Octavio Paz

Octavio Paz (1914-1998), poeta messicano, premio Nobel per la letteratura nel 1990, è uno dei maggiori poeti e intellettuali messicani della seconda metà del secolo scorso.

Paz sosteneva che la cultura ispano-americana non può prescindere dal suo legame con la tradizione occidentale. Infatti, la sua poesia è influenzata dal surrealismo francese, congiuntamente al mondo naturale, alla mitologia azteca e orientale (India).

Nelle poesie da me lette- raccolta di liriche estratte da: Salamandra (1958-1961), Versante est (1962-1968), Verso l’inizio (1964-68), Ritorno (1969-1975) – il linguaggio è attraversato da una visione del mondo dove coesistono i contrari, in cui l’io si annulla nel mondo, l’universo nell’essere.

Il poeta scava nella parola, distruggendo e ricostruendo il linguaggio, frantumandolo il verso, riducendo il discorso lirico all’essenziale.

Autore di ampio respiro, nella poesia di Paz l’uomo si scopre prigioniero della solitudine, ma anche immerso nella totalità dell’esistenza.

I versi di Paz colpiscono per l’intensità di vita e la profondità dei sentimenti e di pensiero.

f.s.