L’epopea del Tartarini a Berlino. Beniamino Tartarini, Porci di fronte ai maiali. Storie per uomini che parlano poco, Firenze, Clinamen, 2010
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di Giuseppe Panella*
Non si tratta di pórci di fronte ai maiali ma di saperli riconoscere; di vivere al loro fianco senza volerli imitare o al limite di imitarli con successo… Questo di Tartarini non è certo un libro autobiografico. Tutt’altro. E’ un libro parodico, satirico fin quanto si vuole, sarcastico nelle midolla, feroce nel tratto e nel ghigno. Beniamino Tartarini lo ha scritto (e ci insiste pure spesso) grazie al suo cognome che gli permette di mimetizzarsi ed esordire come il suo quasi omonimo – se l’eroe eponimo di Alphonse Daudet era stato Tartarin de Tarascon, personaggio tra i più buffi e credibili della letteratura francese del XIX secolo, Tartarini di Scandicci (o forse dell’Osmannoro) se ne va in giro per il mondo a dimostrare la propria furia e virulenza espressiva, il proprio aspro e involgarito disincanto, la propria brama di (soprav)vivere e soprattutto la propria necessità sempre frustrata di andare a donne.