ARTHUR GORDON PYM: UN ALTRO LIBRO PARALLELO? Un esperimento a puntate stagionali

ARTHUR GORDON PYM: UN ALTRO LIBRO PARALLELO?

Un esperimento a puntate stagionali

[estate 2022: bozza di un supposto primo capitolo (I) corrispondente alla «Preface» di A. Gordon Pym di E. A. Poe]

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di Luciano Curreri* (ULIEGE, TRAVERSES, CIPA)

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I

Prefazione

Sono «tornato» a confrontarmi con la letteratura americana ottocentesca «alcuni mesi or sono, dopo un’incredibile serie» (RC, p. 3)1 di letture delle collodiane Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino (1881 e 1883) e, ancor più, dei loro infiniti dintorni, cioè di quell’«altrove», di quei «mari del Sud» (ibid.), che sanno anche essere le “pinocchiate”, i testi che ne discendono in diverse forme narrative (salgariane…) e saggistiche (e non solo) lungo tutto il Novecento, e già dalla fine del XIX secolo e sino ai primi decenni del Duemila2.

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Seminario su “Hilarotragoedia” di Giorgio Manganelli

 

Segnaliamo il seminario su Hilarotragoedia di Giorgio Manganelli a cura di Francesco Muzzioli.

“Un’occasione per allargare il discorso al tentativo compiuto nella neoavanguardia degli anni Sessanta di impostare il romanzo in senso sperimentale. È vero però che la prova di Manganelli risulta piuttosto a sé stante: non distrugge l’assetto discorsivo e neppure tenta di aderire al caos fenomenologico della vita percettiva, non ricorre all’onirismo, come fa Sanguineti. Manganelli rappresenta un’avanguardia rivolta all’indietro che si rivolge al grande stile del passato nei suoi eccessi (la prosa barocca); e si dà un’organizzazione non propriamente narrativa, piuttosto parodizza la forma-trattato con le sue ipotesi, i commi, le chiose del caso”.

Qui la registrazione del dibattito

Giorgio Manganelli, “Concupiscenza libraria”

Giorgio Manganelli, Concupiscenza libraria, a cura di Salvatore Silvano Nigro, Adelphi, 2020, pp. 454, € 24

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di Francesco Sasso

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«Una antologia è una legittima strage,» scriveva Manganelli nel risvolto di copertina dell’Antologia privata (Rizzoli, Milano, 1989) «una carneficina vista con favore dalle autorità civili e religiose, un massacro commercialmente attendibile». Aveva annotato, nel «Ragguaglio Librario» del dicembre 1949, che non c’è «lavoro più inquietante che scegliere e scartare per fare un’antologia».

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Remainders n.8: Giorgio Manganelli, “La penombra mentale”

Giorgio Manganelli, La penombra mentale. Interviste e conversazioni 1965-1990, a cura di Roberto Deidier, Editori Uniti, 2001, pp.237,€ 15,50 (in internet a metà prezzo)

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di Francesco Sasso

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In questa raccolta di interviste e conversazioni di Giorgio Manganelli (nato a Milano nel 1922, morto a Roma nel 1990), l’autore de Hilarotragoedia (1964) si rivela nella sua complessità di uomo e autore, e le interviste si fanno gioco iperbolico, virtuosismo mimetico, estenuante arte combinatoria, così come le sue opere. In alcune conversazioni, Manganelli fa la parodia a se stesso, talvolta conferisce al genere intervista uno statuto irreale, dissacrando la Letteratura con l’ironia e il sarcasmo.

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STORIA CONTEMPORANEA n.63: Storia di Giorgio Manganelli e dei suoi sodali. “Album fotografico di Giorgio Manganelli”. Racconto biografico di Lietta Manganelli; “I borborigmi di un’anima. Carteggio Manganelli-Anceschi”, a cura di Lietta Manganelli

Storia di Giorgio Manganelli e dei suoi sodali. Album fotografico di Giorgio Manganelli. Racconto biografico di Lietta Manganelli, a cura di Ermanno Cavazzoni, Macerata, Quodlibet, 2010; I borborigmi di un’anima. Carteggio Manganelli-Anceschi, a cura di Lietta Manganelli, Torino, Aragno, 2010

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di Giuseppe Panella*

Si tratta certamente di una faccenda piuttosto strana. Giorgio Manganelli è stato probabilmente uno degli scrittori più straordinari e meno considerati della letteratura italiana del Novecento. Nessuna storia del dopoguerra letterario può fare a meno di citarlo e di considerarlo come uno degli esiti migliori del passaggio culturale e stilistico tra le due guerre, eppure i suoi libri e le sue invenzioni narrative sono ben lungi dall’ottenere l’attenzione dei lettori così come meriterebbero. La sua opera attende ancora una compiuta sistemazione critica e sospetto che ancora testi inediti non pubblicati aspettino di ricevere la loro sistemazione editoriale. Questo album fotografico, ritrovato tra le carte dello scrittore che le aveva conservate anche se nel modo un po’ disordinato che lo contraddistingueva, è diventato nel gustoso e simpatetico racconto della figlia Amelia Antonia detta Lietta una sorta di continuazione per immagini della sua opera di scrittore.

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