Della crocchia vudù e di altri deliri (di Alberto Laiseca). Alberto Laiseca, “Avventure di un romanziere atonale”

Alberto Laiseca, Avventure di un romanziere atonaleAlberto Laiseca, Avventure di un romanziere atonale, traduzione e cura di Loris Tassi, Salerno, Edizioni Arcoiris, 2013, pp. 116, euro 10,00

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di Primo De Vecchis

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Le Avventure di un romanziere atonale di Alberto Laiseca (nato a Rosario, Argentina, classe 1951) non è un libro facile da leggere. Consta di due racconti lunghi: il primo dà il titolo all’opera, mentre il secondo prende il nome di L’epopea del Re Teobaldo. Per ragioni che risulteranno chiare in seguito, mi limiterò a parlare del primo racconto. La trama (se esiste) è apparentemente semplice. C’era una volta un romanziere fallito che trascorre la miglior parte della sua esistenza insulsa in una topaia a vergare il suo romanzo sperimentale, ovvero atonale, che ha raggiunto ormai quota oltre duemila pagine dopo almeno dieci anni di lavoro.

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I LIBRI DEGLI ALTRI n.90: La narrazione come forma privilegiata della vita. Fabio Stassi,” L’ultimo ballo di Charlot” & “Come un respiro interrotto”

 Fabio Stassi, L’ultimo ballo di Charlot Fabio Stassi, Come un respiro interrotto

La narrazione come forma privilegiata della vita. Fabio Stassi, L’ultimo ballo di Charlot, Palermo, Sellerio, 2012; Come un respiro interrotto, Palermo, Sellerio, 2014

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di Giuseppe Panella

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E’ strapotente nella scrittura di Fabio Stassi la tentazione della nostalgia, la sua volontà di fare del passato la chiave di volta su cui si può costruire la prospettiva del presente, il desiderio di rendere mediante un’affabulazione forte e rigorosa le atmosfere, i sogni, i desideri e le disillusioni di una generazione ancora non del tutto perduta.

Il suo esordio narrativo (che gli fruttò il Premio Vittorini Opera Prima[1]) è stata una “storia di formazione” ambientata nella Sicilia degli Anni Cinquanta ancora provata, nel suo sforzo di rinascita e di crescita morale e civile, dalle conseguenze della strage di Portella delle Ginestre avvenuta nel primissimo dopoguerra.

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Noi Rebeldìa 2014.03: “ROSSO BLU″, testo collettivo anonimo

 Noi Rebeldìa 2014.03: “ROSSO BLU″, testo collettivo anonimo

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di disastri questo secolo è voce redshift

e onda delle diseguaglianze veloce il grido

le sequenze squarcia di gola plis rosso blues

fu persino tardi che tu ora odi e castri ardi

e incompiuto passi rêveries incastri danze

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I LIBRI DEGLI ALTRI n.89: Il Grande Gatsby o dei giovani meridionali. Gaetano Cappelli, “Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi negli ultimi e più straordinari sviluppi”

Gaetano Cappelli, Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi negli ultimi e più straordinari sviluppiIl Grande Gatsby o dei giovani meridionali. Gaetano Cappelli, Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi negli ultimi e più straordinari sviluppi, Venezia, Marsilio, 2012

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di Giuseppe Panella

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Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald è il libro di più di una generazione tra scrittori e cuorinfranti adolescenziali ma finora non era stato mai virato con il filtro di un’educazione sentimentale meridionale (tra le Puglie e Ravello, sulla costiera salernitana). E’ quello che succede a Giulio Guasso, aspirante nuovo Arturo Benedetti Michelangeli, poi pianista in un albergo di lusso in un grande albergo di Ravello, appunto, e, infine, grande scrittore che trova la sua apoteosi come “candidabile” al Premio Nobel mercé l’uso del tutto improprio di una carota da parte di una sadica e prepotente critica letteraria tedesca.

E’ questa, in poche parole, la line-story del romanzo di Gaetano Cappelli (scrittore dalla ormai vastissima e variegata produzione narrativa) di cui si discuterà brevemente qui di seguito.

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Sigrid Undset, “Vita di Sant’Halvard”

Sigrid Undset, Vita di Sant’HalvardSigrid Undset, Vita di Sant’Halvard, a cura di Marco Tornar,  Solfanelli, 2013, pp.77, € 8

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di Francesco Sasso

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Questo che ho sott’occhi è un breve romanzo godibilissimo. Ha per sfondo il medioevo nordico dove l’esistenza è immersa nella violenza e nelle nebbie del tempo. La scrittrice è Sigrid Undset (1882-1949) la quale, dopo alcuni romanzi di uno sconsolato realismo riguardanti per lo più i problemi delle donne della borghesia, come Jenny, compose dei vasti romanzi epici evocanti la Norvegia cattolica del medioevo, fra cui il suo capolavoro, la trilogia storica Kristin Lauransdatter. Convertitasi al cattolicesimo, nelle sue ultime opere affronta soprattutto problemi religiosi ed etici.

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SPECIALE GUIDO MORSELLI n.16: Alessandro Gaudio , “Come questo sogno che sto vivendo” – «Eco Dei Monti» –

[RASSEGNA STAMPA SU GUIDO MORSELLI, a cura di Francesco Sasso]

Segnaliamo l’articolo Come questo sogno che sto vivendo di Alessandro Gaudio apparso su «Eco Dei Monti» il  15 Luglio 2014

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di Alessandro Gaudio

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Quella paura raziocinante cui faceva riferimento Volponi è un sentimento nel quale confluiscono le facoltà di critica e un riflessivo orrore; al collasso di nervi succede, come nel protagonista di Dissipatio H.G. di Guido Morselli, la capacità, o quanto meno lo sforzo, di andare al di là della deriva imposta dal senso comune: «la paura − si spiega nel romanzo scritto nel 1973, ma pubblicato postumo come quasi tutta l’opera dello scrittore varesino − diventa necessità e si connatura con l’individuo» l’edizione cui mi riferisco è del 1985; la citazione è a p. 19. Questa stessa paura presenta e conclude la narrazione che, come è noto, è la cronaca diretta, ma non si sa fino a che punto riscontrabile fuori dalla sfera della soggettività, dei fatti della coscienza del protagonista. Nella notte tra il 1° e il 2 giugno l’intera umanità è svanita dalla faccia della terra: l’unico lasciato fuori dall’inspiegabile evento è il narratore che, per quel che Morselli rivela, proprio nel momento in cui esso si è prodotto, ha tentato di togliersi la vita. Sembrerebbe, anzi, che i favolosi eventi abbiano avuto origine proprio dall’idea privata del suicidio, come d’altronde era in qualche modo già successo in Cancroregina e nella Macchina mondiale.

Continua a leggere l’articolo su Cultura | Cronache, Notizie – Eco Dei Monti – GLI ANELLI DI SATURNO. 45. Come questo sogno che sto vivendo.

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[SPECIALE GUIDO MORSELLI n.15] [SPECIALE GUIDO MORSELLI n.17]

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I LIBRI DEGLI ALTRI n.88: Un giorno di ordinaria esistenza. Ilaria Bernardini, “Domenica”

Ilaria Bernardini, DomenicaUn giorno di ordinaria esistenza. Ilaria Bernardini, Domenica, Milano, Feltrinelli, 2012

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di Giuseppe Panella

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Questo è il romanzo di una giornata che mancava alla narrativa italiana degli ultimi anni. Dopo i notevoli exploits di scrittori come Raffaele La Capria sul finire degli anni Cinquanta (Un giorno d’impazienza del 1952 e soprattutto Ferito a morte del 1961), il romanzo di osservanza joyciana dove tutto si svolge nel giro di ventiquattrore di ordinaria esistenza era stato trascurato come genere e forma di espressione letteraria.

Il libro di Ilaria Bernardini, già nota per il suo precedente Corpo libero edito sempre da Feltrinelli nel 2011[1], si svolge tutto nel corso di un’afosa domenica di agosto ed è tutto giocato sull’interazione tra una giovane coppia, il loro bambino e i nonni che lo ospitano proprio per lasciare una giornata di libertà ai suoi due genitori.

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Autoanalfabeta University of Utopia: Ferdydurke – Dialoghi sul romanzo #02 , a cura di Massimo Rizzante

Autoanalfabeta University of Utopia – a cura di Lello Voce con Claudio Calia, Gabriele Frasca, Luigi Nacci, Gianmaria Nerli, Massimo Rizzante // in Redazione: Lucia Tundo (testi e ricerche web), Mattia Barbirato (video e montaggio)

 

FONTE DEL VIDEO: http://www.globalproject.info/it/produzioni/ferdydurke-dialoghi-sul-romanzo-02/15586

Alla scoperta dell’iceberg Arlt. Postfazione di Raul Schenardi

Alla scoperta dell’iceberg Arlt. Nel vortice marino di Arlt. Roberto Arlt, Un viaggio terribile, traduzione e cura di Raul Schenardi, Salerno, Edizioni Arcoiris, 2014, pp. 100, euro 10,00

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di Raul Schenardi

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Bisognerà pure domandarsi prima o poi come mai la grande editoria italiana sia stata così ingenerosa o disattenta nei confronti dell’opera di Roberto Arlt: silenzio tombale sulla drammaturgia e sull’attività giornalistica1, fugaci apparizioni di una manciata di racconti2, sporadiche comparse dei romanzi: Il giocattolo rabbioso, I sette pazzi e I lanciafiamme3; e fino a ieri nessuno si era mai curato dell’esistenza di El amor brujo4.

E non stiamo parlando di uno scrittore di “seconda fila”: per quanto discussa e perlopiù misconosciuta in passato, mentre l’autore era in vita, la figura di Arlt non ha cessato di crescere nella considerazione della critica, almeno a partire dall’appassionata difesa di Ricardo Piglia negli anni Settanta, fino alla “consacrazione” da César Aira: «È il più grande romanziere argentino»7.

 

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I LIBRI DEGLI ALTRI n.87: Storie di padri e figli. Alberto Prunetti, “Amianto. Una storia operaia”

Alberto Prunetti, AmiantoStorie di padri e figli. Alberto Prunetti, Amianto. Una storia operaia, Roma, Edizioni Alegre, 2014, pp.192

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di Giuseppe Panella

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Amianto è soprattutto un libro autentico, vero, sofferto, determinato e meditato fino in fondo.

Alberto Prunetti ha voluto costruire un monumento letterario al padre Renato, operaio saldatore-tubista, e alla sua scomparsa prematura per colpa dell’amianto e del profitto capitalistico che lo ha indiscriminatamente usato nelle sue fabbriche di morte ma, nello stesso tempo, ha finito per legarlo alla sua stessa vita e alle vicende che lo hanno condotto a diventare il traduttore e lo scrittore che oggi è diventato. Si tratta di due esistenze legate dal forte vincolo della paternità, certo, ma anche da prospettive di vita e di lotta che sono state, per un certo periodo, comuni a entrambi.

 

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Noi Rebeldìa 2014.02: “Foemina Tunisina 2013”, testo collettivo anonimo

 Noi Rebeldìa 2014.02: “Foemina Tunisina 2013”, testo collettivo anonimo

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a JENDOUBA le donne di Marta sanno di terra e solchi

sono patate fiori spighe scavate dormono le stelle

piegate come schiene di vento sul mattino e il dopo

Hadda, Saida, Hania non sanno degli anni la nascita

e gli occhi di Dorsaf accarezzano le mani della nonna

 

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Nel vortice marino di Arlt. Roberto Arlt, “Un viaggio terribile”

Roberto Arlt, Un viaggio terribileNel vortice marino di Arlt. Roberto Arlt, Un viaggio terribile, traduzione e cura di Raul Schenardi, Salerno, Edizioni Arcoiris, 2014, pp. 100, euro 10,00

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di Primo De Vecchis

 

Mettete in una nave degli anni Quaranta, in partenza dalle coste del Cile e diretta a Panama, un folto gruppo di personaggi alquanto improbabili e un po’ svitati: il narratore della storia (un ex truffatore), suo cugino Luciano (presunto chiaroveggente e astrologo), il figlio di un emiro arabo, un miliardario peruviano con quattro donne al seguito, un ladro internazionale e gentiluomo, un ostetrico ubriacone (che una sera si aggira con un forcipe gigante), un pastore protestante con la moglie, una vecchia zitella scozzese assidua lettrice della Bibbia (come Ergueta nei Sette pazzi), un radiotelegrafista (sessualmente molto attivo con Mariana), una ragazza voluttuosa e ambiziosa (ingegnere chimico, inventrice, esperta di latex), un Capitano tutto d’un pezzo, una femminista svedese aspirante scrittrice, e altri ancora, brulicanti sulla tolda della nave come una turba spessa.

Fate conto che in questa nave, ribattezzata Blue Star, accadano dei fatti inspiegabili ed inquietanti, che sembrerebbero confermare le doti medianiche del cugino Luciano.

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