William Gaddis, “Gotico Americano”

William Gaddis – Gotico Americano

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di Amedeo Buonanno

Leggere un romanzo di Gaddis è sempre un’esperienza edificante, il turbinio dei dialoghi fa sì che il lettore da statico diventi un vero protagonista del racconto origliando, guardando dal buco della serratura lo svolgersi degli eventi. Inizialmente si è spaesati, si hanno le vertigini per la quantità di informazioni, per la densità dei discorsi ma poi ci si abitua e le cose iniziano a prendere forma. “Gotico Americano”, il terzo romanzo di Gaddis, non è differente, anzi, lo scenario claustrofobico della casa in stile gotico americano in cui è ambientato, ne esalta la drammaticità. Seppure la dimensione dell’opera è minore di quella dei precedenti lavori di Gaddis, la profonda e severa critica alla società è immodificata.

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William Gaddis, “JR”

William Gaddis  – JR

(Alet Edizioni, 2009)

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di Amedeo Buonanno

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“JR” è la prima opera di William Gaddis a ricevere il National Book Award nel 1976 ma sono stati necessari quasi 35 anni per vederne pubblicata in Italia la traduzione ad opera dell’ottimo Vincenzo Mantovani e della coraggiosa casa editrice Alet Edizioni.

Molti sono gli aspetti che potrebbero scoraggiarne la lettura: la dimensione notevole (quasi 1000 pagine), l’uso esclusivo del dialogo tra personaggi senza l’indicazione di chi sia di volta in volta a parlare, un gran numero di personaggi e storie che si intrecciano, insomma tutti ingredienti che potrebbero allontanare un lettore medio; ma questo lettore perderebbe la possibilità di leggere una grandissima opera letteraria, lucida, satirica, in molti punti anche esilarante. Una volta iniziato a leggere, seguendone il ritmo, non si potrà che godere del piacere della lettura. Come infatti osserva Thomas Moore [1], l’uso del dialogo aumenta la vitalità del racconto riducendo la differenza tra la durata di un episodio ed il tempo necessario per leggerlo. Se infatti lo stesso libro fosse stato scritto usando metodi “tradizionali” sarebbe stato necessario un numero di pagine ben maggiore e la scelta coraggiosa di eliminare completamente la voce narrante, ha il preciso obiettivo di aumentare l’immediatezza e la partecipazione del lettore.

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“Le perizie” di William Gaddis

di Amedeo Buonanno

 
“L’errato giudizio di una generazione è sempre fonte di sorpresa per la successiva.” Uguale stupore, suggerisce Steven Moore nel suo saggio “William Gaddis”, ci prende ora quando veniamo a conoscenza che “Le perizie”, opera prima di William Gaddis pubblicata nel 1955, fosse stata largamente ignorata per 20 anni fino alla pubblicazione, nel 1975, di “JR”. Sfortunatamente in Italia l’autore continua ad essere perlopiù ignoto nonostante la vittoria del National Book Award per ben due volte (nel 1976 per “JR” e nel 1994 per “Frolic of his own”). La sua ridotta notorietà qui da noi è andata di pari passo con la mancata traduzione delle sue opere in italiano, basti pensare che solo nel 2009,  dopo 34 anni dalla sua pubblicazione, è apparso sugli scaffali delle librerie, per i tipi di Alet, “JR“.

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