Il segreto mortale dei sentimenti. Francesca Petrizzo, Il rovescio del buio, Milano, Frassinelli, 2011
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di Giuseppe Panella
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Il secondo romanzo di Francesca Petrizzo, a differenza del precedente racconto “storico” Memorie di una cagna (Milano, Sperling & Kupfer, 2010) dedicata alla rivalutazione di Elena di Troia, è una lunga narrazione (dolorosa, angosciata, tormentata con radi e rari sprazzi di felicità) di quella che si può definire di “formazione dell’anima”. La protagonista ne esce, alla fine, completamente sconvolta ma apprende una dura lezione sulla vita, sulla sua fragilità, sulla sua impossibile realtà.
Le sue vicende sono quelle quotidiane di una studentessa alla soglia dell’esame di maturità ma quello che deve superare è qualcosa che va molto al di là di esso: deve confrontarsi compiutamente con la morte e con l’esistenza come un lungo tunnel da attraversare. Percorso buio e pieno di sofferenza ma, in conclusione, necessitato dalla prepotenza della vita e della sue svolte repentine e piene di amare sorprese. La protagonista del romanzo, Marta Deangelis, infatti, non dovrebbe avere altri problemi che quelli relativi alla scuola e ai suoi sentimenti (fino ad allora piuttosto confusi) riguardo all’amore futuro e ai possibili rapporti di coppia.