Sono un uomo che ci crede ancora…sono malato
di conoscenza, di voglia di cambiare le cose…
Forse è da lì che ciascuno di noi dovrebbe
ripartire, dall’individuo e dalle sue contraddizioni.
Giorgio Gaber (1984/1998)
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La passione del “noi” e il conflitto, il mondo di Giorgio Gaber. Due parole sul saggio del prof. Claudius Messner
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di Antonino Contiliano
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La realtà, lasciò scritto Bertolt Brecht nei suoi pensieri sull’arte e la letteratura (oltre che nei suoi testi poetici e teatrali), ha più forme di quante ne possa inventare la poiesis dell’uomo, e di quelle che la “modernità”, in particolare, ha pensato e agito per creare un uomo e una società nuovi. Questi, specie nel Novecento, il “secolo breve”, ci ha provato (sintetizziamo e per approssimazione), fallendo, infatti, in modi diversi (ma il secolo breve avrebbe anche di che difendersi di fronte a un tribunale!). Sono le prove delle grandi guerre e delle rivoluzioni rosse, nere, gialle e bianche; quelle dei blocchi contrapposti e degli equilibri del terrore o quelle degli ecumenismi etico-religiosi fondamentalisti, e di segno diverso; quelle tecnologiche e ideologiche della prima e seconda (post-fordista) industrializzazione o quelle che fanno appello al diritto, ai diritti e ai diritti fondamentali, etc.