Cantico della solitudine. Francesco Bargellini, Dresda, con una premessa di Fabio Flego, Viareggio (Lucca), Pezzini Editore, 2011
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di Giuseppe Panella*
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Sono il vuoto, la solitudine, l’abbandono le Muse che presiedono alle operazioni di scrittura del quinto volumetto di versi del giovane poeta di Pistoia. Anche se la disperazione sembrerebbe avvolgere la sua lirica di una sorta di funereo manto, il sentimento che la salva è, alla fine, un’ironia di grana fine che lo porta a privilegiare i momenti di riflessione amara e desolata ma sostanziale sulla sua vita e sul mondo che lo circonda. La stessa Solitudine presa come punto di partenza esistenziale viene, alla fine, personificata e trasformata in un personaggio in cerca d’autore: