RECENSIONI COME CITAZIONI (I.1-3)
Ritorni nutrienti (prima serie).
Ernst Bloch (1885-1977), Gianfranco Contini (1912-1990), Silvio Guarnieri (1910-1992).
di Luciano Curreri (ULIEGE).
quaderno elettronico di critica letteraria a cura di Francesco Sasso e Giuseppe Panella (2008-2019)
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Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.
Giovanni Fontana, “Palude”. Lettura di Fabiola Filardo
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Nell’ambito della ricca e complessa ricezione di Bruges-la-Morte, atto di nascita del fototesto europeo pubblicato da Georges Rodenbach nel 1892, un episodio in apparenza minore, ma curioso, è Roma sentimentale di Diego Angeli, poligrafo sodale di d’Annunzio ma vicino anche alla couche “crepuscolare”, testo uscito nel 1900 presso lo stesso editore che pubblicherà nel 1907 la prima traduzione italiana del romanzo di Rodenbach. A differenza di altri spin-off di quegli anni, il testo di Angeli è corredato da un apparato di immagini (fotografie riprodotte su incisioni) e si può forse considerare, allora, il primo fototesto italiano.
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UGO OJETTI, Alla scoperta dei letterati. Colloquii con Carducci, Panzacchi, Fogazzaro, Lioy, Verga, Praga, De Roberto, Cantù, Butti, De Amicis, Pascoli, Marradi, Antona-Traversi, Martini, Capuana, Pascarella, Bonghi, Graf, Scarfoglio, Serao, Colautti, Bracco, Gallina, Giacosa, Oliva, D’Annunzio, Fratelli Bocca editore, Milano, 1899
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EDMONDO DE AMICIS.
Biella, settembre del ’94.
La valle del Cervo che da Biella sale fino ad Andorno e più su fino alla Balma e a Campiglia distante appena tre ore di mulo da Gressoney, è forse la più quieta e la più libera delle valli Biellesi. Dopo Biella gli alti camini delle manifatture scompaiono, e appena sotto Andorno riappariscono più rari tra le robinie, i pioppi e i faggi; dopo Andorno il tramway corre in una gola stretta ora dalle rocce e dalle acque cadenti, ora da brevi prati verdissimi, eguali, tonduti come in un parco, vigilati da pioppi altissimi pallidi nel tronco e nelle fronde. Raramente, si scorge qualche donna intenta a raccogliere erba o legna, o a lavare panni genuflessa su la roccia verso l’acqua limpida. Una serie continua di paesaggi alpestri verdi, quietissimi, che hanno per isfondo i monti e in alto in alto un arco di cielo chiaro.
E si desidera per tutta la via ardentemente di escire dal piccolo tramway sconnesso e sbuffante per poter liberamente «udire il silenzio» che quasi fa sacre tutte quelle fresche solitudini alpestri.
Alla stazione della Balma, che è l’ultima, trovai Edmondo De Amicis, coi suoi due figli, due ragazzi alti e validi come il padre loro. Il capitan cortese ha l’aspetto ancora giovine e salutevole, e non mostra affatto in sembiante quella stanchezza e quella incerta salute da cui tutti derivano il ritardo nella pubblicazione del Primo maggio. Ha i baffi grigi, folti, corti, rilevati, la fronte ampia, le ciglia lunghe e gli occhi assai placidi e benigni. Portava un largo cappello di paglia e vestiva a lutto.
Ci incamminammo verso Campiglia discorrendo. Continua a leggere “UGO OJETTI, “Alla scoperta dei letterati” (EDMONDO DE AMICIS)”
Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.
Giuseppe Ungaretti, “San Martino del Carso”
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Quaderni delle Officine CXXII. Dicembre 2022 Giuseppe Zuccarino I paradossi del dono e della confessione in Baudelaire *
Quaderni delle Officine (CXXII)
(Di seguito pubblichiamo il discorso introduttivo di Vittorino Curci letto durante l’incontro organizzato dalla Bottega della poesia nell’ambito dei Dialoghi di Trani 2022)
“CHI SEI TU?”
Ho cercato me stesso. Non si cerca che questo.
Cesare Pavese, Dialoghi con Leucò
di Vittorino Curci
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La poetessa tedesca Marion Poschmann ha dichiarato che il suo libro di poesie del 2004 Grund zu Schafen (Terreno per pecore) in cui compaiono molti elementi naturali (alberi, piante, animali) è stato composto mentre abitava vicino a un cantiere. “Di quel tempo”, dice, “ricordo soprattutto il rumore del martello pneumatico e la vista delle travi di acciaio”. Poschmann dice che in quel periodo della sua vita cercava “di immettere nel presente qualcosa di assente”. Sì, la poesia consente di fare questo tipo di operazioni e spesso si spinge anche oltre. Ci sono parole comuni per esempio che non hanno lo stesso significato per tutti. Un giovane che in primavera è felicemente innamorato non penserà mai che aprile sia il più crudele dei mesi, come diceva Eliot. E c’è anche il caso contrario, e cioè che parole diverse dicano la stessa cosa, come accade in questi versi di un altro poeta tedesco, Oswald Wiener (1935-2021): “Il mio colore preferito è il verde, il tuo il viola; ci piace lo stesso colore perché, se potessimo confrontare le nostre sensazioni, il mio verde sarebbe il tuo viola. Ma per termine di confronto abbiamo solo la lingua”.
Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.
Emily Dickinson, “Io sono nessuno”. Lettura di Fabiola Filardo
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Primo volume (di sei) di questa raccolta di saggi – apparsi tutti sulla rivista “Critica” tra il 1903 e il 1914 – che Croce volle radunare in base a una cronologia che riguarda l’epoca degli autori trattati, non la cronologia di pubblicazione dei suoi saggi. L’opera di revisione e di selezione per la presentazione in volume fu abbastanza rapida e l’autore volle eseguirla mentre le sue note su “Critica” erano ancora in corso di pubblicazione. Il primo volume fu stampato nel 1914; questo e-book è basato sull’edizione Laterza del 1973.
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Per uno studio della prosa e del lessico degli Illuministi meridionali Seminario telematico 11-13 febbraio 2021
Continua a leggere “Per uno studio della prosa e del lessico degli Illuministi meridionali”
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ENRICO A. BUTTI.
Cerro, agosto del ’94.
Da Laveno (sul lago Maggiore) giunsi la mattina per barca a Cerro. Enrico Butti al timone, Luciano Zuccoli ed io ai remi. Non rammento una mattinata più fresca e più gioconda: il cielo tutto sereno, il lago (noi costeggiando eravamo nell’ombra) verso Pallanza tutto d’argento abbagliante, le rive verdi qua e là macchiate di rupi grigie o di case bianche, la istessa barca nostra tutta nuova fiammante coi cuscini rossi e il legno giallo, i nostri animi giovini festosi fiduciosi.
Tutto il giorno, sedendo sotto il bel pergolato della villa o passeggiando giù per la spiaggia pietrosa o salendo verso una fonte limpida su pel monte nel bosco, noi tre parlammo d’arte. Né io rammento d’aver mai parlato d’altro con Enrico Butti.
Continua a leggere “UGO OJETTI, “Alla scoperta dei letterati” (ENRICO A. BUTTI)”
Stefano Lanuzza, CÉLINE PAS FASCISTE (Le strade bianche di StampAlternativa, 2023)
Qui la scheda e il pdf del libro
INDICE
UN DIBATTITO
Il medico e lo scrittore 5
Metamorfosi céliniane 35
Paranoia della Storia 59
Lingua e stile di Céline 90
L’understatement e il dolore 117
Congeniale Céline 129
IL VERO CÉLINE 137
Fresco di stampa. Una finestra spalancata sul mondo dei libri.
Consigli di lettura di Francesco Sasso: i libri freschi di stampa che non ho ancora letto, ma a naso sono interessanti. Estratti integrali, anticipazioni sulle novità editoriali e sugli autori. Una guida per scegliere i “vostri” libri a colpo sicuro.
José Ovejero, Insurrezione, Trad. Bruno Arpaia, Voland, 2022, pp. 352, € 19,00
di Francesco Sasso
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Aitor è un giornalista di mezza età del mondo della radio. Dopo vent’anni da precario mascherato da libero professionista, il protagonista non chiede molto alla vita. Aitor vuole vivere tranquillo, fare cultura attraverso la radio e garantire a se stesso e alla propria famiglia una vita confortevole:
«Aveva creduto che diventare adulti fosse un processo di accumulazione. Acquisti via via esperienza e una maniera più rilassata di guardare il mondo; siccome non speri più di guardarlo, lo osservi, ci familiarizzi, in una certa misura lo accetti, senza che questo significhi che ti piace». (p. 42)
Il matrimonio di Aitor ormai è naufragato da tempo e il rapporto con i suoi due figli, che vivono con lui, è burrascoso. Soprattutto Ana, la figlia più giovane di diciassette anni, contesta il mondo capitalista e, di conseguenza, la vita borghese del padre. Da mesi Ana se n’è andata via di casa per vivere in un edificio occupato, El Agujero (Il Buco), dove insieme ad altri “idealisti” porta avanti la sua lotta antisistema: “Morte al senso comune, abbasso le verità di tutta la vita”. Alfon è la guida carismatica di questa comunità e introduce Ana in un mondo alternativo.
Il wu wei della poesia contro le guerre a cura di Antonino Contiliano e Fabiola Filardo.
Vladimir Majakovskij, “La guerra è dichiarata”. Lettura di Fabiola Filardo
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Retroguardia sostiene il progetto ideato e curato da Antje Stehn. Sotto il call con la lista dei sostenitori (f.s.)
Invitiamo tutte le poete e poeti di tutti i paesi di fare parte della performance artistica-poetica dedicata al coraggio delle donne iraniane e alla loro drammatica lotta che ha avuto inizio dopo l’uccisione di Mahsa Amini, ragazza curda di 22 anni picchiata a morte dalla polizia morale perché non indossava bene il velo, da cui fuoriusciva una ciocca di capelli.
Il progetto ideato e curato da Antje Stehn si intende come proseguimento di ”Rucksack a Global Poetry Patchwork” che si è concluso dopo due anni di attività.
CAPELLI AL VENTO
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