Poema degli Dei clandestini

Isabella Horn, Gli Dei clandestini, Aletti, 2019, pp. 62, € 12,00

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di Stefano Lanuzza
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Poema o romanzo in versi è Gli Dei clandestini (Aletti, 2019, pp. 62, € 12,00), dove, in un monologante ductus con rari ‘versi sciolti’ e in un esteso reticolo di assonanze, s’avvicendano distici, terzine, rime incrociate, interne o ‘nascoste’. L’autrice, Isabella Horn, d’origine tedesca, è filologa, traduttrice e poetessa in lingua italiana con all’attivo, negli ultimi anni, alcuni libri caratterizzati da una costante coerenza stilistico-tematica. Tra essi: Codice barbaro, 2013; La Stanza della Luce, 2015; Impermanenze, 2016, Lunae Antiquae, 2017; Ballate dei sudditi felici, 2018; Per terre oscure, 2018…

Cosmologia erudito-visionaria e, insieme, narrazione autobiografica vocata a farsi ‘canto generale’, il libro della Horn, svolto in versi che per intrinseca chiarezza costituiscono la propria stessa parafrasi, muove a partire da una franca trasvalutazione delle metafisiche confessionali. Metafisiche o proterve ideologie che, imponendo il monoteismo (il dio ebreo, cristiano, musulmano; con altre fedi conniventi o tra loro avverse), obliterano la Madre Terra nonché lo spinoziano Deus sive Natura (“Dio ossia la Natura”). Un’entità, questa, significante non già l’antropomorfico ‘Dio unico’ del Primo Comandamento, “un dio geloso, / sitibondo d’onnipotenza” e delirante quel “Non avrai altro Dio all’infuori di me” adottato da ogni potere assoluto, ma quanto compendia le origini e la vicenda d’un vivo, mutevole universo di miti o simboli sciolto da vincoli superstiziosi e relativamente sacrale.

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ESERCIZI DI LETTURA n.7: ETTORE MAJORANA. IL MITO DEL RIFIUTO DELLA SCIENZA

«Quali sono le radici che s’afferrano, quali i rami che crescono

Da queste macerie di pietra? Figlio dell’uomo,

Tu non puoi dire, né immaginare, perché conosci soltanto

Un cumulo d’immagini infrante, dove batte il sole,

E l’albero morto non dà riparo, nessun conforto lo stridere del grillo,

L’arida pietra nessun suono d’acque.

C’è solo ombra sotto questa roccia rossa,

(Venite all’ombra della roccia rossa),

E io vi mostrerò qualcosa di diverso

Dall’ombra vostra che al mattino vi segue a lunghi passi,

O dall’ombra vostra che a sera incontro a voi si leva;

In una manciata di polvere vi mostrerò la paura.»

T. S. Eliot, The waste land, 1922

Pensi: la scienza… L’abbiamo combattuta tanto! E infine, che scruti la cellula, l’atomo, il cielo stellato; che ne carpisca qualche segreto; che divida, che faccia esplodere, che mandi l’uomo a passeggiare sulla luna: che fa se non moltiplicare lo spavento che Pascal sentiva di fronte all’universo?

Leonardo Sciascia, Todo modo, 1974

ETTORE MAJORANA. IL MITO DEL RIFIUTO DELLA SCIENZA
I limiti della ricerca e delle applicazioni scientifiche

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di Francesca Vennarucci
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Dal 26 marzo 1938 si perdono le tracce del trentunenne fisico siciliano Ettore Majorana: fra la partenza e l’arrivo di un misterioso viaggio per mare da Palermo a Napoli scompare colui che Fermi non esiterà a definire un genio, della statura di Galileo e di Newton. Suicidio, come gli inquirenti dell’epoca vogliono credere e lasciar credere, o volontaria fuga dal mondo e dai terribili destini della scienza?

L’enigma irrisolto nasconde una verità che tenta l’immaginazione di Leonardo Sciascia: nel 1975 egli dedica al caso un breve romanzo, La scomparsa di Majorana, nel quale pur partendo dalla cronaca e dai documenti, giunge fin dentro l’anima del personaggio Majorana.

Sciascia ci fornisce un ritratto articolato dell’inquieta personalità del giovane scienziato e la inserisce nel contesto storico degli anni Trenta, anni ricchi di speranze e scoperte per la fisica atomica, ma anche densi di presagi funesti: anni che vedono l’affermazione dei regimi totalitari in molti Paesi europei e che sfoceranno nella seconda guerra mondiale, durante la quale molti scienziati saranno impegnati nella creazione di ordigni micidiali, tra cui la bomba atomica. Il fatto che Majorana sia scomparso alla vigilia di tali eventi rende più emblematica la sua figura: si può forse immaginare che egli prefigurasse quanto sarebbe successo?

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Sulla critica letteraria, enciclopedie e dizionari di letteratura

Sulla critica letteraria : Storia della critica letteraria in Italia , a c. di G. Baroni, Torino, UTET, 1997; Storia della letteratura italiana , diretta da E. Malato, vol. XI, La critica letteraria dal Due al Novecento , a c. di P. Orvieto, Roma, Salerno, 2003; F. Suitner, La critica della letteratura e le sue tecniche , Roma, Carocci, 2004.

Alcuni grandi saggi  che attraversano tutta la tradizione italiana. Innanzitutto, C. Dionisotti, Geografia e storia della letteratura italiana  (1967), Torino, Einaudi, 1994 (raccolta che comprende, oltre al fondamentale Geografia e storia , anche Tradizione classica e volgarizzamenti , e Chierici e laici ). All’impostazione di Dionisotti si ispira l’ampio Atlante della letteratura italiana , a c. di S. Luzzatto e G. Pedullà, Torino, Einaudi, 2010-2012. Sulle strutture della prosa, e sulla critica semiotica: C. Segre, Lingua, stile e società  (1963), Milano, Feltrinelli, 1991; Id., Le strutture e il tempo , Torino, Einaudi 1974; Id., Semiotica filologica , Torino, Einaudi 1979.

Enciclopedie  e dizionari di letteratura (e di letteratura italiana): Dizionario Bompiani delle opere e dei personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature , Nuova ed., Milano, Bompiani, 2005; Dizionario Bompiani degli autori di tutti i tempi e di tutte le letterature ,  Nuova ed., Milano, Bompiani, 2006; Nuova Enciclopedia della letteratura  (1972), Milano, Garzanti, 1986; Dizionario critico della letteratura italiana , diretto da V. Branca (1974), Torino, UTET, 1999; Enciclopedia della letteratura italiana Oxford  Zanichelli , a c. di P. Hainsworth, D. Robey, P. Stoppelli, Bologna, Zanichelli, 2004.

Il “Sempre” e il “di là di quella” del pensiero leopardiano

Ed è probabile che qui ci sia

qualche segreto da scoprine.

C. S. Peirce

Gaspare Polizzi e Giuseppe Mussardo, L’infinita scienza di Leopardi, Scienza Express, Trieste, 2019

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di Antonino Contiliano

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Il mondo speculativo, il retroterra scientifico-culturale e la stessa produzione poetica (complessiva) di Giacomo Leopardi non finiscono mai di incuriosire (del resto la curiosità è una passione della conoscenza e non ha limiti). Questa volta, la passione esploratrice prende corpo visibile nell’opera L’infinita scienza di Leopardi (Scienza Express, Trieste, 2019). Del volume sono coautori Gaspare Polizzi e Giuseppe Mussardo. G. Polizzi, leopardista (all’attivo già altri lavori pubblicati su Leopardi), storico della filosofia e della scienza. G. Mussardo è prof. di fisica teorica alla “SISSA” – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati – di Trieste. Di questo fortunato incontro cooperativo dei due sulla formazione e l’opera di Leopardi nella postfazione del libro (p. 188) ne parla Andrea Gambassi, altro “fisico teorico e direttore del Laboratorio interdisciplinare per le scienze naturali e umanistiche della Sissa”. Polizzi e Mussardo, mettendo in parallelo il tempo delle letture (antiche e moderne) e quello delle riflessioni evolutive del pensiero filosofico-poetico del Recanatese, seguono il concetto di infinito e di indefinito.

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Osservatorio Neologico della Lingua Italiana. Lessico e parole nuove dell’italiano

Osservatorio Neologico della Lingua Italiana. Lessico e parole nuove dell’italiano

Adamo, Giovanni and Della Valle, Valeria (2019) Osservatorio Neologico della Lingua Italiana. Lessico e parole nuove dell’italiano. ILIESI digitale. Temi e strumenti, 1 . ILIESI-CNR, Roma.

Osservatorio neologico-Adamo_DellaValle.pdf –  Download (10MB)
Official URL: http://www.iliesi.cnr.it/scheda.php?id=253&cl=I/TS
Abstract
L’ONLI (Osservatorio Neologico della Lingua Italiana), costituito nel 1998, si è proposto di studiare il lessico italiano e la sua evoluzione nei decenni tra il XX e il XXI secolo, analizzando la neologia attraverso metodi d’indagine e regole dei meccanismi formativi delle parole nuove applicati ai contesti giornalistici raccolti nella sua banca dati tra il 1998 e il 2019. La proposta di classificazione dei neologismi adottata dall’ONLI ha permesso di evidenziare le linee di tendenza del lessico italiano, anche mediante il confronto di opinioni tra studiosi dei settori affini.

FONTE: http://eprints.bice.rm.cnr.it/19340/

D’ANNUNZIO E LE IMMAGINI DEL SUBLIME (aprile, 2008) [In memoria]

[Ogni primo del mese segnaleremo alcuni saggi del Prof. Panella usciti su RETROGUARDIA da gennaio 2008 a oggi. (f..s.)]

D’ANNUNZIO E LE IMMAGINI DEL SUBLIME.
L’Alcyone, la Fedra e altre apparizioni (1 parte)

 

D’ANNUNZIO E LE IMMAGINI DEL SUBLIME.
L’Alcyone, la Fedra e altre apparizioni (2 parte)

 

D’ANNUNZIO E LE IMMAGINI DEL SUBLIME.
L’Alcyone, la Fedra e altre apparizioni (3 parte)