QUEL CHE RESTA DEL VERSO n.58: Dispendio e godimento – un’ipotesi di poesia. Enzo Campi, “Ipotesi corpo”

Dispendio e godimento – un’ipotesi di poesia. Enzo Campi, Ipotesi corpo, con un’ Introduzione di Natàlia Castaldi, Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Edizioni Smasher, 2010

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di Giuseppe Panella*

Scrive Natàlia Castaldi nel suo Posizioni (tracce e cancellazioni di un corpo in opera), l’efficace testo critico che fa da Introduzione al poemetto lirico di Enzo Campi:

 

«Il corpo è qui tema dell’indagine e palcoscenico in cui l’io mette in opera un monologo questionante che – poematicamente e teatralmente – si incarna nel corpo del testo e della parola cercando di risolvere (dissolvere?) l’unicità di senso di un doppio movimento che oscilla incessantemente tra il dispendio (come ragione di vita) e il ricominciamento (come unica possibilità di proiezione verso l’ a venire). Ciò avviene attraverso la scissione drammatizzata tra forze centripete (pulsione, desiderio, istinto-carne) e forze centrifughe (ragione, indagine e ricerca-alterità» (p. 8).

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