La partita a scacchi con Dio di Alessandro Cinquegrani. Prefazione di Ricciarda Ricorda

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[Ho trovato interessante la lettura di questo saggio di Alessandro Cinquegrani su Gesualdo Bufalino. Trascrivo la prefazione al volume scritta da Ricciarda Ricorda. f.s.]

Prefazione di Ricciarda Ricorda

«La mer, la mer toujours recommencée» : il verso del Cimetière Marin di Valery sulla cui traduzione impossibile si arrovella il protagonista dell’ultimo romanzo di Bufalino, Tommaso e il fotografo cieco, sembra racchiudere in sé, con la potenza della metafora ardita, il senso ultimo dell’itinerario dello scrittore di Comiso, la soluzione del dilemma che più lo assilla, l’ardua ipotesi «dell’immortalità che non esclude la morte», di un’eternità che mantenga in sé, superandole, come il mare nel succedersi delle onde, le tracce del finito.

Nelle pagine bufaliniane si rincorrono quesiti e problemi di ordine metafisico che ne scandiscono tutta la ricerca e che attendono di essere portati alla luce e analizzati: la bibliografia della critica sull’autore, infatti, è già ricca di interventi e di voci di sicuro interesse, ma sono ancora pochi i saggi che si propongano un’interpretazione complessiva, l’identificazione di nuclei portanti e trasversali della sua produzione: è questo il campo in cui si misura Alessandro Cinquegrani, individuando nel complesso, controverso e articolato rapporto dello scrittore con Dio il più importante tra i sotterranei fili rossi che la attraversano tutta.

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