Cercando un posto tranquillo per morire. Paul Auster, “Follie di Brooklyn”

 di Francesco Sasso

Nathan Glass stava “cercando un posto tranquillo per morire.” Qualcuno gli raccomandò Brooklyn. Nathan è un uomo cinico, disilluso, uscito indenne dal cancro e da un matrimonio. Ex assicuratore, decide di vivere gli ultimi anni della sua vita da pensionato a New York. Ma il caso è dietro l’angolo. E’ così che inizia il bel romanzo Follie di Brooklyn di Paul Auster.

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Esperimento di verità di Paul Auster

Recensione/schizzo #1

85 pagine di prosa essenziale e scarna. Una prova di verità appunto, la verità della vita, l’intreccio di occasioni e sincronismi che costituisce l’esistenza di ogni uomo. Eventi che segnano la vita ad alcuni, mentre per altri, coinvolti nello stesso evento, non hanno significato nulla. Raccolta di storie minime. Un’idea fantastica per un libro. Peccato che la maggior parte di questi aneddoti autobiografici, al limite dell’inverosimile, siano piuttosto insignificanti e raccontati in modo piatto e senza una pur minima elaborazione narrativa. Ed è soprattutto quest’ultimo aspetto ad avermi infastidito. A me ha dato l’impressione di scarti d’autore, appunti sparsi.
 

f.s.

[Paul Auster, Esperimento di verità, Einaudi, pp. 81, € 9,30]