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Pubblicato nel 1975, Beginnings fonda il «senso dell’inizio» con l’intento di dimostrare come il romanzo e il testo siano forme di principio che riflettono il modo in cui l’individuo si rapporta al mondo reale (1). Riconoscendo nella pratica e nella teoria del cominciare la necessità antropologica di fissare un punto di partenza, Said incentra la sua indagine sul concetto di intenzione, concepita come forza che dà avvio al processo di significazione, e più estesamente all’agire, e che si esplica non solo nella forma dell’iniziativa ma anche in un atto di genetico ottimismo sulla possibilità di un seguito. Ciò non significa tuttavia che nell’intenzione vi sia già la predeterminazione di un fine preciso: essa coincide piuttosto con la presupposizione dell’esistenza di un «contenitore» spazio-temporale riempibile in virtù di un principio di continuità (2).