«Come nasce un testo letterario?» o «Come è nato questo testo letterario?» (A. Asor Rosa)

Amanuense web

Di fronte alla domanda: «Come nasce un testo letterario?» o «Come è nato questo testo letterario?», lo storicismo mostra i suoi limiti metodologici. Diamo la parola ad Asor Rosa:
 
«Lo storicismo, nella sua doppia versione di storicismo idealistico e di storicismo sociologico-materialistico, non sembra in grado di dare una risposta a queste due domande, neanche quando venga riformato con l’acquisizione di una maggiore sensibilità segnino-formale: sia l’uno sia l’altro, infatti, continuano a porre fuori una risposta che viene invece significata solo quando è collocata dentro la concreta, organica struttura del testo. Anche in questo caso ci soccorre, invece, la nozione di sistema: essa, infatti, comporta bensì specificità e autonomia: ma tale specificità e autonomia non implicano che il sistema debba considerarsi chiuso e autosufficiente. Al contrario: esso nasce e continuamente si rinnova mediante la manipolazione nei propri linguaggi di un’infinità di materiali provenienti da ogni dove. Non è essenziale, anzi è piuttosto sbagliato, pensare che il letterario tragga alimento solo dal letterario: essenziale è invece seguire con estrema attenzione il percorso concreto e accidentato attraverso cui un qualsiasi elemento extraletterario si fa letterario, entrando a far parte costitutiva del sistema». (1)

Asor Rosa, critico di matrice marxista, pur con qualche riserva, sembra accogliere la sostanza del discorso semiologico.

(1) A. ASOR ROSA, Letteratura, testo, società, in Aa.Vv., Letteratura italiana, vol. I, Torino, Einaudi, 1982, p.19

f.s.

Vida Nueva de Dante Alighieri

[Traduzione di José Daniel Henao Grisales ]

[QUI] potete leggere il testo italiano già pubblicato su Retroguardia.

Vida Nueva de Dante

De Francesco Sasso

La obra ha sido compuesta una vez ha muerto Beatriz. En ella el poeta recoge veinticuatro sonetos, cuatro canciones, una estancia y una balada. Las ha reunido con una prosa antes que nada directa, para explicar las circunstancias y los estados de ánimo, de aquel cuyas rimas habían nacido y nos dan la tierna historia de su amor por Beatriz.

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Postilla sul teatro comico

[dopo aver assistito ad una rappresentazione teatrale]

Il pubblico s’immedesima totalmente nella finzione scenica –che è anche la sua momentanea liberazione da una realtà diversa- e s’illude, come ci si illude nel carnevale, che la vera realtà sia del sogno e della fantasia. Il pubblico si diverte e ride.

Ci si può, dunque, divertire, si può ridere e scherzare, ma solo nell’illusione di un’ora. È un’esaltazione della comicità che, a pensarci bene, racchiude in sé una coscienza profondamente amara del rapporto con la realtà quotidiana. D’altronde la comicità vera affonda sempre le sue radici nel tragico della vita quotidiana e dalle situazioni più serie trae la sua linfa vitale.

f.s.

Il passato è una terra straniera di Gianrico Carofiglio

Recensione/schizzo #26

Il passato è una terra straniera non è un romanzo di genere. La trama gialla è semplice pretesto.

Pur limitandoci ad un breve accenno, avvertiamo subito l’inconsistenza psicologica dei personaggi del romanzo, costruiti con una dinamica semplicissima. Inoltre, emerge il tentativo, secondo noi non riuscito, di una più intensa carica emotiva che dovrebbe coinvolgere il lettore e che, quindi, avrebbe dovuto trovare la sua giustificazione non solamente nella caratteristica formale della trama – diretta rappresentazione della dimensione melanconica dei ricordi di giovinezza- ma anche nello stile. Purtroppo quest’ultimo è modesto, tipico di tanta letteratura di consumo.

f.s.

 

[ Gianrico Carofiglio, Il passato è una terra straniera, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli,2006, 260 p.,€ 8,20 ]

Terra nera di Giuse Alemanno

Recensione/schizzo #25

Il romanzo di Giuse Alemanno è un piccolo gioiello narrativo. La storia è ambientata nel duro universo contadino della Puglia dell’ultimo Ottocento ed è costruita intorno al personaggio Nino, ragazzo contadino travolto dalla sua umanità brutalmente grottesca che trova modo di manifestarsi in pieno alla vigilia della morte del padre, malato e stordito dalla povertà.

Dopo aver scoperto la relazione extraconiugale di Annina, sua madre, con il proprietario terriero don Aldo Fucciano, padrone del padre “cafone”, il protagonista decide di uccide l’amante, sventrato in sacrificio come un maiale. Inizia così il viaggio di iniziazione alla vita del protagonista, fatta di ipocrisie, di parole non dette, di crudeltà e sete di potere. Altro sangue sarà versato. Sullo sfondo, gli incontri clandestini di alcuni anarchici e l’artificio della magia che trova in Zio Peppe il personaggio ‘forte’ della storia, a metà strada tra un santone laico e un imbroglione. 

Per la puntuale oggettivazione dell’ambiente rusticano; per il proposito di aderire alla psicologia contadina; per certe asciuttezze di stile; per la frequente adesione di moduli linguistici assai vicini al colore dialettale, senza eccedere; il romanzo può dirsi riuscito e coinvolgente.

I personaggi del romanzo sono creature di carne, dolorose o inquiete nella pulsione erotica, sempre un po’ ambigue e talvolta perverse nel ruolo di uomini semplici.

f.s.

[Giuse Alemanno, Terra nera, Stampa Alternativa, 2005, pp.142, € 7]

Vida de Victorio Alfieri

[Traduzione di José Daniel Henao Grisales ]

[QUI] potete leggere il testo italiano già pubblicato su Retroguardia.

 Vida de Victorio Alfieri

De Francesco Sasso

De pocos autores se conoce la vida a través de una obra de la manera como se conoce en “Vida” de Alfieri(1749-1803), pues en ella se describe más lo que él creía ser, que lo que era realmente. Es pues esta todavía una obra muy interesante, en la que aparece muy clara la crisis del Iluminismo y el primer anuncio de la nueva época del romanticismo.

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“Il segno simula il proprio contenuto” (Jurij Michajlovič Lotman)

amanuense web

È impossibile nell’opera d’arte scindere contenuto e forma, informazione e struttura perché tutti gli elementi del testo sono significativi:

« Dire che la letteratura ha una sua lingua, che non coincide con la lingua naturale, ma è costruita sopra di essa, significa dire che la letteratura ha un suo sistema di segni e di regole per il collegamento di tali segni, sistema a lei proprio, che le serve per trasmettere delle comunicazioni particolari, non trasmissibili con altri mezzi. Cerchiamo di dimostrarlo.
Nelle lingue naturali è relativamente facile enucleare dei segni (unità costanti, invarianti, del testo) e delle regole di sintagmatica. I segni si distinguono nettamente nei piani del contenuto e dell’espressione, fra i quali esiste un rapporto di reciproco non condizionamento, di convenzionalità storica. Nel testo artistico non solo i confini dei segni sono diversi, ma è diverso lo stesso concetto di segno.
Abbiamo già detto che i segni nell’arte hanno un carattere non convenzionale, come nella lingua, ma iconico, rappresentativo […]. I segni iconici sono costruiti secondo il principio di un legame condizionato tra l’espressione e il contenuto […].
Il segno simula il proprio contenuto. Si capisce che, in queste condizioni, nel testo letterario avviene una semantizzazione degli elementi non semantici (sintattici) della lingua naturale […]. Dire: tutti gli elementi del testo sono elementi semantici, significa: il concetto di testo è identico al concetto di segno […]. Il testo è un segno integrale, e tutti i segni distinti del testo della lingua comune sono ridotti in esso al livello di elementi del segno». (1)

(1)  J.M. LOTMAN, La struttura del testo poetico, Milano, Mursia, 1972, pp. 28 sgg.

f.s.

Storia di Roma di Jules Michelet

Recensione/schizzo #24

Jules Michelet (1798-1874), storico francese, autore di Histoire Romaine (Storia Romana), dell’Histoire de France (Storia di Francia) che completò con il titolo Du Peuple (Del popolo) ed altre opere sociali, descrittive e poetiche, come Oiseau (L’uccello), La Mer (il mare), La Montagne (La montagna) ecc.

Negli ultimi tre mesi ho letto Histoire Romaine (Storia Romana). Lettura avvincente. Definì egli stesso il suo metodo: fare risorgere la vita intera del passato; e con la ricerca scrupolosa dei fatti di ogni genere e dello stato sociale e morale, risulta un grande storico. Alla ricerca attenta dei documenti, egli aggiunse inoltre la sua sensibilità, il suo amore per gli umili, per la natura, i suoi rapimenti davanti all’arte, le sue collere, per cui l’opera storica acquista pure un carattere epico. Tuttavia non possiamo nascondere che alle volte le sue passioni politiche gli tolgono la necessaria imparzialità ed egli cade allora nella polemica violenta.

Un coinvolgente viaggio nella storia romana. Il suo stile è romantico: immaginoso, vivace, poetico.

f.s.

[Jules Michelet, Storia di Roma, trad. Aldo Marcovecchio, Rusconi libri, 2002, pp.636 con immagini, 10 € ]

Poesías: “Laborar cansa”, “la tierra y la muerte” y “Vendrá la muerte y tendrá tus ojos” de Cesare Pavese

 [Traduzione di José Daniel Henao Grisales ]

 [QUI] potete leggere il testo italiano già pubblicato su Retroguardia.

[Per il centenario della nascita dello scrittore piemontese]

Poesías: “Laborar cansa”, “la tierra y la muerte” y “Vendrá la muerte y tendrá tus ojos” de Cesare Pavese

 

De Francesco Sasso.

 
Pavese comenzó con la cosecha de poesía “Laborar cansa” en 1936, después, 1943. Textos compuestos entre 1930 y 1935; justo cuando estaba más distante y  donde se puede imaginar el hermetismo triunfante en aquellos años.

 
El volumen presenta una serie de poesías-relatos di Pavese, quien de frente al primer proceso macizo de industrialización de la sociedad Italiana, advierte el peligro de una marginación creciente en el rol del intelectual y sobre todo, una laceración ostensible entre el campo y la ciudad, con la consecuencia de una devastación feroz en el mundo campesino.

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Il testo letterario: struttura chiusa e struttura aperta

A nostro parere, il testo letterario è per sua natura chiuso, ha cioè una sua identità segnica che si trasferisce inalterata nel corso dei secoli. Inoltre, esiste una volontà dell’autore consegnata al testo, anche se il testo può dire molto di più e di diverso da siffatta volontà cosciente.

Dentro questa struttura chiusa di segni si pone il cosiddetto autore implicito (da non confondersi con l’autore reale, cft. i nostri articoli pubblicati su Retroguardia: Autore reale, autore implicito, lettore reale, lettore implicito [QUI] e Il lettore-collaboratore [QUI]). Lo scrittore implicito, a sua volta, si rivolge ad un lettore implicito capace di recepire le istanze più profonde del testo.

A tutto ciò si sovrappone l’infinità di lettori reali, storicamente determinati, per il quale il testo è un’opera aperta, liberamente (re)interpretabile nel tempo.

Il mio invito, quindi, è di accostarsi al testo letterario senza troppe preoccupazioni interpretative, della serie: “cosa vuol dirmi l’autore?”. Il suggerimento vale ancor più per la poesia che per la prosa. Successivamente, dopo aver “utilizzato” il testo in autonomia e liberamente a nostro esclusivo vantaggio, seguendo quindi solo le nostre aspirazioni e il nostro presente affettivo, andremo a decifrare la volontà comunicativa dell’autore e a indagare i due campi fondamentali: l’elemento linguistico-strutturale e il contenuto, senza operare una netta scissione dei due elementi, scegliendo uno dei molteplici percorsi ermeneutici di cui abbiamo a disposizione.

f.s.

“El crítico es semejante al actor” De Francesco De Sanctis (Ensayos críticos)

Nell’arco complesso delle esperienze in rete ispirate alla diffusione della letteratura, le traduzioni dei testi letterari sono essenziali veicoli di diffusione di là dal ristretto stagno italico. Per tali motivi che, con l’indispensabile contributo del giovane traduttore JOSÉ DANIEL HENAO GRISALES (Medellín, Colombia) e di alcuni amici italiani, cercheremo di tradurre in spagnolo (una delle lingue più diffuse al mondo) brevi antologie poetiche di autori contemporanei, creando così una piccola collana di poeti tradotti in spagnolo.

Stiamo lavorando intorno all’idea e su un poeta italiano. Avrò modo di dirvi di più nelle prossime settimane.

Nel frattempo, Retroguardia pubblicherà frammenti di saggi e racconti tradotti in spagnolo da JOSÉ DANIEL HENAO GRISALES.

Comunque, partiamo con l’idea di farci guidare dal puro disinteresse. Chiunque desideri dare una mano e/o segnalarci raccolte poetiche di indiscusso valore, ci scriva.

Di seguito il primo contributo di José Daniel Henao Grisales.

f.s.

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RIFLESSIONI SULLA POESIA PER LETTORI UN PO’ ANNOIATI (A RAGIONE ?) di Giuseppe Panella

di Giuseppe Panella

Quidquid tentabat dicere, versus erat”

“Qualsiasi cosa provassi a dire, mi veniva fuori sotto forma di versi”

(Publio Ovidio Nasone)

 

 

1.  Ma la poesia è poi così noiosa?

 

A prima vista, sembrerebbe proprio così…

Sia Hans Magnus Enzensberger che Alfonso Berardinelli ce la mettono tutta per dimostrare in un loro interessante manuale di poesia ad uso di chi non vorrebbe leggerne (gli studenti, delle scuole medie e delle Università, i professori di ogni ordine e grado, le persone che una volta venivano definite “colte” anche perché compravano libri, ecc. ecc.) che la poesia non allieta più l’esistenza a chi la legge. Che noia la poesia. Pronto soccorso per lettori stressati è il titolo italiano di un libro uscito per i tipi di Einaudi nel maggio 2006 (e che così traduce il Lyrik nervt ! dell’originale tedesco pubblicato da Carl Hanser Verlag di Monaco nel 2004). Ben lungi dal voler disincentivare i (probabilmente sempre troppo pochi) lettori di poesia questo volume (tradotto da Enrico Ganni e Alfonso Berardinelli nella prima parte; opera originale di Berardinelli stesso nella seconda) si propone, in realtà, di insegnare loro a scriverne.

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