Tutti i colori del mondo. Roberto Parente, Eravamo di passaggio, Firenze, Lucio Pugliese Editore, 2010
_____________________________
di Giuseppe Panella*
Roberto Parente è essenzialmente (e irreversibilmente) un pittore anche quando si affida alla sua ispirazione letteraria ma la sua frequentazione della poesia non rifugge certo dal ripiegamento esistenziale e dalla lirica d’amore (e spesso erotica). La sua, di conseguenza, è una proposta globale, di intendimento generale della riflessione artistica (orazianamente ut pictura poësis, tanto per intenderci). La sua scrittura poetica gioca di sponda con l’arte pittorica e le fa da cassa armonica di risonanza. La presenza di dipinti (anche non suoi) e di collage costituisce un tentativo (talvolta ben riuscito) di collegare la dimensione del colore con quella dell’illuminazione lirica o del flash (parzialmente) narrativo. Come scrive Pier Francesco Listri nella sua nota introduttiva al volume: