Ciò che è difficile capire. Andrea Marchetti, Le nebbie del passato, prefazione di Andrea G. Pinketts, Napoli, Tullio Pironti Editore, 2013
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di Giuseppe Panella
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Scrive con acutezza Pinketts nella sua breve Prefazione a questo romanzo di investigazioni ed efferati delitti (di cui una versione era già uscita in formato e-book prima della pubblicazione in cartaceo presso Pironti) che nel 1990 il “giallo” letterario italiano fu finalmente sdoganato presso il grande pubblico italiano e internazionale durante il corso del Mystfest, la rassegna del romanzo poliziesco che si teneva a Cattolica a partire dal 1979, anche se i suoi intenti erano quelli di promuovere la produzione cinematografica di genere, in particolare il noir1 :
«Il resto è storia. Il noir italiano è diventato una certezza internazionale. I Carlotto, i Fois, i Montanari, i Cappi, i Di Marino sono prodotti DOP (denominazione di origine poliziesca) per palati raffinati che non disdegnano il pop. Carta bianca di Lucarelli è ambientato un paio di anni prima di Le nebbie del passato di Andrea Marchetti. La guerra, il fascismo, l’ambiguità, la storia sono pennellate di colore indefinito tendente al rosso sangue su un’indagine che non è sicuramente solo gialla. Le nebbie del passato raccoglie il testimone lucarelliano. Lo passa dal commissario De Luca2 al maresciallo Leonardi, altrettanto pronto, disposto e in grado (John Wayne docet) a sciogliere i nodi e a regolare i conti del buio prima e dopo la siepe del conflitto mondiale. Montebello, piccolo centro appenninico, ha i suoi segreti come Twin Peaks»3.