La poesia “wuwei” contro le guerre il fotone Xin 2022/2023

La poesia “wuwei” contro le guerre il fotone Xin 2022/2023


di Antonino Contiliano

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RETROGUARDIA 3.0 – Miscellanea (quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso e Giuseppe Panella, 2008-2019), tra il 2022 e il 2023 e in contemporanea con la guerra russo-ucraina, con scadenza settimanale programmata (curata dall’amico Francesco Sasso), ha messo in rete l’antologia di voci poetiche “wuwei” contro le guerre (a cura di Antonino Contiliano e dell’attrice Fabiola Filardo). L’antologia-non-antologia è un insieme di testi, di autori, tempi e temi diversi: una raccolta plurale, polifonica e sintonizzata sul motivo del rifiuto delle guerre a scale cromatiche intrecciate e modulate dalla voce della stessa Fabiola Filardo.

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Sandra Sabattini, “Il diario di Sandra”

Sandra Sabattini, Il diario di Sandra, Sempre Editore, Rimini, 2021, terza edizione.


di Fabiano D’Arrigo

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Il Diario di Sandra è un testo lineare, scritto a mano, quasi di getto, su fogli di protocollo ed in agende scolastiche (i fogli verranno poi raccolti, sistemati cronologicamente e pubblicati nel 1985 da don Oreste Benzi), al quale vengono affidati prima i pensieri brevi e semplici di una bambina; poi le riflessioni intime e profonde di una ragazza impegnata nella società e nella Chiesa lungo tutto il percorso della vita.

Al di là dello spessore lirico di alcuni passi, il Diario appare un testo fresco, spontaneo, intriso di religiosità, aperto alle problematiche sociali. Un testo autenticamente giovanile, che riflette un intenso cammino di crescita interiore.

Per questo la lettura è particolarmente consigliata ad un pubblico giovanile.

Chi era Sandra Sabattini?

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«Il mondo esiste, informe, carico di voci, nel sole che consuma». Francisco Soriano, “Poesie novissime”

[È appena uscito Francisco Soriano, Poesie novissimePer gentile concessione dell’editore, presentiamo la nota introduttiva di Claudia Valsania (f.s.)]

Francisco Soriano, Poesie novissime, Eretica Editrice, 2023, pp.122, € 16.00


Io che non voglio amore voglio il vento

Voglio il mare aperto in piedi galoppante

(Odisseas Elitis, Monogramma, V)

«Il mondo esiste, informe, carico di voci, nel sole che consuma»

di Claudia Valsania

La novità del canto è un motivo che ritorna nella tradizione lirica amorosa che queste Poesie novissime richiamano, e ha forse nella Vita nova dantesca il suo emblema. Novo – nel suo duplice significato originario di ‘nuovo’ e insieme ‘straordinario’, nel senso di ‘fuori dall’ordinario, insolito’ – è termine che pone così da subito questa raccolta all’insegna dell’eccezionalità.

sei l’icona –
il gesto di una vita
fuori dalla colpa del consueto
ordinario
fallace e sicuro/approdo

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“L’opera a luci rosse. Seduzione e sessualità nel melodramma del secondo Ottocento”, “Divine. Nuove prospettive sul cinema muto italiano”, «Favola & Fiaba»

Ritorni nutrienti (seconda serie).

L’opera a luci rosse. Seduzione e sessualità nel melodramma del secondo Ottocento (2022, ma dicembre 2021), Divine. Nuove prospettive sul cinema muto italiano (2022, ottobre), «Favola & Fiaba» (1, 2023, gennaio).


di Luciano Curreri (ULIEGE)

1. Federico Fornoni, L’opera a luci rosse. Seduzione e sessualità nel melodramma del secondo Ottocento, Firenze, Olschki («Centro Studi Giacomo Puccini – Premio Rotary Giacomo Puccini Ricerca»), 2022 (ma dicembre 2021), XIV, 394 pp., 40 euro.

«I prodromi dell’introduzione della questione sessuale nell’opera italiana collocabile a metà secolo sarebbero dunque da fissare nel passaggio dalla concezione tragica al dramma borghese avvenuto nei due decenni precedenti. Che l’origine dell’interesse carnale all’interno del melodramma italiano sia da individuare nella drammaturgia costellata di ‘sozzure’ degli anni Trenta-Quaranta lo chiarisce un seppur rapido sguardo al trattamento delle protagoniste femminili. Ancora in quella fase, si diceva, l’erotismo era sublimato e l’eroina veniva presentata rispettando le caratteristiche di purezza sentimentale pretese dal pensiero dell’epoca. Nel trattare una vicenda scabrosa come l’adulterio di Francesca da Rimini, il librettista Paolo Pola si sentiva in obbligo, nel 1828, di pubblicare dei Cenni giustificativi alcune alterazioni di fatto praticate dall’autore nel dramma «Francesca da Rimini», sottolineando come le divergenze dalla vicenda reale e dalla fonte letteraria fossero state introdotte per attenuare un soggetto che “non offr[iva] al certo un modello di virtù” […] Dopotutto i rapporti sentimentali sono sempre stati il cuore dell’opera italiana e rilevare la tinta sessuale di cui si colorano nel secondo Ottocento è operazione fondamentale per esaminare quella produzione».

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Quattro anni [In memoria]

Di seguito l’elenco delle pubblicazioni del prof. Giuseppe Panella su RETROGUARDIA

[in memoria]

Giuseppe Panella

(1955-2019)

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“Fra Ali di carta e farfalle nello stomaco”. Il teatro di Claudio Forti

Fra Ali di carta e farfalle nello stomaco. Il teatro di Claudio Forti


di Antonino Contiliano

Nel vento degli eventi l’evento del vento:

non c’è amicizia tra le parole e la verità.

Arrivati in cima ti ritrovi al primo scalino.

 

GRAZIA: Pronto, Alessia? Ti aspettavamo, sai? Pronto…ma chi parla? Cosa? Ma quando… (Grazia impallidisce, lentamente si vede il suo corpo abbandonarsi sulla sedia. Si sente una voce da speaker radiofonico, mentre tutti gli attori rimangono fermi nelle loro posizioni).

VOCE DI UNO SPEAKER: “Terribile incidente, questa sera, sulla circonvallazione, alla periferia nord della città. L’uomo alla guida dell’auto, una Porsche Panamera grigia, ha perso il controllo, probabilmente, per un’accesa discussione all’interno dell’abitacolo, andando ad impattare violentemente su un traliccio. Tre le vittime: Alberto Marconi, di anni 58 , la sua ex moglie Alessia Piacenza di 55 ed il fratello di lui, Dario Marconi, di anni 54, che era alla guida dell’auto. I sanitari dell’ambulanza, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. I parenti, sono già stati avvisati.”

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“Guerre” di Louis-Ferdinand Céline. Appunti di lettura

Guerre di Louis-Ferdinand Céline. Appunti di lettura


di Luisa Crismani

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1. L’edizione.

C’è chi sostiene che gli inediti dovevano rimanere tali, magari raccolti in seguito tutti assieme in un lavoro critico, annotati… ma ci sarebbero voluti anni.

Gallimard, l’editore più importante dei francesi, non voleva aspettare. La bomba dei manoscritti ‘ritrovati’ esplosa nell’agosto 2021, con il mondo intero ancora sotto la cappa della pandemia, ma la guerra, quella nostra, di adesso, non c’era ancora… prima che se ne spegnasse l’eco, di quella bomba, (ormai tutto si consuma molto velocemente) ha deciso di pubblicare, con urgenza, nell’elegante collezione Blanche, copertina di una sobrietà raffinata (a Céline sarebbe piaciuta), bei caratteri (pessima rilegatura però: il volume si sfascia e chi legge con la matita in mano s’infastidisce).

E sono usciti Guerre (maggio 2022), Londres (ottobre 2022), a breve uscirà La volonté du roi Krogold , poi Casse-pipe…

Guerre ha avuto due ristampe in un mese, primo nella classifica di vendite! Un affare.

Anche se, una volta letto, e in corso di lettura, uno si chiede perché l’elenco dei personaggi (utilissimo in Céline) è così striminzito, e il lessico dell’argot così dimesso, superficiale, a volte inesatto, anche la grafica… sembra un elenco promemoria scolastico, per studiare i vocaboli. Catherine Rouayrenc, curatrice del lessico céliniano nella Pléiade è morta il novembre 2021, lei sì avrebbe fatto un buon lavoro!… Le note spesso inutili e ridicole (vedi p. 67). Affidata a Henri Godard, la cura sarebbe stata tutt’altra cosa (forse si è rifiutato di fare un lavoro frettoloso?)

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Un’utopia?

UN’UTOPIA? Un articoletto, forse un raccontino, che ha la sola ambizione di non volere offendere nessuno (1).


di Luciano Curreri (ULIEGE)

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Avrei voluto scriverlo subito, questo articoletto, questo raccontino, poi ho finito per aspettare quattro settimane circa. Oggi è il primo maggio, ho un po’ di tempo e penso sia giusto impegnarlo. Non tutti saranno d’accordo, lo so già, ma non si scrive mai per tutti, anche quando si ha l’intenzione di pubblicare (2).

Il 5 aprile scorso un’orsa, battezzata Jj4 (ma anche conosciuta, antifrasticamente, come Gaia) ha attaccato un giovane uomo, Andrea Papi, che correva nella Val di Sole, nei boschi sopra il paese di Caldes. L’aggressione si è rivelata mortale.

Non è mia intenzione farmi portavoce di una verità (io sto con gli orsi) o dell’altra (io sto con Andrea), né dei tanti discorsi ibridi, frutti di più o meno significative ‘negoziazioni’, tese comunque a ridurre o il bosco a misura d’animale o a misura d’uomo, o magari anche ad assoggettare l’animale a modalità umane: ‘non si tratta di vendetta ma di giustizia’, ‘se è un recidivo lo si abbatte’, ‘se non lo abbattiamo lo trasferiremo, o esigeremo che si ponga l’aggressore in stato di non nuocere’.

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Liquido primordiale. Paola di Toro, “Stato liquido”

Paola di Toro, Stato liquido, Delta3Edizioni, 2022, pp.64, € 10,00


di Francisco Soriano

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Non vi sono oceani o terre o luoghi in cui, la poesia di Paola di Toro, non ci abbia condotti: il filo rosso consiste in un elemento liquido fattosi necessità primordiale. Nel componimento-esergo “Blu” l’intento si svela sin dalle prime parole, in un cammino iniziatico verso i meandri del nonostante/tutto: “Se per un attimo solo / riuscissi ad immergermi / nell’oceano della sera, / come tutte le cose terrestri, / ora bagnate d’oltremare, / e diluire le grida, il clamore, i battiti / trovare i fondali del silenzio / una quiete d’abisso. / E invece risalgo la corrente /vengo a galla, annaspo. / La mia inquietudine è schiuma/ sulle creste ripide delle nuvole //.

Per un attimo, tuttavia, le vicende sembrano estinguersi sulla battigia dove il corpo “concavo”, trascinato dalle correnti, si trasforma in guscio “scarno e assoluto”. Ma la vita detiene il suo fascino fatto di arcani e diaspore dove la terra promessa, che siano cieli o territori inusuali, sembra attenderci immota. Lo svolgersi è suono di sottofondo, mai mareggiata tempestosa, forse ungarettiana metafora di una vita fragile, appena raccolta in un etereo pensiero: “Si sta in questo modo / nei giorni di nebbia, / svaniti e defilati / infilati nel vapore / in un pensiero //.

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Scrivere il compromesso. Rapidi tentativi di avvicinamento a “La compromissione” di Mario Pomilio

[È appena uscito Luciano Curreri, Anni dispari di narrativa Sessanta. Saggi e micro-saggi su Dessí, Rosso, Pomilio, Sciascia, Siké Edizioni, Leonforte (EN), 2023, 160 pp. Per gentile concessione dell’editore, presentiamo il capitolo terzo: 1965. Scrivere il compromesso. Rapidi tentativi di avvicinamento a La compromissione di Mario Pomilio (Orsogna 1921 – Napoli 1990) (f.s.)]


di Luciano Curreri

A Pippo e a Toshiro, alla loro amicizia,

nata grazie a Pino l’abruzzese.

1. «Leggere» e non «rileggere»

Sono grato a Simone Gambacorta1 e Michele Toniolo per avermi invitato a leggere La compromissione (1965) di Mario Pomilio. Dico volutamente «leggere» e non «rileggere».

Perché? Perché rileggere comporta non solo e non tanto l’atto di leggere di nuovo ma anche il fatto di aver già letto, ovvero il fatto di avere, bene o male, nella nostra testolina, una qualche idea del libro in questione e finanche una verità già in tasca a proposito dello stesso; come quella, per esempio, che pochi giorni fa mi è stata sparata in faccia benevolmente da un collega, un amico: «Ma bene! Ora leggi anche i libri sugli intellettuali di sinistra scritti da cattolici».

Ecco, per un volume che, nel bene e nel male, erge a sistema il dubbio, ovvero il rifiuto delle mille verità per restare disponibile alla verità (mai frutto, ch’io sappia, d’una coerenza monolitica), mi pare pochino. Certo, la messa sembra sempre già detta (anche quando è solo una ‘mezza messa’). E non è facile proprio corretto far tabula rasa dell’ampia ricezione, del gran dibattito dell’epoca e del premio prestigioso che scandirono quanto meno la prima vita di La compromissione.

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Il wu wei della poesia contro le guerre: 65 podcast (2022-2023)

Il wu wei della poesia contro le guerre


A cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo 

[Prima puntata (n.1): 16 aprile 2022 / ultima puntata (n.65): 16 aprile 2023]

In questo pianeta – “bella d’erbe famiglia e d’animali” (e unificati solamente dalla logica economica e finanziaria, dalla ragione dei profitti e dallo stupro del degrado ambientale) –, la “banalità del male”, la “povertà del mondo”, la volgarità di pensiero, l’eccidio della biodiversità, le morti per violenza, fame e sete (guerre o non guerre siano le cause), le logiche di dominio e di spartizione del mondo capitalistiche, la mercificazione della parola e della comunicazione stessa sono ormai in crescita esponenziale.

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Cenni bibliografici su Samuel Beckett

Cenni bibliografici tratti da Riccardo Campi, Samuel Beckett. Nel buio che illumina la mente, Liguori Editore, 2009


L’opera in francese di Beckett è interamente edita presso le Éditions de Minuit di Parigi, mentre le versioni e i testi in inglese sono pubblicati da John Calder Publishers di Londra.

In Italia, le traduzioni delle opere di Beckett sono apparse, in gran parte, presso Einaudi, che, in tempi recenti, ha intrapreso la pubblicazione di nuove traduzioni:

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SPECIALE GUIDO MORSELLI: Fabio Pierangeli, “Dante a Margine e le interrogazioni di Guido Morselli”

Fabio Pierangeli, Dante a Margine e le interrogazioni di Guido Morselli, Mimesis 2023, pp.162, € 16,00


di Francesco Sasso

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Guido Morselli visse una vita costretta al soliloquio con se stesso. Fu un esercizio, questo, in cui egli scorse le ragioni della propria solitudine, l’assurdità e l’ingiustizia, la sofferenza e il rumore del mondo.

In realtà, Morselli tentò di instaurare un rapporto di comunicazione con gli uomini e di partecipare al dibattito intellettuale dell’epoca. Quest’ansia comunicativa, molto spesso frustrata, si riverberò nei tanti suoi protagonisti scrittori, giornalisti o uomini che scrivono per una causa (ad esempio il deputato Ferranini in Il comunista). Una ricerca continua di partecipazione e di confronto con il pubblico, ostacolate da incomprensione e, forse, da quel Caso così tante volte tirato in ballo nei romanzi morselliani.

Guido Morselli fu anche scrittore-filosofo nel senso di moralista che a quel termine dettero gli intellettuali dell’Illuminismo francese. Profondo e versatile, non gli mancò il demone speculativo e letterario. Fu anche filologo dilettante, lesse e postillò la Commedia e la Vita Nuova. Di ciò da conto il professore Fabio Pierangeli in Dante a Margine e le interrogazioni di Guido Morselli (Mimesis, 2023).

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.65: Ignazio Buttitta, “La pelle nuova”. Lettura di Fabiola Filardo [ultima puntata]

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

[Prima puntata (n.1): 16 aprile 2022 / ultima puntata (n.65): 16 aprile 2023]

Ignazio Buttitta, “La pelle nuova”. Lettura di Fabiola Filardo.


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I tre puntini … di Céline. Che in nessun modo sono puntini di sospensione

I tre puntini … di Céline. Che in nessun modo sono puntini di sospensione


di Luisa Crismani

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Si sente dire: ‘Bene. Molto bene. Mette tre punti, tre punti…’. Sapete, tre punti, gli impressionisti hanno messo tre punti. Prendete Seurat, metteva i tre punti dappertutto; giudicava che questo arieggiava, faceva volteggiare la sua pittura. Aveva ragione, quell’uomo là. Non ha fatto molta scuola. Si ammira molto Seurat, lo si compra molto caro. Ma alla fin fine, non si può dire che abbia fatto i piccoli. Me, non credo che mi seguano in molti. Non abbiate paura. Prenderanno giusto un poco, un pezzetto di qua, un pezzetto di là, ma non molto. troppo dura. Come Seurat… non hanno continuato.”

Così Céline, in una registrazione su disco Festival, nel 1958: Louis-Ferdinand Céline vous parle. Impressionisti, quindi. A loro si riferisce spesso.

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Guerra all’Europa

Guerra all’Europa

(Dal III cap. del libro inedito De Ukrajina. Il “piano” del sofo e dello zar)


di Stefano Lanuzza

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EUROPA CONTROEUROPA

Dopo Napoleone Bonaparte desideroso d’unificare l’Europa comprendendovi anche la Russia, c’è Victor Hugo che, il 21 agosto 1849, alla Conferenza Internazionale sulla Pace tenuta a Parigi, preconizzava una nascita degli “Stati Uniti d’Europa” che doveva favorire l’armonia universale: “Verrà un giorno” enunciava “in cui la guerra sembrerà così assurda fra Parigi e Londra, fra Pietroburgo e Berlino, fra Vienna e Torino da sembrare impossibile esattamente come, ai giorni nostri, lo sarebbe una guerra fra Rouen e Amiens, fra Boston e Philadelphia. Verrà un giorno in cui la Francia, tu Russia, tu Italia, tu Inghilterra, tu Germania, voi tutte, nazioni del Continente, senza perdere le vostre qualità distinte e le vostre gloriose individualità, vi stringerete in un’unità superiore e costruirete la fratellanza europea, così come la Normandia, la Bretagna, la Borgogna, la Lorena, l’Alsazia e tutte le nostre province si sono fuse nella Francia. Verrà un giorno in cui non esisteranno più altri campi di battaglia se non i mercati, che si apriranno al commercio, e le menti, che si apriranno alle idee. Verrà un giorno in cui le pallottole e le granate saranno sostituite dal diritto di voto, dal suffragio universale dei popoli, dal tribunale arbitrale di un Senato grande e sovrano che sarà per l’Europa ciò che il Parlamento è per l’Inghilterra, la Dieta per la Germania, l’Assemblea legislativa per la Francia. […] Verrà un giorno in cui vedremo gli Stati Uniti d’Europa”.

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.64: Vladimir Majakovskij, “La nostra marcia”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Vladimir Majakovskij, “La nostra marcia”. Lettura di Fabiola Filardo.


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“Canzonieri elettronici. Le forme della poesia tecnologica” (2022) e “Videopoesia – Le forme della poesia tecnologica” (2019) di Valerio Cuccaroni

Un’indagine sulle caratteristiche e l’evoluzione della poesia elettronica in Italia dalle sue origini al Duemila, secolo che ne registra l’approdo alla forma del canzoniere elettronico (2022)


di Valerio Cuccaroni

Il Novecento fu il secolo del montaggio: editing, cut-up e collage furono le tecniche che determinarono le forme peculiari del cinema, della letteratura modernista e delle arti visive contemporanee. E il Duemila? Il Duemila è il secolo dell’algoritmo. Nonostante la produzione poetica abbondi su Internet e forme di ipertestualità siano inevitabilmente presenti in tutti i blog e siti italiani, pochissime, tuttavia, sono le autrici e gli autori di opere ascrivibili al genere connaturato al computer e alla rete, definito nel tempo computer poetrypoesia digitale e ipertestuale (traslitterazioni di digital e hypertext poetry), infine poesia elettronica, per usare il termine coniato da Fabrizio Venerandi per intitolare il suo canzoniere digitale (Venerandi 2016), il primo a essere programmato al computer nella storia della letteratura italiana.

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The Pulp Magazine Archive

Pulp magazines (often referred to as “the pulps”), also collectively known as pulp fiction, refers to inexpensive fiction magazines published from 1896 through the 1950s. The typical pulp magazine was seven inches wide by ten inches high, half an inch thick, and 128 pages long. Pulps were printed on cheap paper with ragged, untrimmed edges.

Il Pulp Magazine Archive consente di leggere migliaia di riviste digitalizzate di fantascienza classica, fantasy e detective fiction.

Qui il sito

Il wu wei della poesia contro le guerre n.63: Antonino Contiliano, “Cri-mea cri cri”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Antonino Contiliano, “Cri-mea cri cri”. Lettura di Fabiola Filardo.


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Il Medioevo: la letteratura europea

Un’antologia classica: Le più belle pagine delle letterature doc e doïl, a c. di A. Roncaglia, Milano, Nuova Accademia, 1961. Opera di studio complessivo: Lo spazio letterario del Medioevo, II. Il Medioevo volgare, a c. di P. Boitani, M. Mancini e A. Varvaro, Roma, Salerno, 1999-2005. Sulla letteratura cavalleresca: E. Köhler, L’avventura cavalleresca. Ideale e realtà nei poemi della Tavola Rotonda (1970), Bologna, Il Mulino, 1985. Altri studi: C.S. Lewis, L’allegoria d’amore. Saggio sulla tradizione medievale (1936), Torino, Einaudi, 1981; S. Battaglia, La coscienza letteraria del Medioevo, Napoli, Liguori, 1965; A. Varvaro, Struttura e forma della letteratura romanza del Medioevo, Napoli, Liguori, 1968.


[Bibliografia]

“Epigrafi” per il II cap. (“Echi di guerra”) del libro inedito “Il ‘piano’ del sofo e dello zar”

Epigrafi per il II cap. (Echi di guerra) del libro inedito Il “piano” del sofo e dello zar.


di Stefano Lanuzza

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L’invasione illegale russa è una violazione dell’Articolo 2, paragrafo 4, della Carta delle Nazioni Unite, che vieta la minaccia o l’uso della forza contro l’integrità territoriale di un altro Stato.

Se per decidere ‘se debba esserci o no la guerra’ viene richiesto il consenso dei cittadini, allora la cosa più naturale è che, dovendo decidere di subire loro stessi tutte le calamità della guerra (il combattere di persona; il pagare di tasca propria i costi della guerra; il riparare con grande fatica le rovine che lascia dietro di sé e, per colmo delle sciagure, ancora un’altra che rende amara la pace, il caricarsi di debiti che, a causa delle prossime nuove guerre, non si estingueranno mai), rifletteranno molto prima di iniziare un gioco così brutto” (Immanuel Kant, Per la pace perpetua, 1795).

Se tutti andassero in guerra solo in base alle proprie convinzioni, le guerre non ci sarebbero più” (Lev Tolstoj, Guerra e pace, 1865-1869).

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.62: Salvatore Quasimodo, “Alle fronde dei salici”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Salvatore Quasimodo, “Alle fronde dei salici”. Lettura di Fabiola Filardo.


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Perché non ci devono vedere – o sentire – arrivare? Sparse riflessioni inattuali su un ‘modo di dire’ attualissimo, che forse non è solo una citazione

PERCHÉ NON CI DEVONO VEDERE – O SENTIRE – ARRIVARE?

Sparse riflessioni inattuali su un ‘modo di dire’ attualissimo, che forse non è solo una citazione.


di Luciano Curreri (ULIEGE)

A Luisa, Mea, Lucrezia e Ludovica, le donne che amo

e che mi hanno sempre sentito o visto arrivare.

«Anche stavolta non ci hanno visto arrivare» (Elly Schlein); «perché sì, spesso non ti vedono arrivare» (Giorgia Meloni). Dietro queste frasi è, in prima istanza, la citazione del titolo di Lisa Levenstein, They Didn’t See Us Coming. The Hidden History of Feminism in the Nineties (2020). Su «la Repubblica» del 7 marzo 2023, in un articolo di Raffaella De Santis, si legge che Schlein ha colto il messaggio di Levenstein (parola d’autrice), perché allude a quel movimento, a quella base che l’ha sostenuta, mentre Meloni non avrebbe parlato che di sé stessa, cioè come singola donna. Possibile. Ma non è ciò che mi interessa. Come non mi interessa pensare che dall’origine comune della citazione si possa solo dedurre che analisti e politologi stavano guardando dalla parte sbagliata, quella dei maschi. E poi a me, e ad altre persone come me, sembra stupefacente che si ritenga ancora una novità il guardare solo in una direzione – tipico di alcuni colli ingessati – e l’ascesa di donne più o meno ‘giovani’ (metto gli apici perché l’aggettivo non ci dà più un’idea chiara, tanto la nostra ‘età di mezzo’ è stata dilatata), viste e considerate le grandi figure femminili che hanno fatto la storia della politica e della cultura (anche la sopravvivenza del femminismo dal basso, dopo la cosiddetta fine della storia, oltre che dell’impegno e dell’utopia, e cronologicamente ben prima di #metoo, non è del tutto una novità assoluta).

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.61: Saffo, “Sogno”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Saffo, “Sogno”. Lettura di Fabiola Filardo.


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Dante e le enciclopedie medievali. Atti del Convegno internazionale di Studi (Ravenna, 9 novembre 2019), a cura di Giuseppe Ledda

Dante e le enciclopedie medievali. Atti del Convegno internazionale di Studi (Ravenna, 9 novembre 2019), a cura di Giuseppe Ledda, Ravenna, Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali, 2023

Il nono convegno internazionale organizzato dalla Sezione Studi e ricerche “Anna Maria Chiavacci Leonardi” del Centro Dantesco di Ravenna indaga e discute i rapporti fra l’opera di Dante e l’enciclopedismo medievale, un aspetto rilevante e pervasivo della cultura del suo tempo, che si rivela vitale anche per il poeta fiorentino. Nelle relazioni qui raccolte tali rapporti sono indagati da molteplici punti di vista, coinvolgendo non solo la Commedia ma anche le altre opere di Dante. Il file contiene il volume degli atti nella sua integralità, con i seguenti contributi: FRANZISKA MEIER, La svolta antropologica nell’enciclopedismo medievale: il caso di Restoro d’Arezzo, «La composizione del mondo» – SIMON GILSON, Qualche considerazione su Dante, l’enciclopedismo medievale e Servasanto da Faenza – FRANCESCO SANTI, Dante agiografo e l’enciclopedismo del XIII secolo – RICCARDO MACCHIORO, Sul contributo della lessicografia medievale al latino di Dante. Appunti di metodo e prospettive di ricerca – HEATHER WEBB, Dante e l’arte enciclopedica – NATASCIA TONELLI, L’«infertà rea» e l’autoritratto intellettuale di Dante – Anna Chisena, Le fonti enciclopiche dell’astronomia dantesca – GIUSEPPE LEDDA, Enciclopedie medievali e bestiario dantesco

Qui puoi scaricare il pdf

Jonathan Swift, “Viaggi di Gulliver”

di Francesco Sasso

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La vita di Jonathan Swift (1667-1745) si svolse nel periodo compreso fra la Restaurazione e l’età chiamata augustea. Egli fu il più grande scrittore del secolo, raggiunto solo dai maggiori prosatori dell’Ottocento. Cosciente del proprio ingegno ed ambizioso, egli parve destinato ad una carriera brillante e felice: segretario di sir William Temple, il consigliere di Guglielmo III, prese gli ordini religiosi, guidò gli studi di Esther Johnson che doveva diventare la sua “stella”, dimostrò le sue qualità di polemista. Sul termine della sua vita, deluso dalla vita e accusato di empietà per i tremendi sarcasmi contro il Papa, Lutero e Calvino, trascorse gli ultimi anni della sua vita in preda alla follia.

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Il wu wei della poesia contro le guerre n.60: Luca Rosi, “Versi sberleffi”. Lettura di Fabiola Filardo

Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.

Luca Rosi, “Versi sberleffi”. Lettura di Fabiola Filardo.


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