Negli anni tra il 1896 e il 1901 (rispettivamente nel 1896, 1897, 1899 e 1901), Anatole France scrisse quattro brevi volumi narrativi (ma dal taglio saggistico e spesso erudito) che intitolò alla fine Storia contemporanea. In essi, attraverso delle scene di vita privata e pubblica del suo tempo, ricostruì in maniera straordinariamente efficace le vicende politiche, culturali, sociali, religiose e di costume del tempo suo. In particolare, i due ultimi romanzi del ciclo presentano riflessioni importanti e provocatorie su quello che si convenne, fin da subito, definire l’affaire Dreyfus. Intitolando Storia contemporanea questa mia breve serie a seguire di recensioni di romanzi contemporanei, vorrei avere l’ambizione di fare lo stesso percorso e di realizzare lo stesso obiettivo di Anatole France utilizzando, però, l’arma a me più adatta della critica letteraria e verificando la qualità della scrittura di alcuni testi narrativi che mi sembrano più significativi, alla fine, per ricomporre un quadro complessivo (anche se, per necessità di cose, mai esaustivo) del presente italiano attraverso le pagine dei suoi scrittori contemporanei. (G.P)
di Giuseppe Panella
14. Della graphic novel e altre forme espressive. Lorenzo Mattotti – Jorge Zentner, Il rumore della brina, trad. it. di Lilia Ambrosi, Torino, Einaudi, 2003; Massimo Carlotto – Igort, Dimmi che non vuoi morire, Milano, Mondadori, 2007
Che cos’è una graphic novel, anzi un graphic novel (per esso va usato più correttamente il maschile, dato che novel si traduce romanzo in italiano? E’ un romanzo (fortemente caratterizzato in senso narrativo) per immagini.
Si tratta, quindi, di un sotto-genere delle storie a fumetti caratterizzato da una maggiore lunghezza rispetto agli albi tradizionali e rivolte al pubblico tradizionali dei lettori di libri (e non di fumetti).