di Francesco Sasso
Un vigoroso talento, Ivano Ferrari, che ritrae con vivo orrore e sanguinose tinte la morte all’interno di un macello. Il poeta ha lavorato a lungo in un macello, scrivendo decide e decine di poesie come scialuppe di salvataggio fra la merda, il sangue, le frattaglie e le ossa degli animali uccisi.
Niente addobbi viola
le croci coperte dalle tute sporche
l’incenso deodora altre chiese,
non bruciano candele
solo grasso di cavalli col carbonchio
eppure la santità del sacrificio
avvolge ogni spazio del carnaio
muscoli domati, nervi di scarto
certamente troppo per un dio
con la puzza al naso.
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