Trascrivo qui alcune poesie da Le pause della serie evolutiva di Vincenzo Frungillo, da poco uscito per Oèdipus nella nuova collana Croma k a cura di Ivan Schiavone. (f.s.)
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da Terre straniere
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Veglio sui campi lasciati a maggese,
c’è chi dice che i frutti verranno dal cielo,
che i semi di tutti, appena dischiusi,
torneranno ad esser distrutti,
che non esiste un solo virgulto,
che non abbandoni il suo velo.
Ma io veglio sui campi lasciati a maggese,
sui corsetti di giovani donne,
sulla magra speranza della notte.
E vedo i cani annusare lungo i bordi,
mi chiedo cosa cerchino le loro bocche,
se siano richiami di forze nascoste.
Mi ritrovo al confine del tempo,
che a volte dimentico, a volte rinnovo.
(p. 24)
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