Paolo Fantozzi, Anglo-Toscana. Scrittori inglesi e americani nel paesaggio toscano, Apice libri, 2022, pp. 256, 15 euro
di Gustavo Micheletti
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Scrittori inglesi e americani nel cuore della “patria della bellezza”.
Quando Percy Bysshe Shelley salpò dal porto di Livorno a bordo della sua imbarcazione, il Don Juan, per recarsi a Lerici era l’otto Luglio del 1822. Durante quell’estate particolarmente calda ebbe così inizio il suo ultimo viaggio e la storia del suo naufragio. Il suo corpo, già in stato di putrefazione, fu ritrovato sulla spiaggia di Viareggio e venne riconosciuto solo perché aveva ancora in tasca un volume delle poesie di John Keats. George Gordon Byron e altri amici assistettero sul posto alla cremazione del corpo di Shelley pensando alla grandezza e alla desolazione che quei luoghi gli avevano sempre ispirato e videro il suo cadavere aprirsi davanti ai loro occhi fino a scoprire il cuore.
A Viareggio, non lontano dal molo, una grande piazza alberata è ancora intitolata al poeta, che pare fosse solito passare ore a osservare le lucciole. Così almeno riporta Leigh Hunt in una lettera, e una notte a questo caro amico del poeta venne da chiedersi se qualcuna delle particelle che aveva lasciato sulla terra non alimentasse la loro leggiadra e amorevole luce.
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