Una città di pianura – Cinque storie ferraresi.

Una città di pianura – Cinque storie ferraresi

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di Domenico Carosso

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Storia di Debora è il racconto più lungo della raccolta dal titolo complessivo Una città di pianura, pagine e versi che risalgono al 1940, e dunque sono la prima opera pubblicata da Bassani; in particolare la Storia è poi desinata a diventare, con sviluppo diverso, più ampio e articolato, una delle Cinque storie ferraresi (1956).

L’amore di Deborah e David si presenta come una di quelle «storie di poveri amanti», dove poveri non è una connotazione economica, assume bensì un senso morale equivoco e ambiguo, segnalando per la prima volta l’autore la fiacchezza d’animo, quel tanto di vita giovane e insoddisfatta, che cova in sé un odio forte ma impotente contro lo squallore degli anni, che si deposita nella vicenda personale e nella storia europea.

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Remainders n.16: Giorgio Bassani, “Il giardino dei Finzi-Contini”

Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi-ContiniGiorgio Bassani, Il giardino dei Finzi-Contini, Mondadori, 1991, pp.241.

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di Francesco Sasso

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Giorgio Bassani, nato a Bologna nel 1916 da famiglia ebrea ma vissuto fino al 1943 a Ferrara, intraprende gli studi classici, poi conclusasi con la laurea in Lettere all’Ateneo bolognese. Subì, come molti altri intellettuali di origine ebraica, a persecuzione del Regime.

Poeta e romanziere, una delle sue opere più bella è Il giardino dei Finzi-Contini (1962), che qui ricordiamo a oltre cinquant’anni dalla pubblicazione. In questo libro il prevalere della componente intimistica non esclude l’impegno etico-civile, che, precisandosi nella condanna della violenza razzistica, fa qui da sottofondo al racconto della vicenda ambientata in una comunità israelitica al tempo della dittatura fascista. Per questo motivo, Ermanno e Olga Finzi-Contini, ebrei ricchi e da tempo estraniatesi dalla vita comunitaria ebrea di Ferrara, decidono di aprire il proprio parco, con annesso il campo da tennis, ad alcuni giovani scacciati da un circolo tennistico dopo le leggi razziali. Fra questi giovani c’è l’io narrante e i figli del padrone di casa, Alberto e Micòl.

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