SUL TAMBURO n.64: Amelia Casadei, “La grotta della Chimera”

Amelia Casadei, La grotta della Chimera, Firenze, Polistampa, 2017

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di Giuseppe Panella

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Chi abita la grotta della Chimera? Tanti personaggi bizzarri e misteriosi, tante figure diseguali e inespresse, tante occasioni perdute. La Chimera è il simbolo dell’imprevedibile e dell’aspirazione all’altrove, il suo volto impaurisce e sconvolge, il suo rito fondativo è l’aspirazione umana a trovare quello che non c’è laddove il piacere e il dolore si esauriscono e svaniscono tra i bagliori guizzanti della speranza e dell’amore.

 

Non so se fu un dolce vapore, / Dolce sul mio dolore, / Sorriso di un volto notturno: / Guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti / E l’immobilità dei firmamenti / E i gonfii rivi che vanno piangenti /
E l’ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti / E ancora per teneri cieli lontane chiare ombre correnti / E ancora ti chiamo ti chiamo Chimera (Dino Campana, Notturni. La Chimera)

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I LIBRI DEGLI ALTRI n.32: Situazioni sempre provvisorie e intimazioni di assolutezza. Amelia Casadei, “Exodus”

Amelia Casadei, ExodusSituazioni sempre provvisorie e intimazioni di assolutezza. Amelia Casadei, Exodus, Firenze, Polistampa, 2012

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di Giuseppe Panella

 

«IL RITO. Nelle notti sacre all’estate, / fluttuano nell’aria / sacerdotesse alate / votate all’antico rito / di risvegliare l’amore sopito. / In quelle notti / brama lucente / mi scorre nel sangue» (p. 14).

 

Il lessico poetico di Amelia Casadei è forse scarno, rilucente e nitido come un’ala di corvo, composto e investito della secchezza delle sue affermazioni liriche che sanno di verità e di esperienza di vita. Il rito che si consuma regolare e opulento nelle notti d’estate, quando il clima si presta proclive e dolce all’escursione delle “sacerdotesse alate” che volano nel cielo ricco di presenze e di sogni, è quello dell’amore.

E’ l’amore come sostanza vibrante dei corpi ma è anche il sentimento che scorre, languido e vigoroso, nello spirito che si ricorda della sua necessità vitale, della sua capacità di irrompere nel mondo per fecondarlo e rinnovarlo. Tutta la poesia della Casadei è attraversato da questo anelito.

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