PITTURE NERE n.6: Il cane

Gaetano Vari, La condizione umana. 2011, Cm 60x120, olio e acr. su tela
Gaetano Vari, La condizione umana. 2011, Cm 60×120, olio e acr. su tela

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di Lorenzo Muratore

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Quello di Marino non è il cane di Ulisse. È sì un cane vero, ma talmente inseparabile dall’ironia, da divenire una più nera pittura: dapprima è come il sogno di un Prigioniero che sa che anche la libertà del salto possibile è troppo rischiosa: la rete è troppo alta.

L’ultimo cane che il padrone aveva seppellito era morto proprio impiccato a quel modo; nel salto.

Di solito per portare a perdere i cani, il padrone sceglieva qualche paesetto dell’entroterra…

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PITTURE NERE n.5: Marino Magliani, “Il collezionista di tempo”

Marino Magliani, Il collezionista di tempoMarino Magliani, Il collezionista di tempo, Sironi ed., 2007, pagg. 204, € 12,90

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di Lorenzo Muratore

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Mi rendo conto che in questa fuga tra gli scritti di Marino Magliani ho trascurato la pagina più sontuosamente spigliata ed evasiva: quella sul sonno della Liguria, che punisce, con le sue gocce preziose di silenzio, tanto la dolcezza triste che la sfida di chi ha avuto delle visioni celesti.

Ci sono finestre che non si accendono più, e rane che tacciono; e il mare è tutto quel buio…

Sarebbe stato possibile correggere il destino?

Forse, quando da un altro mondo una voce ti avesse avvertito.

Marino Magliani non rinunzia mai all’Almanacco. Egli ti dice che “il 3 agosto” alla tal ora.

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PITTURE NERE n.4: Uno sguardo sul porto. Marino Magliani, “La Tana degli Alberibelli”

Uno sguardo sul porto. Marino Magliani, La tana degli Alberibelli,  ed. Longanesi, 2009 – pagg. 329, € 18,00

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di Lorenzo Muratore

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Dovunque lo conducesse il vento e il flutto spumeggiante l’uomo dei navigli di mare era felice.

I nostri cuori sono liberi e sconfinati quando sono inghiottiti dall’azzurro.

Ora, per Jean Martin è diverso. Egli è autorizzato da una commissione di governo, e l’operazione a cui sta lavorando, per quanto riempita di presentimenti, non è che un lavoro normale.

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PITTURE NERE n.3: Marino Magliani, “Quella notte a Dolcedo”

Marino Magliani, Quella notte a DolcedoMarino Magliani, Quella notte a Dolcedo, Longanesi, 2008, Pagg 264 , € 16,00

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di Lorenzo Muratore

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Le sicure pagine di “Quella notte a Dolcedo” svolgono dai veli della nebbia lo “spinoso affare” della strage nel pozzo.

Hans Lotle, disciplinato soldato tedesco, vi fu tratto in una specie di imboscata morale.

“Lo sguardo si era infilato nel folto di un rovo e l’aveva vista per caso. Gli occhi della bambina spiavano il loro passaggio dal folto dei rovi…

Per un paio di giorni s’era tenuto dentro anche quegli occhi, ma adesso aveva chiesto di essere ricevuto dal capitano…”.

Il quale, alle spalle del soldato, pronunciò strane parole: Sadrach, Mesach, Abdenego.

Parole che sono un filo per uscire dal labirinto: ma colui che dovrebbe uscire non le comprende.

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PITTURE NERE n.2: Il volo del colibrì. Marino Magliani, “Quattro giorni per non morire”

Marino Magliani, Quattro giorni per non morireIl volo del colibrì. Marino Magliani, Quattro giorni per non morire, Sironi editore, 2006, pp.156, € 12,90
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di Lorenzo Muratore

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Ci sono uomini che cercano di comprarsi un’ora di vita; e si sforzano di negare la propria leggenda; ma è come se quella leggenda li precedesse, e fosse già scritta nel cielo.

Un progetto, quasi un manifesto di tutto ciò, viene accennato nel frontespizio di “Quattro giorni per non morire”.

Sappiamo che anticamente un giovinetto veniva scelto per via della bellezza e della grazia; lo riverivano, lo adoravano (ma era come prigioniero, perché non fuggisse), suonava un piccolo flauto, ed attendeva…

S’imbarcava poi su una canoa: le strade verso Dio sono rovine, e abissi di nera foresta, massiccia giogaia sospesa a picco.

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PITTURE NERE n.1: Marino Magliani, “L’ estate dopo Marengo”

Marino Magliani, L'estate dopo MarengoMarino Magliani, L’ estate dopo Marengo, Philobiblon Editore, 2003, pp.142, € 10
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di Lorenzo Muratore

Alla vigilia di muovere verso l’Italia, il Primo Console venne informato d’un alto tasso di diserzioni tra i soldati: sulle cause dell’insolito scoraggiamento fu costituita una Commissione d’inchiesta. Perché, ad esempio, quei due granatieri dalle barbe lunghe, le pupille ardenti, se ne stanno sdraiati e immobili? Queste donne color dell’ombra… Questo cielo di sabbia.

C’è chi sospetta che certi semi gettati sopra le pietre roventi emanino un vapore, inebriati dal quale diventano ebbri respirando fumo; oppure che una bevanda li immerga in un sonno di visioni paradisiache. E così imprigionato nel suo grembo, il soldato cessi di combattere, e preso da queste libertà di navigar per l’aere, diserti.

La guerra è stata imposta alla Rivoluzione; e dalla funesta dialettica di quelle gloriose spedizioni lontane; − che serbano in sé il rumore della Rivoluzione, senza più mettere al primo posto la libertà − nacque un vuoto, nel cuore dei francesi.

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[IN]EDITO (racconti/e-book): a cura di Marino Magliani, SCRITTURE DAL FAR WEST DI PONENTE: MAGLIANI, SEBORGA, LANTERI, MURATORE

[IN]EDITO (racconti/e-book)

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pdfA cura di Marino Magliani, Scritture dal far west di ponente: Magliani, Seborga, Lanteri, Muratore. (pdf) [Racconti inediti]

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Il mio Far West di Marino Magliani

Il ricordo più antico che ho dell’estremo ponente ligure appartiene a una specie di far west. Vedo il lungo corridoio della stazione di Ventimiglia, quello al fondo del quale si “passa” in Francia, attraverso una porta custodita dai frontalieri. Sono lì, in braccio a mia madre, sulle panche, in attesa di un treno proveniente dalla Francia, perché mio padre lavora in uno stabilimento balneare di Sainte-Maxim o Saint-Raphaël.

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