I LIBRI DEGLI ALTRI n.90: La narrazione come forma privilegiata della vita. Fabio Stassi,” L’ultimo ballo di Charlot” & “Come un respiro interrotto”

 Fabio Stassi, L’ultimo ballo di Charlot Fabio Stassi, Come un respiro interrotto

La narrazione come forma privilegiata della vita. Fabio Stassi, L’ultimo ballo di Charlot, Palermo, Sellerio, 2012; Come un respiro interrotto, Palermo, Sellerio, 2014

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di Giuseppe Panella

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E’ strapotente nella scrittura di Fabio Stassi la tentazione della nostalgia, la sua volontà di fare del passato la chiave di volta su cui si può costruire la prospettiva del presente, il desiderio di rendere mediante un’affabulazione forte e rigorosa le atmosfere, i sogni, i desideri e le disillusioni di una generazione ancora non del tutto perduta.

Il suo esordio narrativo (che gli fruttò il Premio Vittorini Opera Prima[1]) è stata una “storia di formazione” ambientata nella Sicilia degli Anni Cinquanta ancora provata, nel suo sforzo di rinascita e di crescita morale e civile, dalle conseguenze della strage di Portella delle Ginestre avvenuta nel primissimo dopoguerra.

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