Francesco Azzirri, Sostanze in fiera, Buccino (Salerno), Eretica Edizioni, 2015
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di Giuseppe Panella
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I quattro elementi sono al centro della ricerca poetica che inaugura questa prima produzione lirica di Francesco Azzirri. Acqua fuoco terra e aria si inseguono e si susseguono in un andirivieni di sensazioni, di sogni, di incerti movimenti e di osservazioni puntuali.
Nell’aria predominano le Creature, esseri un po’ misteriosi e un po’ fatui che si aggirano per il mondo cercando di farsi comprendere dagli uomini e dando loro l’occasione di stupirsi:
«Il maledetto (o impiccato). Strapiombo d’altura / giaciglio sghembo / riempito / da un albero aggobbito. // Il ramo s’inchina / tra ruvide braccia / galante s’insinua / nel vuoto s’affaccia / disposto ad amare / la forca di cordame. // E gira a mezz’aria / l’umana vertigine / in tenebra giostra. // Sconfitta creatura / – rondella carnale – / al margine, in bilico / perno infernale. // La fronte rivolta / in cielo di vene / tra nuvolo marmo / specchiato di fiele. // Immerso nel vuoto / perso è il traguardo / al prodigo ed aulico / voltato lo sguardo. // E cercano gli occhi / permeati del torto / l’appiglio di un conforto» (p. 19).
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