I situazionisti (Poadcast)

Il 28 luglio 1957, nel retrobottega di un bar di Cosio d’Arroscia, in provincia di Imperia, un gruppo di artisti e letterati fonda l’Internazionale situazionista – con Massimiliano Panarari
Repertorio

Ascolta il podcast su Rai Radio 3

– Frammento da Viva Dada. La nascita del dadaismo, RAI5 – Archivio Rai

– servizio sulla mostra  alla GAM di Torino che nel 2007 espone il ciclo pittorico de La Gibigianna  di Pinot Gallizio, uno dei fondatori dell’Internazionale Situazionista, dal TGR Piemonte, 20/3/2007 – Archivio Rai

– Frammento di un discorso di Debord dalla mostra “Guy Debord, un art de la guerre”, che ha avuto luogo dal 27 marzo al 13 luglio 2013 alla Bibliothèque nationale de France | François-Mitterrand / Grande Galerie

– frammenti da “La società dello spettacolo” letti da Guy Debord

– frammento dal film The dreamers, diretto da Bernardo Bertolucci, 2003

– Debord, La rivolta del maggio 68, Archivi INA

– Enrico Ghezzi intervistato in occasione dei 10 anni dalla nascita di Blob, TG3 Cultura, 22/12/1999 – Archivio Rai


Brani musicali

– L’atto situazionista, Mapuche

– Mao Mao, Gérard Guégan, Claude Channes, Gérard Hugé, cantato da Claude Channes, dal film La cinese (La Chinoise),diretto Jean-Luc Godard, 1967

Massimiliano Panarari è professore associato di Sociologia della comunicazione all’Università Mercatorum di Roma. È consulente di comunicazione politica e pubblica e di comunicazione aziendale, e membro dei comitati scientifici del Festival del giornalismo culturale di Urbino, del Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani e del festival Vicino/Lontano di Udine.
È editorialista de «La Stampa», de «Il Piccolo» e dei quotidiani veneti del Gruppo Gedi, editorialista del “Giornale di Brescia”, e collaboratore de “L’Espresso” e de “Il Venerdì di Repubblica”.
È autore dei libri “La credibilità politica” (con Guido Gili; Marsilio, 2020); “Uno non vale uno” (Marsilio, 2018); “Poteri e informazione” (Le Monnier, 2017); “Elogio delle minoranze” (con Franco Motta; Marsilio, 2014); “L’egemonia sottoculturale” (Einaudi, 2010).