Classico romanzo della protofantascienza italiana.
La vicenda di un giovane servo che salva con un espediente dal patibolo, durante la rivoluzione francese, la padrona della quale è innamorato e le sue successive avventure che lo spingono fino al Borneo e alla Nuova Guinea, si interseca con la contemporanea ricerca di un nobile proprietario della tre alberi “Secura” deciso ad andare a fondo su un racconto di avvistamento di sirene.
Giungeranno alla città sottomarina fondata dai due francesi scampati a mille peripezie centocinquant’anni prima e ormai degna di essere annoverata fra le fiorenti società utopiche della fantascienza classica.
Diretto ai ragazzi, anche in questo romanzo Chiosso non rinuncia a mettere in primo piano la sua fede cattolica che gli consentirà comunque di pubblicare per anni per le principali case editrici di matrice confessionale.
FONTE: sinossi a cura di Paolo Alberti su Liber Liber
Scarica gratis: La città sottomarina di Renzo Chiosso.
Chi è Renzo Chiosso?
Lorenzo Chiosso, detto Renzo, nacque a Torino il 24 agosto 1877.
Si occupò di cinema e fu sceneggiatore tra il il 1913 e il 1919. Per la Pasquali film si occupò della sceneggiatura di due film di grande successo: Spartaco, ovvero il gladiatore della Tracia (del quale fu anche autore del soggetto) e Jone o gli ultimi giorni di Pompei, dal romanzo di Edward Bulwer Lytton.
Grazie a questi successi divenne direttore dell’ufficio soggetti e nel contempo lavorò anche per la Ambrosio film, per la Gloria Film, per la Gladiator Film firmando numerosissimi soggetti tra i quali Iwna la perla del Gange, Sul limite della follia, Il cadavere di marmo.
Con scarso o nullo successo tentò tra il 1915 e il 1920 di dar vita a diverse case di produzione ma senza in pratica riuscire a produrre alcun film. Impossibile dire quanti soggetti scrisse in quel periodo; secondo studi differenti la stima varia da 350 a 600 soggetti. Nel 1916 divenne segretario del sindacato della stampa cinematografica.
Nel 1919 diresse Il re dei pezzenti e nel 1936 fu co-regista, insieme a Felice Minotti, di Conquistatori di anime; il film traendo spunto da un presunto miracolo di S. Giovanni Bosco è poi un’illustrazione delle attività missionarie dei salesiani nel Mato Grosso e nella Terra del Fuoco.
Fin dal 1902 aveva conosciuto Emilio Salgari, quando la primogenita di quest’ultimo, Fatima, era stata prescelta per recitare in una piccola opera di cui era autore Chiosso, allora insegnante e funzionario municipale con delega all’assistenza degli istituti per la tutela di maternità e infanzia. Quando Salgari si tolse la vita, Chiosso divenne, anche grazie al suo incarico comunale, tutore dei quattro figli rimasti orfani.
Tra abbondanti traversie e controversie editoriali, ottenuta la fiducia dei cognati di Salgari, i Peruzzi, Chiosso prese ad occuparsi della trasformazione in romanzo delle numerose tracce di trame lasciate da Salgari stesso. Partendo dalla correzione delle bozze di La rivincita di Yanez iniziò una collaborazione molto altalenante con l’editore Bemporad. Il romanzo incompiuto Testa di Pietra sarà infatti portato a termine da Aristide Marino Gianella.
Si giunse agli anni ’20 prima che all’acquisto da parte di Bemporad di ben 36 trame salgariane seguisse la pubblicazione del primo “apocrifo” ad opera di Chiosso: Le avventure di Simon Wander, al quale seguirono i due falsi autobiografici: A bordo dell’Italia Una – Primo viaggio marittimo dell’Autore e Le mie memorie che furono almeno concausa del ritardo e della confusione degli studi sulla vita e le opere di Salgari.
Nel frattempo, nel 1921, Chioso rimase vedovo con due figlie ancora bambine.
Di profonda fede cattolica, fu autore di una decina e più di romanzi per la gioventù editi dalla Pia Società san Paolo di Alba. Oggi sono testi completamente dimenticati ma negli anni trenta e quaranta erano molto letti.
Tra questi ricordiamo: Colui che vide il diluvio, Il solitario del Nilo, Voragine Rossa, che ebbe particolare successo e fu tradotto in francese e cecoslovacco, Guttuluccia – Romanzo di una goccia d’acqua. Le trame risultano appesantite da molto retorici messaggi di ispirazione cattolica e, purtroppo, anche da propaganda politica.
I suoi romanzi I navigatori del cielo e La città Sottomarina sono annoverati tra le opere della “protofantascienza” italiana. La città Sottomarina è forse anch’esso ispirato a una trama salgariana; con lo stesso titolo esiste un film torinese del 1915 il cui soggetto è opera di Carlo Merlini che di Salgari fu noto imitatore.
Morì a Torino il 12 novembre 1949.
Bibliografia:
F. Pozzo, I cento volti di Renzo Chiosso, in Studi Piemontesi, XVII, 2, 1988.
A. Bernardini, Cinema muto italiano. Arte, divismo e mercato 1910-1914, Bari, 1982.
I. Pileri, I precursori della fantascienza italiana, in Gulliver N. 14, Giugno 1981.
Rivista Savej, L’instancabile penna di Renzo Chiosso
https://rivistasavej.it/linstancabile-penna-di-renzo-chiosso-e08c8958f4c4
FONTE: https://www.liberliber.it/online/autori/autori-c/renzo-chiosso/