“La letteratura esiste grazie all’ipocrisia sociale. Finché ci sarà ipocrisia, ci sarà letteratura”.
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Tiziano Scarpa scrive e pubblica libri da venticinque anni. È narratore, saggista, poeta, drammaturgo e performer. Quando gli ho chiesto di realizzare un’intervista per Il Chiasmo non volevo focalizzarmi su una sua singola opera, né sfruttare l’ultima congiuntura editoriale. Volevo provare a porgli domande che, in questi venticinque anni, cogliessero lunghe continuità, oppure singoli fatti notevoli.
Tiziano ha accettato con generosità. La nostra ampia conversazione è divisa in due parti: in questa parliamo della nascita di Nazione Indiana e de Il primo amore, del «volontariato culturale» fuori dai circuiti massmediali, del presunto ‘ritorno alla realtà’ che avrebbe interessato la nostra letteratura negli ultimi decenni; nella seconda parte parleremo invece di alcune sue invenzioni formali e narrative.
FONTE: Tiziano Scarpa. Il coraggio dell’invenzione (prima parte)