“Ricordami per sempre”, fotografie di Marco Signorini, testi di Giulio Mozzi. Museo Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo (MI): 23 ottobre 2011 – 18 marzo 2012

Ricordami per sempre, fotografie di Marco Signorini, testi di Giulio Mozzi. Museo Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI): 23 ottobre 2011 – 18 marzo 2012

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di Francesco Sasso

Quando si parla di museo si corre il duplice rischio, contrapposto, di pensare ad un luogo in cui sono raccolte creazioni artistiche consacrate dalla critica, dall’altro ad uno spazio espositivo in cui sono conservati reperti archeologici. Di fatto, il museo è anche luogo per eccellenza dove esporre gli esiti espressivi di un dato periodo preso in esame. È quindi con interesse che ai primi di dicembre ho visitato il Museo Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI). Qui mi sono imbattuto nella mostra dedicata ai fotoromanzi. Come recita la locandina:

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“Il culto dei morti nell’Italia contemporanea” di Giulio Mozzi. Una raccolta di Saturae contemporanee

culto dei morti- mozzi

di Francesco Sasso

Desidero segnalarvi l’opera in versi Il culto dei morti nell’Italia contemporanea di Giulio Mozzi, noto ai lettori soprattutto per i suoi racconti. Leggiamo nella Nota al testo:

 «Ho compilato la sostanza del Culto tra il sei febbraio ’98 (vedi sotto) e il nove aprile ’99 (giorno nel quale ho stabilito di non poterne più): negli stessi mesi in cui scrivevo, correggevo e pubblicavo Fantasmi e fughe».

 L’opera uscì nel 2000 per Einaudi. E’ ora possibile scaricare il testo gratuitamente cliccando qui.

 Ad una prima lettura, Il Culto si riallaccia all’esperienza di tanta poesia sperimentale, cioè a quel filone pur sempre convenzione che identifica la poesia come “rottura dalla convenzione”.

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Tutti gli ebook di [in]edito mozzi

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[IN]EDITO MOZZI

 Serie di racconti di Giulio Mozzi

 

newUltimo ebook della serie [in]edito mozzi: Emilio delle tigri di Giulio Mozzi

 

 [QUI] puoi scaricare e leggere tutti racconti di Giulio Mozzi in fomato pdf.

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 Racconti pubblicati

1.       GIULIO MOZZI, Dalla parte (racconto pubblicato in Tutti giù all’inferno)

2.       GIULIO MOZZI, Contenitore a tempo arrestato, (racconto pubblicato su “Corriere del Veneto”, dorso regionale del “Corriere della sera”.)

3.       GIULIO MOZZI, Dispersione (racconto inedito del 1996)

4.       GIULIO MOZZI, Io e Michele (racconto pubblicato in L’Africa secondo noi)

5.       GIULIO MOZZI, Advertattoo, ovvero le incertezze del mestiere (racconto inedito del 1999)

6.       GIULIO MOZZI, Emilio delle tigri (andato in scena l’11 giugno 2007, a Padova, nell’ambito della manifestazione “Teatri alle Mura”)

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Dalla Nota di lettura di Marino Magliani in GIULIO MOZZI, Dalla Parte, fasc. I.

I racconti di Giulio Mozzi, come gli diceva il fratello – sostiene Giulio Mozzi – sono racconti che fanno cadere l’anima. Non sono molto d’accordo, credo che un’anima non riesca a cadere più di tanto perché l’anima che sento di avere io è già posata in un posto che sta al fondo, un deposito dove si fermano le cose, e dove rimangono anche i racconti. Anche quelli di Mozzi.

Qualche giorno fa Francesco Sasso ed io abbiamo fatto una breve chiacchierata sui racconti di Mozzi. Tutto è nato dalla pubblicazione in rete di un estratto di «tentativo di romanzo» di Mozzi, passatemi il termine tentativo.
Se non lo conoscessi personalmente, potrei immaginare Mozzi come uno che ha gettato dai finestrini dei treni più tentativi di romanzi di quanti una generazione di scrittori veneti non abbia annegato nei canali di quella regione. Anche conoscendolo personalmente l’immagine è confermata.

Alla fine, con Francesco, è maturato il progetto di offrire ai lettori un Mozzi che non fosse il solito raccoglitore dei frammenti di vetro che tutti conosciamo o il narratore di un altro tentativo di romanzo annegato, ma un Mozzi sconosciuto ai più, grottesco. Un Mozzi che quando lo lessi  […] mi divertì come a leggere certe pagine di Palazzeschi, e non dico che assomiglia a Palazzeschi. Dico che ho riso. […]

(Marino Magliani)

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Dalla Postfazione di Giuseppe Panella in GIULIO MOZZI, Dispersione, fasc. III

E perché Giulio Mozzi non avrebbe dovuto provarci a scrivere un “vero” racconto di narrativa d’anticipazione (preferisco questo termine più articolato – e più classico – a quello ormai troppo banalizzato e ormai logoro di fantascienza)? Lo ha fatto realizzando questa Dispersione che è, nonostante il finale a sorpresa (ma è poi un finale?), un racconto di genere con tutti i crismi con tutte le sfaccettature del caso (c’è perfino la storia d’amore!). […]

(Giuseppe Panella)

f.s.

POTERE (EDITORIALE) E LETTERATURA: RIVINCITA DEL WEB E MORTE DELL’ AUTORE

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 [Il saggio “Potere (editoriale) e letteratura: rivincita del web e morte dell’autore” del professor Giuseppe Panella verrà pubblicato nel prossimo numero speciale de Il Ponte (rivista fondata nel ’45 da Calamandrei) dedicato alla letteratura in Italia oggi. f.s. ].

POTERE (EDITORIALE) E LETTERATURA: RIVINCITA DEL WEB E MORTE DELL’ AUTORE

di Giuseppe Panella

«Rivolevo indietro il mio libro perché mi piaceva scrivere. Mi piaceva avere un progetto da portare a termine e mi piaceva soprattutto se si trattava di un progetto difficile come scrivere un libro. Inoltre continuavo a non sapere chi avesse ucciso Wellington e nel mio libro c’erano tutti gli indizi che avevo scoperto e non volevo che venissero buttati via»
(Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte)

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1. Letteratura stampata on demand

Martedì 6 marzo di quest’anno il noto scrittore milanese Giuseppe Genna (1) annunciava, con molta fierezza e una punta di commozione, sul proprio sito web (denominato perlappunto GIUSEPPE GENNA) una notevole e avvincente novità editoriale:

«Svelo la sorpresa, che è tale per gli aficionados che frequentano questo sito e leggono i miei libri. Ho deciso di pubblicare, a puntate, i capitoli dell’inedito MEDIUM, che è il mio libro più intimo e scatenato. Al termine della pubblicazione, verrà reso disponibile il libro in forma integrale, in un file pdf scaricabile gratuitamente. Chi desiderasse avere la versione cartacea, il libro fisico vero e proprio, con tanto di copertina, da subito può ordinarlo cliccando qui o sulla cover a sinistra: costa 6.97 euro, il costo della nuda stampa, io non ci guadagno un centesimo. Il libro è pubblicato scavalcando ogni editore: non ha editore, viene stampato e spedito attraverso un sistema eccezionale di print on demand. E’ allestito un sito con contenuti speciali riguardanti MEDIUM: il progetto, cos’è questo , i personaggi principali, la colonna sonora del libro, brani scelti letti dal sottoscritto in mp3 e ulteriori info su come acquistare fisicamente il libro. MEDIUM per parecchio tempo contaminerà questo sito: è per me un progetto importante, un abbraccio fuori mercato tra autore e lettore, che si avvicinano senza filtri economici. Nel frattempo, continua la seconda stesura del nuovo libro a cui sto lavorando, ma per il momento la priorità è MEDIUM: un progetto che subitaneamente è stato realizzato e a cui tengo molto. Dal sito ufficiale di MEDIUM, desumo la pagina di spiegazione del progetto e la pubblico qui di seguito. Stay tuned. La rivoluzione è in corso d’opera: è l’opera.

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Questo è il giardino di Giulio Mozzi

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di Francesco Sasso 

Gli otto racconti de Questo è il giardino sono storie dell’accadimento minimo.
Nota dominante dei racconti di Mozzi è il massimo livellamento delle distanze tra il personaggio e il lettore, tra la realtà e i simboli.

Nei racconti di Questo è il giardino due livelli di significato diversi, quello reale e quello simbolico, si incontrano e dialogano sottotraccia, componendo un’immagine che testimonia la vita del personaggio nel mondo. Ogni racconto ha l’ambizione di voler provocare la riflessione del lettore sui comportamenti minimi dell’individuo di fronte all’altro, oppure davanti ad un gesto o a se stesso.

La tecnica è semplice e univoca per ogni racconto: un personaggio che è nel mondo, colto dallo scrittore in un tempo di vita (il racconto L’apprendista), in un gesto (Vetri), nell’atto di riflettere (Lettera accompagnatoria), in una rifrazione metaletteraria (Per la pubblicazione del mio primo libro); oppure racconti dove il simbolo è falsamente manifesto (Tana, L’unghia), ma incolore, senza alcuno sbocco ultimo, come la vita di ogni uomo.
L’ultimo racconto, F., fa storia a sé; richiama gli ultimi istanti di vita del magistrato Falcone, anche qui, non la realtà, ma l’evoluzione simbolica del personaggio Falcone.

Giulio Mozzi, in questo volume, è un artefice più abile che inventivo, uno scrittore rivelatore molto più che creatore. Lo scrittore osserva attentamente i dettagli, non ha bisogno di ricorrere all’invenzione. L’importante è invece determinare la situazione in cui il personaggio si trova nel momento in cui è preso dall’emozione.

[Giulio Mozzi, Questo è il giardino, Sironi editore, 2005, pp.160, € 13,50]

f.s.