Il titolo di questa rassegna deriva direttamente da quello di un grande romanzo (Quel che resta del giorno) di uno scrittore giapponese che vive in Inghilterra, Kazuo Ishiguro. Come si legge in questo poderoso testo narrativo, quel che conta è potere e volere tornare ad apprezzare quel che resta di qualcosa che è ormai passato. Se il Novecento italiano, nonostante prove pregevoli e spesso straordinarie, è stato sostanzialmente il secolo della poesia, oggi di quella grande stagione inaugurata dall’ermetismo (e proseguita con il neorealismo e l’impegno sociale e poi con la riscoperta del quotidiano e ancora con la “parola innamorata” via e via nel corso degli anni, tra avanguardie le più varie e altrettanto variegate restaurazioni) non resta più molto. Ma ci sono indubbiamente ancora tanti poeti da leggere e di cui rendere conto (senza trascurare un buon numero di scrittori di poesia “dimenticati” che meritano di essere riportati alla memoria di chi potrebbe ancora trovare diletto e interesse nel leggerli). Rendere conto di qualcuno di essi potrà servire a capire che cosa resta della poesia oggi e che valore si può attribuire al suo tentativo di resistere e perseverare nel tempo (invece che scomparire)… (G.P.)
di Giuseppe Panella
Dissipatio H. P. Poesia e riflessione filosofica in Mirko Catalano (Auctus Subobscurorum. Crescita crepuscolare, Firenze, Masso delle Fate, 2007)
Nonostante la più volte conclamata fine della dimensione lirica e dei suoi derivati specifici, Mirko Catalano crede ancora nella forza e nella salvazione possibile che viene dalla e attraverso la poesia. Crede ancora nella sua potenza musiva ed evocatrice che nasce soprattutto dalla sua indiscutibile connessione con la pratica filosofica della conoscenza del reale. In sostanza, crede ancora in una poesia che sappia affondare le proprie radici profonde non tanto nell’abilità versificatoria o nell’evocazione luttuosa del proprio destino quanto nella capacità di analizzare la storia e delinearne gli sviluppi futuri – soprattutto, la sua probabile fine prossima ventura.