“E non c’è nulla da capire…” (Francesco De Gregori). Luigi Bernardi, Niente da capire. Tredici storie senza mistero, Bologna, PerdisaPop, 2010
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di Giuseppe Panella*
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Nel 1929, per dimostrare al suo pubblico di essere sul serio un autore di “vere” storie poliziesche, Georges Simenon pubblica I tredici enigmi (con lo pseudonimo di Georges Sim) e poi nel 1932 I tredici misteri che proseguono nell’impresa narrativa precedente. Il numero tredici (di solito considerato ominoso o iettatorio – tredici erano i convitati dell’Ultima Cena di Gesù) sembra aver attirato anche Luigi Bernardi per la redazione di questo suo libro di racconti brevi (ma spesso duri e precisi e feroci come la lama di un coltello alla giugulare del lettore). Così sono tredici anche le storie che hanno come protagonista la giudice Antonia Monanni, donna forse bella e affascinante ma segnata nel profondo dalla difficoltà ad essere contemporaneamente donna e magistrato.