a cura di Francesco Sasso
Proust o del sentimento, edito nel 1943 da Garzanti e riproposto nel 2007 dalla casa editrice Ananke, è il primo saggio scritto da Morselli, prefato da Antonio Banfi. Esso si inserisce, nella seconda metà del Novecento, in un panorama critico italiano ancora piuttosto spoglio, se si eccettuano i nomi di Cecchi e Debenedetti.
Proust è un modello di ricerca in cui memoria e sentimento si saldano e si universalizzano nella scrittura letteraria. Morselli inizia sin dal suo primo scritto giovanile a riflettere, attraverso Proust, sul tema dell’autobiografismo «da lui strettamente ribadito nei termini non di una ricostruzione documentaria, bensì di una rievocazione implicante una scelta e una reinterpretazione dei fatti» (Simona Costa, Guido Morselli, Firenze, La nuova Italia, 1981, pag.14)