Emilio e Odoardo – il viaggio come scelta di vita. Paolo Ciampi, I due viaggiatori. Alla scoperta del mondo con Odoardo Beccari ed Emilio Salgari, Firenze, Mauro Pagliai Editore, 2010
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di Giuseppe Panella*
Già una volta Paolo Ciampi ci aveva provato (Gli occhi di Salgari. Avventure e scoperte di Odoardo Beccari, viaggiatore fiorentino, Firenze, Polistampa, 2003) a mettere insieme i due autori di romanzi di avventure di viaggio, ma mai lo aveva fatto con tanta passione, con tanta pertinacia, con tanta voluttà autobiografica. Se Emilio Salgari con i suoi romanzi di amore e di morte e di vendetta avevano allietato la sua infanzia di lettore accanito costituendo così un patrimonio culturale che non avrebbe mai potuto dissipare intieramente, la scoperta del botanico fiorentino Odoardo Beccari lo ha conquistato completamente spingendone ad approfondire in maniera accurata e coinvolgente la figura letteraria e umana. Se Salgari poteva essere considerato un autore classico per l’infanzia (ma mai una definizione tale fu mal utilizzata per definirlo!) e, quindi, una lettura quasi obbligata, l’opera principale di Beccari (Nelle foreste di Borneo. Viaggi e ricerche di un naturalista, Firenze, Landi, 1902) era stata una rivelazione più tarda. La racconta quasi in apertura di libro lo stesso autore, ricordandone lo stupore e la forza evocativa, il fascino che lo aveva attirato con la forza di una calamita: