Chuck Kinder, “Lune di miele. Precauzioni per l’uso”

Chuck Kinder, Lune di miele. Precauzioni per l’uso, trad. Giovanna Scocchera, Fazi Editore, 2002, pp.386, € 16,00

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di Francesco Sasso

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Chuck Kinder viene oggi considerato tra i massimi narratori americani di fine Novecento. Non so se ciò sia vero. Tuttavia il romanzo Lune di miele è divertente e riesce a coinvolgere il lettore. Chuck Kinder esordisce con Shakehunter (1973) seguito da The Silver Ghost (1978). Poi per 23 anni si dedica alla stesura di Lune di miele, sino a ritrovarsi tra le mani un manoscritto di 3000 pagine non ancora concluso. E qui interviene l’amico Scott Turow per una revisione. Quest’ultimo riesce a ridurre il manoscritto a 900 pagine, dimezzate poi, ulteriormente, prima della pubblicazione. Per comprendere di cosa stiamo parlando, basta ricordate Michael Douglas nelle vesti di Grady Tripp, alias Chuck Kinder, in Wonder Boys, film tratto dal romanzo di Michael Chabon – ex allievo di Kinder stesso.

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Chuck Kinder, “L’ultimo danzatore di montagna. Dure lezioni in materia d’amore, sconfitta e vita da fuorilegge”

Chuck Kinder, L’ultimo danzatore di montagna. Dure lezioni in materia d’amore, sconfitta e vita da fuorilegge, pref. Christian Frascella, trad. Manuela Francescon e Giovanna Scocchera, Fazi Editore, 2009, pp.535, € 19,50

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di Francesco Sasso

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È fin troppo facile, ma del resto inevitabile, rintracciare connessioni e corrispondenze tra le origini e le esperienze di vita di Chuck Kinder ed i contenuti evidenti o profondi delle sue opere.
A questa pratica è lo scrittore stesso che del resto ci obbliga, a partire dalla scelta del nome del protagonista, che è il suo. Anche gli altri protagonisti dei suoi romanzi ricalcano nella diversità delle situazioni una condizione esistenziale che fu la sua e genera quello che potremmo definire il paradigma dell’inetto (di novecentesca memoria) in salsa USA, quello per intenderci dell’aspirante scrittore fallito, drogato, alcolizzato, fedifrago, costretto a ripiegare nell’insegnamento universitario, ma comunque saldamente inserito nel contesto di un sistema di vita intellettuale vivo.

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