di Antonino Contiliano
Pensiero meridiano vuol dire fondamentalmente questo.
Restituire al Sud l’antica dignità di soggetto di pensiero,
interrompere una lunga sequenza in cui è stato pensato da altri..
F. Cassano
Il 2008 licenzia due libri che, in certo qual mondo, si completano. Parlano del Sud, dei rivolgimenti provocati dal neo-liberismo capitalistico e della riconversione postfordista della sua macchina economico-sociale, e ciò senza intaccare la norma del valore di scambio come legge immutabile dell’economia mondiale, sì che l’accumulazione e il profitto risultano ancora legati alla creazione di sacche di povertà, disoccupazione, conflitti di classe e guerre sempre più estese e “terroristiche”.
E, in questo contesto, alcune costanti, quale l’appropriazione del “sapere sociale” o del general intellect, soprattutto nell’attualizzazione del mercato mondiale, come aveva previsto Marx, continuano ad alimentare, unico combustibile, i cambiamenti come incremento di automazione tecnologica sofisticata e deterritorializzata per sottrarsi alla creatività “operaia”, al suo conflitto di classe e assoggettarla, così come tende, egualmente, a neutralizzare ogni singolarità soggettiva umana e sociale al Sud come al Nord del mondo.
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