPELLI AL VENTO

Come partecipare?

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K M ANTHRU INTERNATIONAL LITERATURE PRIZE 2022

Congratulazioni ad Antonino Contiliano per l’importante riconoscimento internazionale.

Pubblichiamo i nomi dei giurati, le motivazioni per il premio attribuito a Contiliano e il suo breve discorso in italiano tenuto il 26 gennaio (ore 16,30/19,30) durante la premiazione “K M ANTHRU INTERNATIONAL LITERATURE PRIZE 2022”. 

L’incontro è stato coordinato dallo scrittore, poeta, ideatore e organizzatore Shajil Anthru (curatore anche della rivista “Litterateur- Redefining World). Altri interventi e letture si sono alternati durante l’incontro. Dei tre premiati (come “elementi d’oro”) era presente anche la poetessa iraniana Rosa Jamail. (f.s.)

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Guidalberto Bormolini, “L’arte della meditazione”

Guidalberto Bormolini, L’arte della meditazione, pref. Giorgio Nardone, Ponte alle Grazie, 2022, pp.382, € 16,80


di Francesco Sasso

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Clip del libro su Retroguardia YouTube

Qui la recensione audio su Spotify

A fine pagina la videorecensione su Youtube

Il fenomeno della meditazione è un fatto essenziale, universale della vita umana. Sotto ogni cielo, in ogni tempo, presso tutti i popoli, l’uomo ha sempre cercato la vera natura della mente e dell’anima attraverso la meditazione. Meditare è mettersi in cammino alla ricerca di sé o anche fare un percorso di conversione o purificazione interiore. Quale che sia il loro grado di evoluzione, l’essere umano desidera sapere chi è. È la più grande missione che ha da compiere nella sua esistenza terrena. Di questo e di molto altro tratta il bel libro dal titolo L’arte della meditazione di Guidalberto Bormolini.

Dopo aver lavorato come falegname, carpentiere e liutaio, Bormolini entra nella Comunità dei Ricostruttori nella Preghiera per vivere gli ideali monastici e in seguito viene ordinato sacerdote. Egli ha sempre vissuto l’esperienza meditativa «come un fatto intimo, sperimentato nella riservatezza» fino al giorno in cui Giorgio Nardone gli ha chiesto di mettere la sua esperienza al servizio dei lettori.

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.54: Edoardo Sanguineti, “Ballata della guerra”. Lettura di Fabiola Filardo.

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Edoardo Sanguineti, “Ballata della guerra”. Lettura di Fabiola Filardo.


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