Che fare, dunque? [In memoria]

di Francesco Sasso

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Ho atteso giorni prima di prendere la parola in rete. Non riesco qui a esprimere il mio sentimento per la perdita di Giuseppe. Abbiamo lavorato insieme costantemente, giorno dopo giorno, per dodici anni nelle redazioni delle riviste “Retroguardia” e “La poesia e lo spirito”. Mi mancheranno le email quotidiane, il dibattito privato sui libri che gli autori o gli editori ci inviavano… non voglio aggiungere altro perché desidero rispettare la natura riservata di entrambi, mia e di Giuseppe.

Mi vengono in mente le parole di Meister Eckhart: “ È per questo che siamo resi perfetti da quanto ci succede e non da quanto facciamo”.

Che fare, dunque? Continuare il lavoro critico su RETROGUARDIA è difficile, la perdita del prof. Panella impone, per prima cosa, una scelta di fondo: continuare il lavoro o chiudere la rivista? La mia preferenza va, sempre più decisamente, a questa seconda scelta, per una folla di motivi che sono, tutt’assieme, culturali e morali, tecnici e sentimentali. Altra possibilità è quella di trasformare RETROGUARDIA in un’altra cosa, come la vita ci impone di fare.

L’attività svolta in rete sulle pagine di RETROGUARDIA ha coinvolto tanti singoli processi (scrittori, editori, critici, lettori), anche se alcuni sembrano contrapposti, e questo ha contribuito a una buona maniera di fare critica letteraria (secondo me). Nell’andar via, Giuseppe ha lasciato a noi una pista da seguire. Ora dipende da noi, lettori e collaboratori di RETROGUARDIA, convalidare o negare quella pista.

Cari amici, caro Giuseppe: grazie.

Francesco Sasso

3 pensieri su “Che fare, dunque? [In memoria]

  1. Sarei felice se questo spazio (di rara, altissima qualità) continuasse a esistere; mi sento tuttavia di assicurare che comprendo perfettamente i suoi sentimenti, gentile Francesco Sasso. In ogni caso: grazie.

  2. *Si vorrebbe essere un balsamo per molte ferite* e con Etty – credo che ogni Memoria infuturi quando, nonostante tutto, si continua *passare il testimone*.

    Abbraccio forte.

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