UGO OJETTI, Alla scoperta dei letterati. Colloquii con Carducci, Panzacchi, Fogazzaro, Lioy, Verga, Praga, De Roberto, Cantù, Butti, De Amicis, Pascoli, Marradi, Antona-Traversi, Martini, Capuana, Pascarella, Bonghi, Graf, Scarfoglio, Serao, Colautti, Bracco, Gallina, Giacosa, Oliva, D’Annunzio, Fratelli bocca editore, Milano, 1899
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GIOSUE CARDUCCI.
Bologna, agosto del ’94.
Fin dal bel principio purghiamo dalle ortiche il campo dove la grande rovere si innalza. Letterati e pubblico di tutta Italia, ancora memori d’altri tempi, credono che Bologna sia l’Atene italiana, il centro illuminante, l’essenza quinta del profumo poetico nostro.
Otto e anche dieci anni fa ogni più bel tropo sarebbe stato giustificato. Le pubblicazioni letterarie di Nicola Zanichelli furono iniziate nel 1874 coi Funeralia del Panzacchi; e, verso quel tempo, lo stesso Panzacchi, in una sala dell’Archiginnasio, per una conferenza presentò al pubblico bolognese tra molto plauso Enotrio Romano, quasi annunciando habemus ponteficem. Infatti nel 1876 lo Zanichelli pubblicò le Nuove poesie del Carducci. Poi nel 1877 i Postuma dello Stecchetti (e fu il primo elzevir di quell’editore) mossero tanto romore di fama intorno all’autore, allo Zanichelli ed a Bologna intellettuale che la cosi detta chiesuola apparve formata.
Da allora intorno ai tre, Giosuè Carducci, Olindo Guerrini, Enrico Panzacchi, e imitatori e ammiratori, e amici e nemici vicini e lontani convergettero; e l’ultima raccolta fu quella che intorno al Carducci riunì i migliori e più giovani discepoli suoi. Guido Mazzoni, Severino Ferrari, Giovanni Pascoli, Giovanni Marradi, Corrado Ricci e qualche altro. Il Carducci o per via o in campagna o in casa d’amici o dallo Zanichelli o al caffè ammaestrava, leggeva, criticava, addestrava tutti quelli ottimi con amore di padre e di maestro.
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