Chuck Kinder, Lune di miele. Precauzioni per l’uso, trad. Giovanna Scocchera, Fazi Editore, 2002, pp.386, € 16,00
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di Francesco Sasso
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Chuck Kinder viene oggi considerato tra i massimi narratori americani di fine Novecento. Non so se ciò sia vero. Tuttavia il romanzo Lune di miele è divertente e riesce a coinvolgere il lettore. Chuck Kinder esordisce con Shakehunter (1973) seguito da The Silver Ghost (1978). Poi per 23 anni si dedica alla stesura di Lune di miele, sino a ritrovarsi tra le mani un manoscritto di 3000 pagine non ancora concluso. E qui interviene l’amico Scott Turow per una revisione. Quest’ultimo riesce a ridurre il manoscritto a 900 pagine, dimezzate poi, ulteriormente, prima della pubblicazione. Per comprendere di cosa stiamo parlando, basta ricordate Michael Douglas nelle vesti di Grady Tripp, alias Chuck Kinder, in Wonder Boys, film tratto dal romanzo di Michael Chabon – ex allievo di Kinder stesso.
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