Tra i fermenti di “Fermenti” n. 237/2011

di Antonino Contiliano

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Iniziare e portare a termine un lavoro di recensione per questo numero della rivista FERMENTI n. 237/2011, crea, si dice apertamente, dei timori per la ricchezza che porta e per gli stimoli a pensare che suggerisce. Chi scrive altresì vi è coinvolto in prima persona per ciò che di proprio FERMENTI n. 237 gli ospita, e la cosa non è certo trascurabile.

Su cosa e chi puntare e, nel cercare anche una linea geodetica credibile di connessione e “tendenza”, non scompaginare molto l’insieme del lavoro strutturato in sezioni e dei lavori che dentro portano firme, stili di pensiero e appigli differenziati?

L’altalena delle titubanze non ostacola tuttavia la ricerca e l’individuazione di questa linea interpretativa e di lettura di cui diremo avanti.

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IL PIEDE E L’ORMA: dalle parti di Camus (n.2, luglio-dicembre 2010). Rivista diretta da Alfonso Cardamone.

Aa.Vv, «Il piede e l’orma: dalle parti di Camus», Anno I, n.2, luglio-dicembre 2010, Pellegrini editore, pp. 232, € 20,00

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di Francesco Sasso

Letto il primo numero (gennaio-giugno 2010) [qui la mia recensione], il mio pensiero sulla rivista non muta dopo la lettura del secondo numero. Le aspettative del sottoscritto sono state appagate. E detta in breve, parliamo di «Il piede e l’orma », rivista di cultura, di critica, di buone intenzioni, libera da speciali credi teorici, aperta alla società, alla letteratura e all’arte.

Il secondo numero de «Il piede e l’orma » ha il sottotitolo «Dalle parti di Camus» (luglio-dicembre 2010) cioè, come si può facilmente dedurre, esso è dedicato alla figura dello scrittore franco-algerino e alla questione coloniale. Infatti leggiamo nell’editoriale:

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Garibaldi “Cleombroto” vs “il condottiero degli immomdi”. FERMENTI, XL, n. 236

Garibaldi “Cleombroto” vs “il condottiero degli immomdi”

FERMENTI, XL, n. 236, Roma 2010, pp. 429, € 25,00

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di Antonino Contiliano

 

Cos’è Fermenti. Fermenti è il periodico a carattere culturale, informativo, d’attualità e costume diretto dallo scrittore, poeta ed editore Velio Carratoni.

Il n. 236 del periodico porta in copertina un’opera di Michele Cossyro, il tricolore italiano. Il messaggio è chiaro. È volto alla ricorrenza dell’Unità dell’Italia in vista dei festeggiamenti 2011. Segno che l’evento storico risorgimentale, che  generò l’unificazione dell’Italia, è patrimonio di tutti, e che nessun media, specie se si occupa di arte e letteratura, può ignorare o misconoscere l’importanza del fenomeno.

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IL PIEDE E L’ORMA (n.1). Rivista diretta da Alfonso Cardamone.

di Francesco Sasso

Le riviste letterarie dovrebbero proporsi come centri di militanza, congiungendo nomi operanti su piani ideologici diversi e capaci quindi di accogliere il nuovo, in cerca delle varie modulazioni artistiche o di un’immagine reale del mondo e dell’uomo. Non sempre è così. D’altronde non è qui il luogo per un’analisi critica delle riviste contemporanee (accademiche o no). E’ d’obbligo però segnalare la nascita di una nuova e interessante rivista: Il piede e l’orma (Pellegrini Editore, n.1, gennaio-giugno 2010) diretta da Alfonso Cardamone.

La rivista esprime nel titolo l’aspirazione ad un utopico mondo in cammino come il piede e l’orma, nati dallo stesso gesto (il cammino, il viaggio), identici eppure contrapposti. Un luogo d’incontro, quindi, e di amalgama di tutte le iniziative e le esperienze nel mondo. Un cammino rapsodico verso la conoscenza della realtà. Scandaglio esplorativo che si estende a vari settori pertinenti alla società (migrazione, guerra, l’islam, colonialismo, esilio, la condizione della donna ieri e oggi).  Infatti le sezioni della rivista percorrono un ideale cammino orizzontale nello spazio (Africa, Australia, Balcani, Iran, Italia, Mediterraneo, Palermo, Turchia) e un cammino verticale nelle idee: città, cronotopie, esili, origini, verso Camus.

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“Fermenti”/’09: un filo rosso. Recensione di Antonino Contiliano

fermenti

 

di Antonino Contiliano 

Questo numero 233 di Fermenti (direttore: Velio Carratoni, Roma 2009) cuce le diverse finestre di lettura – bloc notes, saggistica, arte, cultura, narrativa, poesia, aforismi (Domenico Cara: “Quel “museo delle cere” dove tutto è ostativo e applicato alla storia” […] “Le restaurazioni non fermano la storia, anzi la dettano al rovinoso gioco bellico (complice il tiranno)”,pp. 265, 269), interviste, recensioni, altra letteratura, anniversari, rievocazioni, editoria, costume, inserto Fondazione PIAZZOLLA (teatro, interventi, manifestazioni, premi e traduzioni) – con un filo rosso. Si tratta di un affilato che, come una lama di tagliente lucidità, affonda nella ricerca e nella ricognizione del pensare e dello scrivere sveglio e penetrante. Un taglio che, sventagliando nel tempo e fra i suoi intrecci, si mette a disposizione del lettore come un campo di esercizio critico e intelletto pubblico di soggetti non avvezzi al silenzio e alla “guida” altrui; soggetti di “sapere aude” e di interpret-azione – poeti, narratori, critici, artisti, recensori (Donato Di Stasi, La tecnica del montaggio atonale: “…Balestrini pare uno dei pochi poeti a poter vantare, se non un pubblico vero e proprio, almeno una certa attenzione per i suoi lavori, proprio per l’aver da sempre optato per una scrittura engagée, travalicando la poesia-refrain, tardivamente lirica e ingenuamente realistica…”, p. 303) … – che non rinunciano alla propria soggettivazione straniante, anzi. Vero è, infatti, che la rivista Fermenti/’09 (numero 233) n’è luogo di osservazione interno/esterno – dove gli altri possono s-guardare –, sonda di ricerca ed esplorazione che gli attori, conflittuali, lanciano contro lo stagno attaccandolo e scartando ogni precauzione di comodo. 

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