Fresco di stampa: Stefano Lanuzza, CÉLINE PAS FASCISTE (2023)

Stefano Lanuzza, CÉLINE PAS FASCISTE (Le strade bianche di StampAlternativa, 2023)

Qui la scheda e il pdf del libro


INDICE

UN DIBATTITO
Il medico e lo scrittore 5
Metamorfosi céliniane 35
Paranoia della Storia 59
Lingua e stile di Céline 90
L’understatement e il dolore 117
Congeniale Céline 129
IL VERO CÉLINE 137


Fresco di stampa. Una finestra spalancata sul mondo dei libri.

Consigli di lettura di Francesco Sasso: i libri freschi di stampa che non ho ancora letto, ma a naso sono interessanti. Estratti integrali, anticipazioni sulle novità editoriali e sugli autori. Una guida per scegliere i “vostri” libri a colpo sicuro.

Lucette & Céline

Lucette & Céline

J’ai toujours dormi ainsi dans le bruit atroce depuis décembre 14.

J’ai attrapé la guerre dans ma tête. Elle est enfermée dans ma tête.

(Louis-Ferdinand Céline, Guerre, 2022)


di Stefano Lanuzza 

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Dopo il libro di Sandra Vanbremeersch, La Dame couchée (2021), tradotto in Italia nel 2022 da Marta Morazzoni col titolo di Buongiorno, madame Céline, seguono in Francia la seconda edizione (2022) di Madame Céline, autore David Alliot, e Guerre (2022) di Louis-Ferdinand Céline.

Il primo libro e il secondo riguardano la vedova di Céline, Lucette Almanzor; il terzo, uscito il 5 maggio 2022 in 80mila copie chez Gallimard (che lo presenta come “pezzo capitale nell’opera dello scrittore”), è un inedito ritrovato: un testo che, in mancanza di dati filologici convincenti, potrebbe adombrare un romanzo a parte, elaborato, forse, nel 1934; oppure, più verosimilmente, costituire uno stralcio del Voyage au bout de la nuit (1932) finito nelle mani del giornalista Jean-Pierre Thibaudat e rimasto inedito per molti anni… Più probabilmente – asserisce Pierluigi Pellini –, “Guerre è un abbozzo scartato del Voyage, scritto fra il ’30 e il ’31[…]. Dev’essere stato espunto dall’autore per la sua oltranza pornografica” (“Alias/il manifesto”, 26 giugno 2022).

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I bambini di Louis-Ferdinand Céline. Luisa Crismani, “Hardi petit!”. Attraverso i bambini, Céline

Luisa Crismani, “Hardi petit!”. Attraverso i bambini, Céline, Trieste, Asterios, 2021, pp. 230, € 29,00


di Stefano Lanuzza 

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Così il dottor Destouches (Louis-Ferdinand Céline, 1894-1961) è ricordato dall’amica pittrice Éliane Bonabel: “Non aveva modi arroganti come a volte altri medici. Quando arrivava [in ambulatorio] salutava tutti, era quasi sempre allegro, gioviale, la sua gentilezza e la sua disponibilità verso i bambini sembravano inesauribili” (Ricordi di Clichy, 2002). Sono i bambini su cui Luisa Crismani, pedagogista e letterata, orienta il suo “Hardi petit!”. Attraverso i bambini, Céline (Trieste, Asterios, 2021, pp. 230, € 29,00): non saggio, non biografia, ma diario di un “incontro” e d’un “colloquio” passando dal “Vous Monsieur Céline” all’affettuoso “Tu”, nei toni d’una lunga lettera, si dica pure ‘d’amore’, scritta con mimetica empatia e senza smancerie, stando ai fatti e affidandosi all’immaginazione intesa – è spiegato – “come strumento di conoscenza”.

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Notizie su Louis-Ferdinand Céline

[Fino al 30 agosto RETROGUARDIA è in vacanza. In questo periodo segnaleremo articoli apparsi in rete, podcast, playlist e qualche articolo a sorpresa. Vi ricordiamo il nuovo indirizzo https://retroguardia.net/ . Grazie a tutte le nostre lettrici e ai nostri lettori e buone vacanze!]


Ritrovati in Francia gli archivi perduti di Céline. Le Monde, tra maggiori scoperte letterarie degli ultimi decenni.

PARIGI – C’è chi la ritiene tra le piu’ grandi scoperte letterarie degli ultimi decenni. Sono stati rinvenuti in Francia gli archivi perduti di Louis-Ferdinand Céline, l’autore del ‘Viaggio al termine della notte’, nato a Courbevoie, vicino Parigi, il 27 maggio 1894 e morto a Meudon il primo di luglio del 1961.

Una “scoperta straordinaria”, fatta di lettere, manoscritti, foto inedite, scrive Le Monde, che oggi rivela la notizia in prima pagina. Documenti che secondo gli esperti che gli hanno consultati “dovrebbero modificare in profondità la conoscenza dell’opera” del genio letterario francese la cui opera è segnata anche da odiosi scritti antisemiti. Si tratta, tra l’altro, di “migliaia di foglietti”; scomparsi nel 1944, precisa il giornale in un lungo articolo intitolato “I tesori ritrovati di Céline”.

Continua a leggere l’articolo su ansa.it


LOUIS-FERDINAND CÉLINE

È uscita un’intervista inedita allo scrittore-dottore, critico contro la Francia, gli intellettuali engagé e l’umanità tutta: L.F. Céline, Viaggio al termine del libro, a cura di Stefano Lanuzza, Strade bianche di Stampa Alternativa, 2021, pp.31

Oggi potete leggere un estratto di Viaggio al termine del libro su “Il Fatto Quotidiano”. “Scrivo così pago l’affitto: trama da fruttivendole” (06/08/2021).

Stefano Lanuzza, “Argotier”

Stefano Lanuzza, Argotier. Louis-Ferdinand Céline, l’argot, il Novecento, Milano, Jouvence, 2018, pp. 86, € 9,00

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di Marco Fagioli

Argotier: un saggio di letteratura comparata che ha come spunto emblematico il Louis-Ferdinand Céline innovatore ‘argotico’ del linguaggio letterario posto a confronto con altri autori e con le vicende storiche novecentesche riflesse nel nostro tempo. Céline non è quel tipo di romanziere che narrando dimentica se stesso. Piuttosto, valorizzando in funzione stilistica le possibilità espressive del linguaggio, i neologismi e gli argotismi, le assonanze o gli echi prodotti dalle parole, egli vuole attirare i lettori dentro la propria soggettività delimitatrice dell’orizzonte d’un reale che lo stesso autore – velleitario ideologo e imperfetto politico, moralista paradossale, filosofo anomalo e mistico ateo, ma, alla fine, scrittore inarrivabile – non affabula bensì “presenta” a tutto tondo.

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Argotier. Louis-Ferdinand Céline, l’argot, il Novecento (Milano, Jouvence, 2018, pp. 86, € 9,00) di Stefano Lanuzza è un piccolo libro, ma è destinato a occupare un posto di rilievo nella più estesa bibliografia critica céliniana degli ultimi anni. All’autore si devono anche altri libri sul grande scrittore francese (Maledetto Céline, 2010; Céline della libertà, 2015; Louis-Ferdinand Céline. La parola irregolare, 2015; Céline testimone dell’Europa, 2016), oltre alla curatela e alla traduzione nel 2013 del libro del 1938 di Hanns-Erich Kaminski Céline in camicia bruna.

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SUL TAMBURO n.77: Marco Fagioli – Stefano Lanuzza, “Marginalia intorno a Louis-Ferdinand Céline”

Marco Fagioli – Stefano Lanuzza, Marginalia intorno a Louis-Ferdinand Céline, Firenze, AION Edizioni, 2018

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di Giuseppe Panella*

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Non sono certo marginali i problemi, le connessioni e i rapporti intellettuali e letterari sollevati da Fagioli e Lanuzza a proposito dell’opera di Louis-Ferdinand Céline, soprattutto rispetto ai suoi scritti più controversi e combattuti come le Bagatelles pour une massacre o i romanzi “autobiografici” del grande scrittore francese. Così come non sono marginali gli interrogativi morali suscitati da questioni ancora scottanti come il “forsennato” antisemitismo di Céline o quelli estetici legati al suo rapporto con le altre arti (la pittura, il cinema, la musica, la canzone).

Céline è ancora tutto un continente letterario e storico da esplorare nonostante la gran quantità di inchiostro versato sulla sua vita e sulla sua opera e la grande battaglia critica e politica combattuta in suo nome. Forse per nessuno degli altri grandi scrittori del Novecento lo schieramento si è diviso in maniera così netta tra chi lo voleva relegato nell’enfer degli scrittori pericolosi e funesti, da evitare o da boicottare (si pensi alla severa quanto infondata condanna di Sartre che pure aveva attinto a piene mani dalla sua proposta letteraria e dal suo laboratorio stilistico) e chi, invece, tendeva a giustificare tutto di lui, ogni suo scritto compresi i pamphlet antisemiti più accesi, in nome della supremazia della scrittura e dello stile. Il fatto è che anche nel caso Céline, anche se ammetto che è molto difficile, bisogna distinguere tra le asprezze dell’uomo e le sue vicende personali e il risultato della sua proposta di scrittura e la sua rivoluzione stilistica.

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SUL TAMBURO n.44: Marco Fagioli – Stefano Lanuzza, “Arletty, Sartre e Louis-Ferdinand Céline”

Marco Fagioli – Stefano Lanuzza, Arletty, Sartre e Louis-Ferdinand Céline, Firenze, AIÓN, 2016

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di Giuseppe Panella

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Céline-Destouches amava il cinema ma non solo per le sue qualità artistiche e attoriali: sperava di riuscire a guadagnarci una quantità considerevole di quattrini da lasciare alla moglie Lucette Almansor quando sarebbe scomparso dato che i diritti d’autore accumulati nel tempo non sarebbero bastati a questo scopo. Lo scrittore di Courbevoie credeva che dalle sue opere e dai suoi libretti per balletto sarebbe stato possibile ricavare dei soggetti cinematografici credibili e allettanti per registi e produttori. Questa si sarebbe rivelata una pia illusione: a tutt’oggi nessun film è stato realizzato a partire da sue opere letterarie o è stato basato sulle vicende avventurose e spesso rocambolesche della sua vita. Eppure le potenziali filmiche dei suoi romanzi erano ben chiare a Céline (il quale scrisse pure un trattamento mai realizzato dal suo grande romanzo Voyage à bout de la nuit, un testo che sottoposi all’interesse di Sergio Leone, grande ammiratore dello scrittore francese, assai propenso a realizzare un film ispirato a quest’opera ma troppo presto fermato dalla sua morte precoce).

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Quale Europa… Tra due eccellenti testimoni. L-F. Céline (di Stefano Lanuzza) e T. De Mauro

copertina-celine-lanuzzaQuale Europa… Tra due eccellenti testimoni. L-F. Céline (di Stefano Lanuzza) e T. De Mauro

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di Antonino Contiliano

Dopo il discorso sul divenire-Europa (1 Settembre 2016), svolto a proposito dell’Europa odierna da Tullio De Mauro – noto linguista italiano – nell’atrio del “Carmine” di Marsala in occasione della Cittadinanza onoraria conferitagli dall’attuale Amministrazione cittadina in carica, un altro discorso scritto (legato al luogo-tempo Europa) è presente in Città.

Il discorso altro sull’Europa è invece il Céline testimone dell’Europa di Stefano Lanuzza, scrittore, saggista, storico e critico letterario. Il libro, pubblicato per i tipi di «Prova d’Autore» (Catania, 2016), è qui opportuno ricordare che da settembre è presente negli scaffali della biblioteca comunale “Struppa” di Marsala. L’opera è stata donata all’istituzione bibliotecaria da chi scrive.

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“La «petite musique» di Céline”. Saggio di Domenico Carosso. (Parte I)

celineLa «petite musique» di Céline (prima parte)

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di Domenico Carosso

Capire l’argot per leggere Céline non basta, tanto più che l’autore è consapevole del rapido invecchiamento di lingue e dialetti, che guarda con fastidio, come una possibile fonte di blocco mentale, come sanno i suoi lettori francesi. E d’altronde l’uso che Céline fa delle 37 varianti argotiche contate da Henri Godard, il suo maggiore studioso, non è mimetico, ma occasionalmente omeopatico, come dice bene il traduttore italiano Ernesto Ferrero, il migliore, con Gugliemi e Celati.

Il problema è andare verso l’asprezza tagliente di Céline, la densità fauve che caratterizza la sua pagina, tenendo conto che il suo intraducibile jazz è quello di chi è cresciuto sotto le vetrate del passage Choiseul, nel II Arrondissement, tra l’odore di orina, i merletti inamidati della madre Marguerite, le canzoni di Aristide Bruant, dure ed epiche, e di Fréhel, forti e commoventi. Nella voce stessa di Céline, nel suo modo di parlare e nella sua scrittura, c’è sempre il suono di una vecchia parlata da faubourg, un impasto di gerghi vari che per sonorità e cadenze non ha niente a che fare col francese scolastico.

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Lucette Destouches, Véronique Robert, “Céline segreto”

Lucette Destouches, Véronique Robert, Céline segretoLucette Destouches, Véronique Robert, Céline segreto, trad. Di Maruzza Loria, a cura di Francesco Piga, Lantana ed., 2012, pp.140, € 14,50.

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di Francesco Sasso

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Libro interessante e bello questo su Céline scritto da Lucette Destouches e Véronique Robert, pubblicato da Lantana. Per chi non lo sapesse, Lucette Destouches è l’ultima moglie dello scrittore francese: chi meglio di lei può raccontarci il Céline privato? Lucette Destouches nasce nel 1912, promettente ballerina e poi insegnante di danza, sposa Céline nel 1943. Dopo un breve periodo trascorso a Parigi e le tragiche peregrinazioni in Germania e in Danimarca, i due coniugi tornano in Francia nel 1951 a Meudon, dove vivono in completa solitudine. Lucette Destouches ha quasi novant’anni quando una sua allieva, Véronique Robert, decide di trascrivere i loro colloqui.

 

Il libro esordisce così:

 

«Dalla morte di Louis, la vita non mi interessa più. È come se con lui avessi nuotato in un fiume puro e trasparente, e adesso senza di lui mi ritrovassi in un’acqua sporca e fangosa. Siamo stati solo noi due e nessun altro per venticinque anni. Lui mi proteggeva da tutto e io gli ho dato tutto. […] Era la storia di Céline, non la mia, ma da questa vita io sono uscita bruciata» (p.13)

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STORIA CONTEMPORANEA n.56: Viaggio al termine dell’oblio. Marina Alberghini, “Louis-Ferdinand Céline gatto randagio”

Viaggio al termine dell’oblio. Marina Alberghini, Louis-Ferdinand Céline gatto randagio, Milano, Mursia, 2009

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di Giuseppe Panella*

Le biografie del dottor Destouches-Céline sono di solito, et pour cause, molto voluminose (ne fa fede la vita in tre grossi volumi pubblicata dalla casa editrice Mercure de France con il semplice titolo di Céline e redatta da François Gibault, l’avvocato ammiratore dello scrittore francese che l’ha raccontata dettagliatamente). D’altronde, sull’autore del Voyage au bout de la nuit c’è ancora, sempre, comunque, molto da dire. La sua vita e la sua opera sono temi sterminati e difficili da riassumere.

Non è facile provarsi, allora, a sintetizzare un libro colossale come questo di Marina Alberghini. Forte delle sue millecentocinquantacinque pagine, esso non percorre soltanto la vita complessa e ricchissima di avvenimenti anche spettacolari di Louis-Ferdinand Destouches meglio noto con lo pseudonimo di Céline (dal nome della sua amatissima nonna paterna) ma ricapitola le vicende storiche di un mondo, quello che segue alla fine della Belle Époque europea per attraversare sanguinosamente le due grandi guerre mondiali del secolo e una parte dell’affannoso dopoguerra che seguirà sotto il segno della Cold War variamente combattuta tra gli Stati Uniti d’America e l’URSS allora comunista.

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STORIA CONTEMPORANEA n.52: Stefano Lanuzza, “Maledetto Céline. Un manuale del caos”

Negli anni tra il 1896 e il 1901 (rispettivamente nel 1896, 1897, 1899 e 1901), Anatole France scrisse quattro brevi volumi narrativi (ma dal taglio saggistico e spesso erudito) che intitolò alla fine Storia contemporanea. In essi, attraverso delle scene di vita privata e pubblica del suo tempo, ricostruì in maniera straordinariamente efficace le vicende politiche, culturali, sociali, religiose e di costume del tempo suo. In particolare, i due ultimi romanzi del ciclo presentano riflessioni importanti e provocatorie su quello che si convenne, fin da subito, definire l’affaire Dreyfus. Intitolando Storia contemporanea questa mia breve serie a seguire di recensioni di romanzi contemporanei, vorrei avere l’ambizione di fare lo stesso percorso e di realizzare lo stesso obiettivo di Anatole France utilizzando, però, l’arma a me più adatta della critica letteraria e verificando la qualità della scrittura di alcuni testi narrativi che mi sembrano più significativi, alla fine, per ricomporre un quadro complessivo (anche se, per necessità di cose, mai esaustivo) del presente italiano attraverso le pagine dei suoi scrittori contemporanei. (G.P)

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di Giuseppe Panella

Stefano Lanuzza, Maledetto Céline. Un manuale del caos, Viterbo, Stampa Alternativa / Nuovi Equilibri, 2010

In un ormai celebre (e forse per questo dimenticato) numero speciale de “Il Verri” uscito nel 1968 e dedicato in gran parte allo scrittore francese, Giuseppe Guglielmi, futuro traduttore e divulgatore dell’opera céliniana, si chiedeva, un po’ ironicamente ma non troppo, “Chi ha paura, oggi, di Louis- Ferdinand Céline ?” (era il numero 26 dalla direzione di Luciano Anceschi). Lo scrittore di Meudon era morto da pochi anni, nel 1961, appena dopo aver terminato l’ultimo volume della Trilogia della guerra, Rigodon (o è una leggenda anche questa? – la vita di Céline è tutta costellata di leggende più o meno provate, più o meno veritiere, più o meno costruite da lui stesso).

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Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline

Vorrei parlarvi di un capolavoro pubblicato nel 1932: Viaggio al termine della notte del narratore Louis-Ferdinand Céline (1894-1961), romanzo dalla violenta e distruttiva carica espressionistica e antiborghese in cui la corrosione dei personaggi e del linguaggio approda al delirio e alla poesia.

<< Cosa conta il mio libro? Non è letteratura. È vita, la vita così come si presenta. La miseria umana mi sconvolge, fisica o morale che sia. È sempre esistita d’accordo; ma un tempo la si offriva a un Dio, qualunque esso fosse. Oggi il mondo è pieno di miserabili e la loro angoscia non ha più nessun senso. La nostra epoca d’altronde è un’epoca di misera senz’arte; una cosa penosa. L’uomo è nudo, spogliato di tutto, anche della fede in se stesso. Il mio libro è questo>>.

Céline è uno di quei rari scrittori che mette la propria “pelle sul tavolo”, decidendo di sprofondare interamente nella vita per poterla così rappresentare, esplorando le cavità più oscure e meschine dell’anima umana.

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Céline e l’attualità letteraria (1932-1957) a cura e con uno scritto di Giancarlo Pontiggia

Recensione/schizzo

La raccolta di interviste e interventi polemici, presentazioni, lettere, Céline e l’attualità letteraria (1932-1957) si propone come documento di una vita letteraria unica.

 In questo volume, edito da SE, emerge la figura del medico/letterato Céline, imprudente e ferito. L’uomo che soffriva la stupidità, che percepiva il dolore esistenziale d’esser uomo empio, denigrato, degradato; sfregiato dall’ipocrisia e dalla morte.

Louis-Ferdinand Céline era una natura viscerale, istintiva. Era l’uomo del rifiuto e del delirio. Era lo scrittore che scoprì uno stile, il suo, inconfondibile. Linguaggio fortemente metaforizzato, vivo.
 
Questo volume ci restituisce, insomma, un frammento di vita letteraria dello scrittore francese.

f.s.

[Céline e l’attualità letteraria (1932-1957) a cura e con uno scritto di Giancarlo Pontiggia, SE, 2001, pag. 144, euro 10,33]