di Francesco Sasso
I liber catuliano è formato da carmi di genere e metri diversi fra loro: i primi sessanta, di cui alcuni brevissimi, sono vari per metro e stile, in cui predominano argomenti legati all’esperienza personale del poeta (amori, nemici, polemica letteraria, amici); segue la parte centrale (dal 61 al 68), il gruppo dei poemi maggiori, in cui l’apparato mitologico e l’erudizione sono presenti in modo massiccio; chiudono la raccolta (cc. 69-116) gli epigrammi brevi in distici elegiaci nei quali ritornano gli argomenti legati all’esperienza personale del poeta. I carmi della prima e della terza sezione non si distinguono sostanzialmente per il contenuto, in quanto sono tutti di argomento personale. La raccolta è preceduta da una dedica a Cornelio Nipote.
Se pieni di dottrina sono i carmi dotti, di spontaneità dolorosa invece quelli autobiografici, di arguzia, di violenza, di malinconia e di vivacità quelli dedicati ai nemici e agli amici, tali da darci un perfetto quadro dell’animo di un uomo eccezionalmente geniale e sensibile. Infatti in Catullo, vita e letteratura sono strettamente legate.