“Poeti con il popolo curdo” nuove armi

Poeti con il popolo curdo” nuove armi

Generale, l’uomo fa di tutto.

Può volare e può uccidere.

Ma ha un difetto:

può pensare.

Bertolt Brecht

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di Antonino Contiliano

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La pubblicazione nel dicembre del 2019 di Tam Tam Bum Bum – come Librorivista Internazionale di Poesia e uno “speciale” di «Poeti Con il Popolo Curdo» –, secondo noi, pone l’esigenza di qualche parola che vada oltre una semplice recensione. Come librorivista infatti unifica ciò che un tempo aveva tempi editoriali diversi. La rivista, diversamente dal libro, si qualificava come pubblicazione periodica e con contributi di diversi autori. Questa divisione, qui (librorivista), invece non c’è più.

La stampa di questo speciale, fermo il progetto po(i)etico unitario (ideale e tematico), intreccia e correlazione testi diversi: editoriali, poesie verbali e non verbali (visive o concrete), scatti fotografici che immobilizzano uno sguardo, un gesto, armi da guerra, foto ritoccate per risignificarle, riproduzioni pittoriche e paesaggi di guerra, copie di striscioni, dichiarazioni di intenti dei curatori, lacerti narrativi prelevati dai libri d’autore, scritture speculari asimmetriche e rovesciate, «la parola sperimentale» (Elisa Longo) che dialoga con le forme poetiche alternative e innovative, classiche, meno conosciute, frequentate, emergenti, i neologismi, la parola di strada.

Anche il fatto che i poeti – in questo numero speciale di poesia internazionale –, nello specifico, sono incisi solo come ‘poeti’, «Poeti Con il Popolo Curdo», è significativo. Un “popolo” cioè che al popolo curdo (che lotta contro l’oppressione, e la politica di genocidio e sterminio turca) si riferisce come popolo, e che solo come tale – un noi collettivo internazionale – solidarizza con il mondo dei valori e degli interessi dell’identità dei curdi in lotta per l’autodeterminazione e l’autonomia di entità plurietnica nella forma della “confederazione democratica”.

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RETROTECA: Omaggio a Mario Benedetti

16/04/20: Omaggio a Mario Benedetti, La Casa della Poesia di Milano

Mario Benedetti, autore di “Umana gloria” (Mondadori, 2004) e si cui sono state recentemente pubblicate “Tutte le poesie” (Garzanti, 217), è una delle oltre 20mila vittime del Covid-19, che se l’è portato via il 27 marzo scorso. Ricordiamo in quest’occasione l’amico e il poeta. Intervengono i poeti Fabrizio Bernini, Riccardo Olivieri, Mario Santagostini, Gian Mario Villalta. Lettura di testi dell’attrice Sonia Grandis.

FONTE: https://www.youtube.com/watch?v=jXxqTsgUadE&feature=youtu.be

Mario Benedetti su RETROGUARDIA


RETROTECA youtube: http://www.youtube.com/user/retroguardia

Ricordo di Antonio Tarantino (Radio3)

Scomparso oggi, Tarantino è nato a Bolzano, ma torinese d’adozione. Classe 1938 , il 10 aprile scorso aveva compiuto 82 anni. Tra i più importanti drammaturghi italiani contemporanei.  Dopo una lunga carriera di artista figurativo, si dedica al teatro solo a partire dagli anni Novanta, aggiudicandosi nel 1994 a 56 anni il Premio Riccione per il suo monologo “Stabat mater”, che gli aprì le porte della critica e della scena italiana e non solo . Tra gli altri suoi testi da ricordare “Quattro atti profani”, “Lustrini”, “Materiali per una tragedia tedesca”( con cui vinse un altro Premio Riccione nel 1997), “Stranieri” , “La casa di Ramallah”, scritture che raccontano la Storia in stretta correlazione con il racconto privato dei più fragili , degli emarginati, degli ultimi

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Storie ed eventi storici n.3 (a cura di Francesco Sasso)

È difficile stabilire con certezza quando l’uomo compare sulla terra, anche perché l’uomo, come lo vediamo noi oggi, è il risultato di una lunghissima e graduale trasformazione della specie umana (evoluzione) partita alcuni milioni di anni fa dall’Australopiteco africano, un ominide riconosciuto dagli scienziati come specie umana, che, fin dall’origine, lo differenziavano dalle scimmie antropomorfe. In un arco di tempo calcolato intorno ai tre milioni di anni, l’ominide modificò gradualmente alcuni dei suoi caratteri fisici originari: la posizione eretta e la locomozione bipede furono una conquista molto lenta ed ebbero come conseguenza una serie di modificazione della colonna vertebrale, degli arti inferiori e soprattutto di quelli superiori che si accorciarono; la mano, grazie al pollice opponibile, divenne uno strumento più duttile, adatta alle nuove esigenze del nostro progenitore. Osservate ora il pollice dei nostri ragazzi mentre scrivono sul proprio smartphone alla velocità della luce.

f.s.

ioleggodigitale

Il portale ioleggodigitale nasce dall’iniziativa di solidarietà digitale “Uniti per ripartire” promossa da DM Cultura insieme all’ICCU – Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche.

Realizzato grazie alla collaborazione con Amazon Web Service (AWS), la piattaforma cloud leader nel mondo, il portale ioleggodigitale permette a tutto il pubblico, non solo italiano, di accedere a oltre 2 milioni di risorse digitali gratuite, libere da copyright, afferenti alla digital library ReteINDACO. Ebook, audiolibri, musica, film, corsi di lingua, videogiochi e tanti altri contenuti digitali sono fruibili e scaricabili gratuitamente dal portale, senza necessità di autenticazione.

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Helen Macdonald, “Io e Mabel, ovvero l’arte della falconeria”. Un romanzo di formazione

Helen Macdonald, Io e Mabel, ovvero l’arte della falconeria, trad. Anna Rusconi, Einaudi, 2016, pp.292, €19,50

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di Stefano Lanuzza
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Tradotto da Anna Rusconi, Io e Mabel ovvero l’arte della falconeria (Einaudi). Altro il titolo originale: His for Hawk [H come astore]) appare un perfetto ‘romanzo di formazione’, un autobiografico e ispirato bildungsroman, a tratti un poema in prosa di preziosa letterarietà e straordinaria ricchezza lessicale. In esso l’inglese Helen Macdonald, dopo la morte improvvisa del padre (“Mia madre chiamò per dirmi che mio padre era morto”), racconta il passaggio dalla sua crisi depressiva al graduale superamento del lutto, alla maturazione psicologica e alla conoscenza di sé attraverso l’esperienza paradossale dell’addestramento d’un falco.

Com’è possibile morire così, di colpo, essere e, in un momento, fulminati da una morte grifagna, non esserci più? Assurda, inaccettabile fine: dapprima, Helen ne è stordita e come sospesa a fluttuare in una dimensione d’irrealtà, persa in una segreta demenza che l’aliena, la paralizza e la precipita nell’insensatezza: “In quel periodo sviluppai una specie di pazzia”.

È sola, non ha un compagno né figli, non una casa propria, un lavoro sicuro, e l’uomo di cui, per salvarsi dal disamore di sé, vorrebbe innamorarsi, l’abbandona dopo una breve frequentazione credendola psicotica. I suoi pensieri si dibattono, vagano, s’ingarbugliano, qualche volta la consolano volando agli anni dell’infanzia, agli inizi della sua sempre coltivata passione per i falchi, alle spedizioni nei boschi col padre fotoreporter in cerca degli sparvieri somiglianti in miniatura agli astori assai più grandi: nella proporzione – considera l’autrice – di un gatto rispetto a un leopardo. “Uccelli del folto dei boschi”, gli indomiti astori “sono il graal proibito dei birdwatcher”.

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Bibliografia, testi on line, biblioteche digitali, motori di ricerca

Per la bibliografia della letteratura italiana, essenziale punto di riferimento è la Bibliografia generale della lingua e della letteratura italiana , Roma, Salerno, dal 1993 (anche in formato digitale). Cfr. Storia della letteratura italiana , diretta da E. Malato, vol. XIV, Bibliografia della letteratura italiana , Roma, Salerno, 2004.

Per il reperimento dei testi sono disponibili i cataloghi on line delle principali biblioteche italiane (OPAC, SBN: v. il sito dell’Associazione Italiana Biblioteche http://www.aib.it) e straniere (in particolare, la British Library di Londra, la Bibliothèque Nationale de France a Parigi, la Library of Congress a Washington). I testi della letteratura italiana sono in gran parte disponibili in formato digitale , a partire dai primi corpora prodotti in CD-ROM: la mitica LIZ ( Letteratura Italiana Zanichelli ), giunta alla versione 4.0, a c. di P. Stoppelli ed E. Picchi, Bologna, Zanichelli, 2001; e l’Archivio Italiano, Roma, Lexis (Petrarca, Leopardi, Archivio della tradizione lirica da Petrarca a Marino, Commenti danteschi).

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Per una sovrana utopia, la rivoluzione

Per una sovrana utopia, la rivoluzione

Siamo forti e abbiamo sconfitto molti popoli / e costruito

grandi città / aspettiamo che questo male muoia /

restiamo nelle case / e tutti insieme vinciamo. 

Eracleonte da Gela (233 a.c.)

Perché ogni epoca sogna la successiva,

ma sognando urge al risveglio.

Walter Benjamin

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di Antonino Contiliano

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La rivoluzione politica di classe, per una società universale senza classi, non è meno astrazione e sovrana utopia della corrispondente universalità scientifica e sperimentalità; ed è tale che insieme richiede anche capacità di astrazione dalle proprie identità. L’astrazione è potenza complessa, azione e forma organizzativa che attiene sia alla conoscenza che alla pratica, e non meno all’immaginazione produttiva che l’alimenta in vista di mondi umani possibili ugualitari. L’utopia è facoltà che appartiene ai domini del vivere umano, ma nel prospettare le trasformazioni di cui si fa carico implica, comunque, il rapportarsi con le cose, gli altri e le esigenze soggettive e collettive che coesistono e si intrecciano in qualunque contesto storico dato. Non manca di dover fare i conti con le stesse relative stratificazioni sociali (e d’altro genere) che connotano individui e collettività, nonché con le stesse possibili coerenze o incoerenze che incontra nel suo cammino. La realtà, cioè, in cui i soggetti generano istituzioni atte a realizzare le istanze etico-politiche comuni quanto quelle individuali entro modelli via via messi in pratica, e non senza attriti di atteggiamenti disparati fra posizioni impersonali e personali, legittimi e illegittimi, neutrali e imparziali.

A nessuno (singolo, o collettività) dovrebbe venire in mente di chiudere in soffitta l’utopia come istanza che, in un mondo stracolmo di diseguaglianze insopportabili, spinge verso l’uguaglianza sociale, le cose e le azioni necessarie al suo divenire-realizzazione. Ed è certo che il mondo delle diseguaglianze del modello neoliberista e ordoliberista non naviga nella direzione di una comunità umana d’uguali e liberi possibile, che, pur diversi nel pensiero e nelle idee, liberamente associati, all’unanimità decidano di inventare e sperimentare istituzioni a ciò necessarie (quali possono essere quelle di un divenire-mondo-comunista). Perché a fronte del potere sovrano delle altre logiche etiche, sociali, politiche che da tempo, già istituzionalizzate e in servizio, impongono discipline e controlli antidemocratici e classisti, la ratio dell’utopia rivoluzionaria non ha meno coerenza e possibilità di realizzazione.

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Fondata su una bugia? Alcune considerazioni in margine sull’articolo 1 della nostra Costituzione

Alcune considerazioni in margine sull’articolo 1 della nostra Costituzione alla luce del saggio di Gustavo Zagrebelsky “Fondata sul lavoro”.

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di Gustavo Micheletti
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Cos’è un diritto? Si può ritenere che un diritto – in senso soggettivo, ovvero proprio di un soggetto, di un individuo, di un cittadino – sia quel potere che una comunità, attraverso le sue istituzioni, e quindi attraverso quel complesso di norme che va a costituire il «diritto oggettivo», conferisce a un individuo o a un gruppo d’individui rispetto ad altri individui, gruppi d’individui o all’intera collettività e alle sue istituzioni.

Questi diritti soggettivi possono essere stabiliti sulla base della natura (ma in questo caso si apre il dibattito su da chi essi debbano essere stabiliti e riconosciuti, e per quali ragioni), o su un’abitudine, o su un accordo o contratto (più o meno razionalmente giustificati rispetto a uno scopo). Nel linguaggio comune si parla anche del «diritto del più forte» e in questo caso il diritto si fonderebbe solo su una prerogativa personale, la forza specifica di un individuo.

A parte quest’ultimo caso, il godimento di qualche diritto implica che esso sia garantito da qualcun altro, o da qualcos’altro; per esempio, da un’istituzione abbastanza autorevole sotto il profilo politico o giuridico da poter tutelare chi ne è detentore. Nel caso di un diritto costituzionale, s’intende che il suo godimento sia garantito dalla Costituzione attraverso le istituzioni dello Stato, che avrebbe appunto anche l’obbligo di rendere effettivi i diritti stabiliti dalla stessa Costituzione attraverso leggi con essi coerenti.

Non è tuttavia evidente che alla Costituzione italiana si possa attribuire questa caratteristica per tutti i diritti in essa contemplati. Non tutti i diritti di cui in essa si parla sono infatti ritenuti pienamente attuabili, e questa circostanza la differenzia da molte altre Carte costituzionali.

Secondo Stefano Rodotà, per esempio, “il diritto è un apparato simbolico che struttura un’organizzazione sociale anche quando si sa che alcune sue norme sono destinate a rimanere inapplicate”.

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