Il diavolo in corpo di Raymond Radiguet (1903-1923) è un piccolo gioiello narrativo scritto tra il 1921 e il 1922, pubblicato nel 1923.
Il romanzo rappresenta il sentimento genuino e incauto dell’adolescenza, insieme oscura e febbrile ricerca d’identità. In breve, esso è un romanzo di formazione con dentro una forza che affascina il lettore.
Siamo sul finire della prima guerra mondiale. Il protagonista sedicenne è attraversato dall’ebbrezza di vivere un amore con un destino già segnato, poiché la sua amante, di alcuni anni più grande, si è da poco sposata con un uomo impegnato al fronte.
Durante tutto il racconto, il ragazzo vive l’esperienza d’amore fra esaltazioni irrazionali e precoci, quanto incostanti, stanchezze, tipiche dell’età giovanile. L’eros sensuale dei protagonisti è forza assoluta in un gioco infinito, ma anche crudo e assurdo dolore. Scene poetiche si alternano a momenti di estrema crudeltà psicologica.
A conti fatti, il romanzo di Raymond Radiguet mostra i meccanismi abusati della tradizione letteraria. Eppure, terminata la lettura de Il diavolo in corpo, si resta intontiti da una insolita energia che ristagna dentro, nell’anima. Un’energia che nell’età adolescenziale ci percorreva il corpo con l’urgenza della necessità. Sintetizzando, a me pare che il romanzo di Radiguet ci ricordi che l’unica ragione di vita è l’amore.
f.s.
[ Raymond Radiguet, Il diavolo in corpo, trad. Francesca Sanvitale, Einaudi, 1989, pag. 158, Lire 10.000]