La scrittura può salvare. Giuseppe Daddiego, So contare i giorni, Stilo Editrice, 2013, 108 pp.,€ 10,00
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di Giovanni Inzerillo
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Assai poco si parla pubblicamente di carceri e di detenuti. Eppure il degrado umano, l’abbandono sociale dei condannati, il sovraffollamento e lo stato di invivibilità dei luoghi di pena, l’alto tasso di suicidi di detenuti e di guardie carcerarie sono una questione ben nota in Italia – Pannella e i radicali docent. Pur se animati da valide motivazioni, gli scioperi della fame sembrano utili solo a far dimagrire i poveri malcapitati che protestano, detenuti compresi. E così, quelle brevi notizie, appena accennate in coda alle edizioni dei telegiornali, scivolano presto nel dimenticatoio. Perché, a voler essere onesti e un po’ sfacciati, non è neppure affar nostro; che marciscano pure in carcere questi delinquenti! In strada non li vogliamo mica! Se lo sono meritati! – pensa ma non dice la voce della nostra onesta coscienza.
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