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Sui temi dell’educazione e della formazione allo stato attuale, sono più interessanti le ricerche e gli studi con approcci pluridisciplinari (antropologia, sociologia, neuroscienze, linguistica, semiologia, cibernetica, ecc.) che i contributi che ci vengono propriamente dalla pedagogia. Tra i lavori che fanno capo ad alcuni dei suddetti approcci, vorrei citare:
G.Bateson il quale si oppone a quella che chiama l’arroganza della scienza, indotta dalla stessa evoluzione tecnologica, e sostiene il valore dell’umiltà, non soltanto sotto il profilo etico, ma anche e soprattutto sotto il profilo epistemologico. Da segnalare di questo studioso, fondatore del Mental Research Istitute di Palo Alto (California), Verso un’Ecologia della Mente, Milano, 1976.
Z. Bauman, sociologo polacco, attivo in Gran Bretagna, di cui segnaliamo La società dell’incertezza, Dentro la globalizzazione, Modernità liquida, La paura liquida, L’amore liquido tutti pubblicati in Italia dalla casa editrice Laterza-Bari. Nel volume La solitudine del cittadino globale, del 1999, egli afferma che c’è una grave responsabilità del socialismo democratico se la multiculturalità oggi in Europa produce più preoccupazioni che speranze.
C. Bernardini, T. De Mauro, Contare e raccontare, dialogo sulle due culture, Roma-Bari, 2003. Si tratta di due scienziati che discutono della necessità di liquidare per sempre la tradizionale e scorretta separazione tra operazioni della tecnica e operazioni dell’arte e della letteratura.
N. Chomsky, linguista di grandissimo prestigio e uomo di grande impegno politico a livello internazionale a difesa della pace e della democrazia, il quale in una raccolta recente di alcuni suoi saggi, La democrazia del grande fratello, Casal Monferrato (Al) in cui denuncia con estremo vigore la responsabilità dei media nella massiccia divulgazione di messaggi il cui scopo è quello di avallare l’ordine costituito, comprimere qualsiasi capacità o volontà di analisi e di critica da parte degli inconsapevoli consumatori. Da qui egli richiama la grande responsabilità degli educatori.
E. Morin, Les sept savoirs nécessaires à l’éducation du futur, Paris, 2000. Basterà ricordare il secondo e il quinto sapere per capire il tipo di impostazione: insegnare a cogliere le relazioni che corrono tra le parti e il tutto in un mondo complesso; insegnare a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezze.
R.L. Montalcini che in Abbi il coraggio di conoscere, Rizzoli, Milano, 2004 offre una serie di indicazioni interessanti circa i traguardi raggiunti dalle neuroscienze, dalla biogenetica, dalle biotecnologie e i contributi che offrono per meglio comprendere la natura dei processi di apprendimento.
Per concludere, nel libro bianco UE sulla ricerca in Europa, Key figures 2005 for sciente, technology and innovation, presentato a Bruxelles nel luglio 2005. Emerge un quadro preoccupante. Gli investimenti languono e l’Europa rischia di essere superata ben presto in questo settore dai paesi emergenti quali la Cina e l’India. Usa e Giappone investono sulla ricerca molto di più di quanto non investono i paesi europei.
f.s.