Nella notte solitaria del male. Ada Zapperi-Zucker, Il silenzio, Merano, Edizioni Alpha Beta Verlag, 2009
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di Giuseppe Panella*
Il silenzio racconta una storia terribile e agghiacciante che solo nel finale si apre a una luce di possibile speranza. Si tratta, in realtà, di un romanzo intenso e semplice nella sua struttura narrativa che induce, tuttavia, a riflessioni generali sulla natura umana, sulla sua crudeltà e sulla necessità di confrontarsi con i suoi aspetti più intimi e contemporaneamente più difficili a svelarsi compiutamente. Enza Rizzo in Golin, vedova da non molti mesi e attiva direttrice del Grand Hotel sul lago in una rinomata località turistica, veglia per tutta una lunga notte di lutto il corpo senza vita della sorella Rita, morta dopo una lunga malattia durata tutta la vita (pur non essendo del tutto incapace di farlo, la donna non parlava quasi mai e a stento, la sua vita attiva ridotta a poche funzioni animali e a sonni popolati di incubi terribili).