SUL TAMBURO n.7: Maria Attanasio, “Il condominio di Via della Notte”

Maria Attanasio, Il condominio di Via della NotteMaria Attanasio, Il condominio di Via della Notte, Palermo, Sellerio, 2013

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di Giuseppe Panella

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Questo quinto testo narrativo di Maria Attanasio nasce da una provocazione editoriale di Antonio Sellerio che le aveva chiesto di scrivere un racconto per un libro collettivo che si incentrava sullo “straniero”. Dapprima tentata di rifiutare, la scrittrice caltagironese ha poi avuto un’intuizione che si è tradotta in un romanzo che appartiene di diritto alla tradizione distopica del Novecento, apparentandosi a opere come 1984 di Orwell o a Brave New World di Aldous Huxley:

«All’improvviso, qualche giorno dopo, l’illuminazione. A soccorrermi creativamente fu la narrazione delle vicissitudini condominiali dei miei amici Maurizio e Luciano: a partire da sette foglie secche cadute dal verdeggiante terrazzino milanese della casa, dove avevano appena traslocato, nel sottostante balcone; con la sequela di accanite rimostranze della vicina, e l’allerta per i nuovi venuti del condominio tutto. La letteratura è esplorazione del nome, scrive Roland Barthes in Critica e verità, essendoci dentro i pochi suoni di un nome tutto un mondo da esplorare e tradurre in testo»1.

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Giuliano Petrigliano , “Poesie inutili”

Giuliano Petrigliano , Poesie inutiliGiuliano Petrigliano , Poesie inutili , 2015 Matisklo Edizioni, eBook, 2,99 €

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di Francesco Sasso

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Giuliano Petrigliano, classe 1991, originario di Policoro, da qualche mese romano d’adozione. Cantautore di formazione, Petrigliano esordisce con Poesie inutili“.

Una vena d’ironia scorre per tutta la raccolta. E’ un’ironia spiegata in una vasta gamma di toni: ora sottile e segreta, al punto che le sue liriche sembrano carezze; ora scoperta nel franco riso canzonatorio; ora contratta e illividita nell’indignazione e nel sarcasmo. È un’ironia morale, raramente compiaciuta, di sé. Unico appunto: troppe poesie, alcune realmente inutili.

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SUL TAMBURO n.6: Nicola Pugliese, “Malacqua”

Nicola Pugliese, MalacquaNicola Pugliese, Malacqua. Quattro giorni di pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi un accadimento straordinario, Napoli, Pironti, 20132

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di Giuseppe Panella

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Solo nel 2013 questo “piccolo capolavoro del Novecento” (“Questo è un libro che ha un senso e una forza e una comunicativa” – così ne scrisse Italo Calvino, accettandolo nel 1977 per una nuova collana di Einaudi che poi non ebbe granché successo e fu dismessa) è stato ristampato grazie alle insistenze dell’editore Pironti e le cure della figlia Alessandra.

E’ quindi ormai tempo di mettere un po’ d’ordine nella vicenda letteraria di Nicola Pugliese, scrittore, a un tempo, esaltato e negletto, osannato e malfamato, amato e disprezzato in egual misura, considerato l’autore di un capolavoro incompreso dalla critica e, tuttavia, apprezzato da un folto manipolo di estimatori d’élite, dimenticato sugli scaffali della storia letteraria del secolo scorso e ripescato solo da poco dall’editoria, dopo una serie di vicende ancora tutte da ricostruire e soltanto dopo la morte del suo autore (e l’uscita in vita, ma semi-clandestina, di una raccolta di brevi testi narrativi che a quell’unico romanzo chiaramente alludono e sono circoscritti1).

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Noi Rebeldía 2015.0.1, “Guevara goguEr”


di Antonino Contiliano

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“Guevara goguEr” (Noi Rebeldía 2015.0.1) è la versione multi-mediale (sebbene, per ora, solo parzialmente rispetto al progetto originario) del testo solo letterario-poetico (plurale e sine nomine) del soggetto collettivo anonimo “Noi Rebeldía 2015.0”. Il testo che, nella sua forma solo verbale, e accompagnato anche da una nota che ne dice finalità e regole condivise) è già in rete (http://www.retididedalus.it/Archivi/2015/giugno/LUOGO_COMUNE/3_noirebeldia.htm).
Oggi, nella sua nuova versione “parzialmente multi-medializzata” (manca dell’intervento musicale e della video art, cosa che era prevista dal lancio iniziale), è messo in rete https://www.youtube.com/watch?v=teLYD_F3j50 (successivamente sarà linkato da http://www.retididedalus.it – il suo luogo d’origine – e su altre pagine web).
Il nome del soggetto collettivo “Noi Rebeldía 2015” così si aggiorna e si scrive “Noi Rebeldía 2015.0.1”. Una dizione di serie cioè che ne esplicita la versione aggiornata e successiva alla sola forma letterario-poetica.
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Marino Magliani, “Soggiorno a Zeewijk”

Marino Magliani. Soggiorno a ZeewijkMarino Magliani, Soggiorno a Zeewijk, Amos edizioni, 2014, pp.169, € 14

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di Francesco Sasso

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Marino Magliani è autore di un affascinante libro che contiene brani profondi dedicati alla città d’adozione e a quella di nascita. Il testo è soprattutto l’indagine penetrante e sofferta dell’autore stesso e dei luoghi dell’anima, le sue passeggiate a Zeewijk, lo scrutare attraverso le finestre la vita degli olandesi o nella memoria del cuore. L’autore è un creatore di miti, basati sulla stretta osservazione della vita e ispirati da un appassionato amore per i luoghi. Magliani è autore completo, leggero, lirico, indagatore dei conflitti più intimi.

Il ritmo della narrazione è generalmente agile e franco: la lingua semplice, affabile e senza fronzoli di compiaciuta letteratura; certi scorci paesaggistici, e più ancora certe macchiette, rivelano lo scrittore esperto a selezionare e a dosare linee e colori; qualche personaggio – come Pier Van Bert – è invenzione felicissima e ritratto vitale.

f.s.

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SUL TAMBURO n.5: Vanni Santoni, “Muro di casse”

Vanni Santoni, Muro di casseVanni Santoni, Muro di casse, Roma-Bari, Laterza, 2015

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di Giuseppe Panella

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Che cos’è un rave party e perché ha contato tanto per la cultura giovanile degli anni zero del nuovo millennio (e non solo per coloro che allora erano ventenni in cerca di facili emozioni)?

Vanni Santoni cerca di spiegarlo esaurientemente nel suo intenso e compatto Muro di casse che si presenta non tanto come un saggio documentario su quel periodo quanto come un docu-romanzo (se mi è permesso di usare questo apparente neologismo) in cui diversi personaggi raccontano le loro esperienze sul campo e il significato che hanno avuto per loro, spesso appoggiandosi alla non moltissima letteratura secondaria esistente (soprattutto al magnifico Saggio sulla transe di Georges Lapassade1) e trasformando la trama dei loro ricordi e sensazioni in una sorta di tessitura verbale fitta e spesso allucinata. Eccone un esempio. Chi parla è Iacopo che rappresenta nel testo la memoria sensoriale (il capitolo si intitola Iacopo – I sensi):

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