Mariangela De Togni, “Frammenti di Sale”

Mariangela De Togni, Frammenti di SaleMariangela De Togni, Frammenti di Sale, Fara Editore, 2013, pp.56, € 11

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di Francesco Sasso

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Mariangela De Togni è nata a Savona, è suora orsolina e studiosa di musica antica. Ha pubblicato undici sillogi, l’ultima dal titolo Frammenti di Sale (Fara Editore).

In questo ultimo volume troviamo tutta la gamma dei più vivi sentimenti, dalla passione religiosa ai tormenti del ricordo, alla gioia della solitudine, illuminata dalla fiduciosa attesa di Dio che rendono queste pagine comunicative.

«Alte cime guardano / con occhi di neve e sole, / ancora alte nella loro brevità / di cielo e arrese, / alla lentezza profumata / dell’autunno» (AUTUNNO, p.23)

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I LIBRI DEGLI ALTRI n.52: Nero come il fondo dell’anima. Aa. Vv. “Sinistre presenze”, a cura di Gian Filippo Pizzo e Walter Catalano

FANTA_1LNero come il fondo dell’anima. Aa. Vv. Sinistre presenze, a cura di Gian Filippo Pizzo e Walter Catalano, Milano, Bietti, 2013, pp. 398, euro 20,00

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di Giuseppe Panella

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In fondo non è una novità la mescolanza dei generi proposta in questa nuova antologia della benemerita coppia di curatori Gian Filippo Pizzo e Walter Catalano: mettere insieme storie dal deciso profilo horror con racconti di narrativa d’anticipazione è un’operazione che è stata tentata (spesso anche con esiti molto positivi) più volte. Ma in questa proposta antologica non si possono non notare parecchie novità non solo a livello stilistico ma anche riguardo temi e contenuti. Come ha scritto Valerio Evangelisti nella sua breve Introduzione al volume:

«L’horror s’innesta, dal canto proprio, nella psicologia del profondo. Fa emergere le più inveterate pulsioni individuali, quelle della morte e della sofferenza che può preludere alla morte. Nessuno è più attratto e respinto dall’evento inevitabile dei bambini, o dei vecchi. Gli uni lo guardano come un fatto remoto eppure incomprensibile, gli altri lo vedono come una certezza incombente. Il genere horror si nutre di queste paure. Da una ventina d’anni a questa parte le ha esorcizzate con una visione intermedia e a suo modo consolatoria: il genere splatter, la crudeltà immotivata del serial killer. Sono costoro che oggi assediano le fantasie del pubblico» (p. 8).

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I LIBRI DEGLI ALTRI n.51: Tutto il dolore del mondo. Lucetta Frisa, “Sonetti dolenti e balordi e altre poesie”

Lucetta Frisa, Sonetti dolenti e balordi e altre poesieTutto il dolore del mondo. Lucetta Frisa, Sonetti dolenti e balordi e altre poesie, prefazione di Francesco Marotta, Piateda (Sondrio), CFR Edizioni, 2013

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di Giuseppe Panella

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Scrive Francesco Marotta nella sua Prefazione al nuovo libro di Lucetta Frisa, in un testo intenso e ispirato, pieno di suggestioni e soprattutto arricchito da un bell’omaggio a Edmond Jabès:

“Il poeta sa che il suo canto, parto ed erede della dicibilità del mondo e della progressione razionale della voce tra le maglie di un universo che si rende decifrabile solo nella persistenza inclusiva e univoca dell’ordine e della luce, ha bisogno di sguardi altri (“occhi di un’ altra specie”) ai quali sorreggersi e dai quali lasciarsi guidare in questa catabasi fino alla dimora abissale del principio: altri occhi che parlino, attraverso lo stupore ammutolito dei suoi, la lingua umbratile delle origini, il verbo oltraggioso e inafferrabile di un panteismo apocrifo e pagano, l’alfabeto ferito e sanguinante di chi ha lungamente sperimentato il dolore, la follia, l’esclusione, l’inesistenza, la morte pur di aprire una breccia, con lo stilo, la passione e il furore del suo “grido inascoltato”, nel “silenzio di dio”. Il dolore e il lutto cercano i suoi occhi e la sua bocca, finalmente liberi dalle catene di una luce che esclude il suo rovescio simmetrico, per farsi specchio e visione, per seminare nella nudità del giorno il loro carico di spine e di memorie, la loro sete inappagata di riconciliazione“ (p. 7).

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Aldo Busi, “Del bruco e della farfalla. Corso accelerato di rinascenza intellettuale e civile a uso degli spenti e rassegnati al peggio”

cropped-testata-retro-blu.jpgVi segnalo la pubblicazione a puntate di Del bruco e della farfalla. Corso accelerato di rinascenza intellettuale e civile a uso degli spenti e rassegnati al peggio, titolo che la redazione di altriabusi.it ha scelto di dare alla trascrizione dell’incontro tenuto da Aldo Busi all’Università di Firenze nel maggio del 1995. Per maggiori informazioni, visitate la pagina di ALTRIABUSI.IT   (f.s.)

Del bruco e della farfalla – Prima puntata

Del bruco e della farfalla – Seconda puntata

Del bruco e della farfalla – Terza puntata

Del bruco e della farfalla – Quarta puntata

Felice Muolo, “L’amore è scavalcare un muro” e “I desideri si pagano”

Felice Muolo, I desideri si paganoFelice Muolo, L’amore è scavalcare un muro

Felice Muolo, L’amore è scavalcare un muro ( Lulu.com, 2013) e I desideri si pagano (Lulu.com, 2013).

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di Francesco Sasso

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I romanzi di Felice Muolo sono trame tessute da fili, conti i fili e nessuna trama è strappata. Sono libri un pochetto educati, con un graduato dosaggio di garbata ironia. L’amore è scavalcare un muro e I desideri si pagano sono libri che si leggono d’un fiato, ma io credo che la maggior simpatia andrà a L’amore è scavalcare un muro.

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I LIBRI DEGLI ALTRI n.50: Variazioni (gustose) sul mondo antico e sulla loro necessaria quotidianità. Letizia Lanza, “Ludi, ghiribizzi e varie golosi”, “La verità e il mito. Trittico muliebre”, “, Variazioni omeriche (e anguillesche)”

Letizia Lanza, Ludi, ghiribizzi e varie golositàLetizia Lanza, La verità e il mito. Trittico muliebreLetizia Lanza, Variazioni omeriche (e anguillesche)Variazioni (gustose) sul mondo antico e sulla loro necessaria quotidianità. Letizia Lanza, Ludi, ghiribizzi e varie golosità, Venezia, Supernova Edizioni, 2005; Letizia Lanza, La verità e il mito. Trittico muliebre, premessa di Tiziana Agostini, Venezia, Supernova Edizioni, 2010; Letizia Lanza, Variazioni omeriche (e anguillesche), Venezia, Supernova edizioni, 2011

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di Giuseppe Panella

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L’interesse di Letizia Lanza per la cultura e la letteratura del mondo antico non è recente: fin dagli studi universitari di Lettere Classiche presso l’Università di Padova (poi perfezionati presso quella di Urbino), il mondo greco e latino sono stati al centro della sua abbondante e feconda ricerca critica. La raccolta di saggi del 2005, Ludi, ghiribizzi e varie golosità, rievoca fin dal titolo quelle Stravaganze letterarie e filologiche che Giorgio Pasquali aveva pubblicate fino alla morte parallalemente ai suoi preziosi studi filologici. In questo volume, prezioso per erudizione e per impegno di scrittura, non solo vengono rievocate e descritte pagine importanti della letteratura greca relative al cibo e alla sua preparazione ma viene introdotto un tema, quello del vino in relazione alla poesia, noto da tempo ma di cui solo ora si è riscoperta la fondamentale importanza per la conoscenza del mondo culturale dei “nostri antenati” (per dirla con un titolo caro a Italo Calvino).

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Caterina Davinio, “Il libro dell’oppio”

Caterina Davinio, Il libro dell’oppioCaterina Davinio, Il libro dell’oppio, postfaz. Mauro Ferrari, Puntoacapo ed., 2012, pp.166, €16

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di Francesco Sasso

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Nella Nota dell’autrice leggiamo: «Infatti, questo libro è rimasto inedito, ed oserei segreto, per più di un ventennio, raccoglie poesie che risalgono a una ormai remota e turbolenta gioventù, scritte tra i diciassette e i trentadue anni. I componenti sono disposti in successione non cronologica. Il libro dell’oppio è parte di un’ampia raccolta quasi interamente inedita: Fatti deprecabili, che contiene oltre quattrocento liriche e testi di performance dal 1971 al 1997».

 

«Era sempre giorno / vicino alla stazione. / Tutti andavano a comprarsi l’amore / e i sogni / sotto l’insegna blu. / C’era l’amore di velluto nero / quello perverso con finimenti di cuoio / quello con occhi da cerbiatta / e si vendeva l’amore bianco / cui tutti erano fedeli» (Hauptbahnhof, p.47)

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