BIBLIOGRAFIA: Storie sintetiche recenti

Storie sintetiche recenti di storia della letteratura italiana

Quella classica di N. Sapegno, Compendio di storia della letteratura italiana , Firenze, La Nuova Italia, 1956; G. Petronio, L’attività letteraria in Italia , Palermo, Palumbo, 1979; G. Ferroni, Storia della letteratura italiana , Torino, Einaudi, 1991 (in 4 voll.), e Profilo storico della letteratura italiana , Torino, Einaudi, 1992 (vol. unico); G.M. Anselmi, Profilo storico della letteratura italiana , Firenze, Sansoni, 2001; Storia della letteratura italiana , a c. di A. Battistini, Bologna, Il Mulino, 2005 (in 6 parti curate rispettivamente da L. Surdich, R. Bruscagli, E. Ardissino, A. Beniscelli, R. Bonavita, A. Casadei); U. Dotti, Storia della letteratura italiana , Roma, Carocci, 2007; M. Santagata A. Casadei, Manuale di letteratura italiana medievale e moderna e Manuale di letteratura italiana contemporanea , Roma-Bari, Laterza, 2007; A. Asor Rosa, Storia europea della letteratura italiana , Torino, Einaudi, 2009. Nella tradizione anglosassone delle storie brevi : G. Manacorda, Storia della letteratura e della lingua italiana , Roma, Newton Compton, 2001; G. Prezzolini, Storia tascabile della letteratura italiana , Palermo, Sellerio, 2002; G. De Rienzo, Breve storia della letteratura italiana , Milano, Bompiani, 2002.

f.s.

BIBLIOGRAFIA: Storia della letteratura italiana

Punto di partenza della moderna storia della letteratura italiana è F. De Sanctis, Storia della letteratura italiana , Napoli, Morano, 1870-1871 (ed. recente a c. di G. Ficara, Torino, Einaudi-Gallimard, 1996). L’impostazione positivista della Scuola Storica, orientata all’accertamento rigoroso dei documenti e dei testi, ha prodotto la Storia letteraria d’Italia , Milano, Vallardi, I ed. 1898-1926, aggiornata e rielaborata nel corso del Novecento, con l’apporto di nuovi collaboratori (l’ultima edizione a c. di A. Balduino, Padova, Piccin Nuova Libraria, completata nel 2007). Dagli anni Sessanta sono apparse altre grandi storie collettive: Storia della letteratura italiana , diretta da E. Cecchi e N. Sapegno, Milano, Garzanti, 1965-1969 (ed. aggiornata 1987-1988); Letteratura italiana. Storia e testi , diretta da C. Muscetta, Bari, Laterza, 1970-1980 (con antologia di testi); Letteratura italiana , diretta da A. Asor Rosa, Torino, Einaudi, 1982-2000 (ai primi volumi, di carattere tematico e dedicati alle questioni fondamentali della civiltà letteraria italiana, si aggiungono le sezioni su Storia e geografia , Gli Autori. Dizionario bio-bibliografico e Indici , Le Opere , Dizionario delle opere ); Storia della civiltà letteraria italiana , diretta da G. Bárberi Squarotti, Torino, UTET, 1990-1996; Storia generale della letteratura italiana , diretta da N. Borsellino e W. Pedullà, Milano, Motta, 1999; Storia della letteratura italiana , diretta da E. Malato, Roma, Salerno, 1995-2005. Con diversi criteri di organizzazione è stata impostata la collana Orientamenti culturali. Letteratura italiana , Milano, Marzorati, 1956-1974, suddivisa in diverse sezioni: Le correnti, I minori, I contemporanei, I critici.

F. De Sanctis: La dissoluzione delle forme nella Divina Commedia

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amanuense-web: trascrivo da F. De Sanctis, Storia della letteratura italiana, Totino, Einaudi, 1958, vol 1, p.201. (f.s.)

[…] Il concetto dantesco, lo spirito che alita per entro al suo mondo, è dunque la progressiva dissoluzione delle forme, un costante salire di carne a spirito, l’emancipazione della materia e del senso mediante l’espiazione e il dolore, la collisione tra il satanico e il divino, l’inferno e il paradiso, posta e sciolta. Omero trasporta gli dèi in terra e li materializza; Dante trasporta gli uomini nell’altro mondo e li spiritualizza. La materia vi è parvenza; lo spirito solo è; gli uomini sono ombre; i fatti umani si riproducono come fantasmi innanzi alla memoria; la terra stessa è una rimembranza che ti fluttua avanti come una visione; il reale, il presente è l’infinito spirito; tutto l’altro è “vanità che par persona”. Questo assottigliamento è progressivo: il velo si fa sempre più trasparente. L’Inferno è la sede della materia, il dominio della carne e del peccato; il terreno vi è non solo in rimembranza, ma in presenza; la pena non modifica i caratteri e le passioni; il peccato, il terrestre si continua nell’altro mondo e s’immobilizza in quelle anime incapaci di pentimento: peccato eterno, pena eterna. Nel Purgatorio cessano le tenebre e ricomparisce il sole, la luce dell’intelletto, lo spirito; il terreno è rimembranza penosa che il penitente si studia di cacciar via, e lo spirito sciogliendosi dal corporeo si avvia al compiuto possesso di sè, alla salvazione. Nel Paradiso l’umana persona scomparisce, e tutte le forme si sciolgono ed alzano nella luce; più si va su, e più questa gloriosa trasfigurazione s’idealizza, insino a che al cospetto di Dio, dell’assoluto spirito, la forma vanisce e non rimane che il sentimento: […]